La Regione Campania al primo posto nei controlli per la sicurezza alimentare.

Il 2013 è stato un anno che ha segnato per sempre la storia della regione Campania: l’emergenza “Terra dei Fuochi” ha messo a dura prova le produzioni regionali e compromesso l’immagine del territorio. della Campania Felix, culla di un pregiato patrimonio agroalimentare, al primo posto in Italia per numero di prodotti agroalimentari tradizionali (PAT),  dopo il ciclone “Terra dei Fuochi” sembrava non essere rimasto niente più. I riflettori erano puntati solo sullo smaltimento illecito di rifiuti, interrati in zone agricole o dismesse, o ancora abbandonati in sversamenti superficiali, sui quali si erano verificate pericolosissime pratiche d’incendio, anche in prossimità di aree residenziali. Dunque, un evidente inquinamento ambientale che aveva generato un cibo contaminato, pericoloso per la salute umana. Da alcuni studi statistici emerge che nei primi mesi del 2014 il calo delle vendite dei prodotti campani è stato del 40% , mentre l’export aveva subito un calo di 54 milioni di euro. Numeri pesanti per l’economia regionale, produttori in ginocchio e un danno totale di 500 milioni di euro in due anni. L’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno si è subito messo a lavoro e, insieme alla Regione Campania, alle Università ed al contributo di Istituti di ricerca italiani ed esteri, ha confezionato e realizzato un lavoro di monitoraggio capillare dello stato di salute del territorio campano con i progetti QR-Code Campania e Campania Trasparente. Circa 10 mila aziende del settore agroalimentare campano sono passate sotto la lente di ingrandimento di ricercatori e scienziati, circa il 99, 98 % ha superato il test.  Con dati scientifici alla mano, dunque, è stato possibile affermare che “il cibo campano è innocente”, che la presenza di contaminanti chimici e potenzialmente dannosi è stata rinvenuta solo in 6 casi di positività su 30 mila campionamenti effettuati, ovvero lo 0,02 per cento del totale. Abbiamo 100 mila dati che costituiscono il riscatto della regione Campania! Siamo la regione più controllata d’Italia e, questo, non da ora: basti pensare alla mozzarella di bufala campana, la regina DOP della tavola, con una produzione di 44 mila tonnellate all’anno, da sempre il prodotto più controllato in Campania attraverso esami costanti negli allevamenti, attenzione alla qualità ed al benessere animale, apertura alla formazione degli allevatori, lotta all’antibiotico resistenza. Terra dei Fuochi ha generato forte allarmismo tra i cittadini, rafforzando il sentore comune per cui u cibo malato fosse la causa della crescita dei tumori in Campania. Con lo studio SPES, altro importante traguardo dell’IZS del Mezzogiorno e della Regione Campania, è stata esteso il monitoraggio effettuato sul territorio anche all’uomo: l’obiettivo prioritario era di valutare la relazione tra gli inquinanti ambientali (metalli pesanti, IPA, PCB, Diossine) e salute umana, misurando in maniera sistematica biomarcatori di esposizione, effetto o danno nei fluidi biologici, al fine di verificare eventuali differenze di rischio e/o di salute fra residenti nelle diverse aree territoriali campane. I dati di SPES sono in rifinitura e destinati ad incastrarsi con gli altri, in un lavoro che da tempo prevede un approccio ONE HEALTH, che mette in correlazione ambiente, cibo e salute umana e animale, l’unico capace di garantire una sanità di prevenzione al servizio del cittadino.

*Direttore Generale 
Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno