Volontari di Protezione Civile: in caso di calamità salviamo il patrimonio culturale.

Sono trascorsi due anni dal terremoto nel Centro Italia e ad oggi il MiBAC – Ministero per Beni e le Attività Culturali, conta oltre 22.000 opere d’arte recuperate, più di 15.000 di beni librai, oltre 5.000 metri lineari di beni archivistici mentre sono oltre 1.500 i beni monumentali consolidati (fonte MiBAC). Un traguardo ragguardevole frutto di un lavoro arduo e di esperienza acquisita negli ultimi decenni, a causa delle diverse calamità che hanno colpito l’Italia, delle squadre di soccorso composte da professionalità diverse dei funzionari del MiBAC, Vigili del Fuoco, Carabinieri del Nucleo Tutela, Esercito e della Protezione Civile. Un complesso sistema di recupero che, oggi, è codificato e consolidato dalla Direttiva, allora MiBACT, del 23 Aprile 2015 con la quale, in accordo con il Dipartimento Nazionale di Protezione Civile della Presidenza del Consiglio dei Ministri, impartisce, agli organi periferici di appartenenza, disposizioni sul sistema di coordinamento e procedure operative di recupero del patrimonio culturale in ambiente emergenziale. Sostiene l’intero sistema ed il lavoro fisico ed estenuante sul territorio ferito, l’incessante impegno e presenza costante delle tantissime squadre di soccorso delle Associazioni del Volontariato della Protezione Civile alle quali è riservato, secondo le stesse disposizioni ministeriali e sin dal tempo ordinario, una formazione specifica a loro destinata per raggiungere una qualifica specializzata nel settore, senza la quale non sarebbe possibile partecipare alle manovre di recupero. Il Dipartimento di Protezione Civile difatti, sin dal 2017, sulla linea della Direttiva ed un programma condiviso dal MiBAC, organizza un corso annuale specifico destinato a soli 40 partecipanti Volontari delle Associazioni di Protezione Civile, i quali faranno parte di un elenco centrale di riferimento. L’obiettivo è fornire ai partecipanti, criteri e modalità codificate idonee da essere impiegate in ambiente emergenziale in sinergia alle procedure adottate da tutti i soggetti coinvolti in questa attività. Nel pieno rispetto di tali procedure, le stesse Associazioni di Protezione Civile con personale specializzato del settore eseguono attività di formazione. E’ il caso dell’Associazione Centro Italiano Protezione Civile – Polo Formativo Nazionale in Tutela e Salvaguardia dei beni cultuali – Prociv Arci, di Torre del Greco (NA), che con volontariato docente già qualificato nel settore dei beni culturali (restauratore, archeologo, docente in legislazione dei beni culturali, architetto) ed ulteriori professionalità (psicologo, vigile del fuoco), specializzato presso il Dipartimento Nazionale, ha organizzato programmi di corsi di abilitazione di nuclei operativi in diverse regioni d’Italia formando, in questo ultimo anno, ben 130 Volontari di Protezione Civile sulla tutela e salvaguardia dei beni culturali mobili. I corsi sono articolati tra lezioni frontali in aula e attività pratica di simulazione per apprendere le tecniche di recupero, trasporto, procedure di imballaggio di opere d’arte e suppellettili, recuperati in contenitori danneggiati dalla calamità e destinati presso nuovi stabilimenti idonei alla salvaguardia. L’attività formativa del Polo, che prevede un ulteriore programma per il nuovo anno, permette di acquisire competenze specifiche atte ad operare, in caso di necessità, sull’intero patrimonio culturale mobile di cui la Nazione ne è particolarmente ricca.