
L’accumulo di emozioni come frustrazione, rabbia, risentimento crea un alto livello di stress e ciò brucia l’ossitocina, un ormone presente sia negli animali che negli uomini. L’ossitocina negli animali, consente, ad esempio, alle femmine di abbassare le difese per l’accoppiamento e preservare la specie. Nell’essere umano, invece, è prodotta dalle donne al momento del parto poiché attenua il dolore, durante l’allattamento e nella cura della prole. E ciò accade anche nell’uomo per l’accudimento della famiglia.
Paul J. Zak, esperto di neuro-economia, ha dimostrato che l’ossitocina ha effetti sul comportamento pro-sociale e rende le persone più propense a percepire la fiducia. In tal caso, si è più generosi, capaci di condivisione e di maggiore impegno. Questo ha rifessi sulla produttività che a sua volta crea soddisfazione, generando un circolo virtuoso di benessere. Quindi, la fiducia come base per agire nelle relazioni. E siccome la natura crea equilibri, ha dotato l’uomo anche di un altro ormone: il testosterone, che aiuta quando si è in pericolo, quando c’è la necessità di difendersi.
In virtù del ciclo virtuoso di benessere di cui detto, come ha dimostrato il professor Zak, è possibile elevare i livelli di ossitocina e indurne la produzione negli altri: per farlo si comincia da sé e dal coraggio di dare fiducia prendendosi il rischio che qualcuno possa non fare altrettanto, ma anche il beneficio del benessere (sia individuale sia collettivo) che verrà prodotto se la relazione è di successo. Le persone generose attingono nel pozzo profondo e inesauribile della propria anima perché lo riempiono personalmente; conferiscono senso al loro vivere quotidiano sia positivo che avverso. La loro crescita è in funzione dei contenuti del Sé, del profondo, e mai limitata da un fine particolare; la loro partecipazione è ricca di consapevolezza. Purtroppo, quando le persone perdono il contatto con la loro essenza, spesso, sono investite da nevrosi di nullità (passare il tempo della propria vita a fare consapevolmente cose che non valgono nulla).>
Come i bambini e gli artisti, bisognerebbe avere la capacità di avere un dialogo interiore, di giocare con le cose, di fare sovrapposizioni. Il mondo interno è capace di creare, di formare immagini mentali di ciò che non è realmente presente. Quando sembra impossibile convivere serenamente con se stessi e con gli altri, quando crescere e progredire sembrano non essere concepibili per un mancato processo di individuazione del proprio Sé e, quindi, per un mancato equilibrio interiore, come è possibile agire?
Tanti e diversi sono gli approcci alla guida e al sostegno per la conoscenza e la scoperta di sé. Tra questi, il Counseling che si presenta come uno strumento estremamente rispettoso delle potenzialità e delle energie inespresse del cliente. Il counselor professionista è colui che, instaurando una relazione di aiuto basata sull’empatia e sull’ascolto attivo, aiuta con diverse tecniche e metodologie a mettere ordine, ad elaborare, a comprendere, ad accettare e lasciare andare.
Sgombrare la mente (vuoto fertile/Fritz Pearls), liberare emozioni positive e superare blocchi emotivi, rivitalizzare il proprio stato vitale e la capacità di trasformazione, costruire l’autostima e credere nella propria dimensione creativa rispetto al mondo. Tutto ciò nel rispetto dei tempi e della individualità del cliente. Nessuna valutazione, interpretazione, nessun giudizio. Un percorso in setting individuale o di gruppo sostenuto da musiche, esercizi di rilassamento e visualizzazione, conoscenze e competenze. Un percorso che aiuta a nobilitare il passato (chi disprezza è condannato a ripetersi), vivere bene il presente e meglio il futuro.