Chi non ha mai dovuto chiedere un finanziamento non sa cosa vuol dire. Non immagina che per ottenere un finanziamento sia necessario mettere a nudo tutto se stessi e non solo, spesso anche la propria famiglia.
Chi ha una Azienda in proprio, chi lavora con partita iva, sa che prima o poi, tranne rari casi fortunati, dovrà passare dalla richiesta di un finanziamento.
Nella migliore delle ipotesi servirà per una nuova idea imprenditoriale o per ampliare la propria attività. Nella peggiore servirà per salvarsi dalle tasse.
Già salvarsi dalle tasse! Ma questa è una altra storia.
L’ente erogatore chiederà di tutto: il perché della richiesta, quante garanzie puoi offrire, tu e la tua famiglia e molto molto altro. Poi ti farà aspettare. Un’ attesa che varrà tanti giorni di ansia. Speranza e timore. Speranza perché certo il finanziamento è liquidità che darà respiro ma poi ci saranno le rate da pagare e altri giorni di preoccupazione.
Ovviamente è comprensibile che gli Istituti di Credito chiedano. In fondo concedono denaro di risparmiatori in cambio di un impegno a pagare, di garanzie ma, anche, di interessi. Oggi i tassi di interessi sono decisamente più contenuti che in passato. Vi sono stati periodi in cui il tasso di interesse per una Azienda toccava anche il 22%. Decisamente una follia al limite dell’usura. Incredibilmente però in quei periodi non era così complicato ottenere liquidità come lo è oggi.
Oggi, in un tempo di de-burocratizzazione, di snellimento delle pratiche, di informatizzazione è necessario spogliarsi di ogni riservatezza sperando che basti.
Molte manovre politico economiche, sia italiane che estere, hanno fatto passare il messaggio che le banche avrebbero snellito le pratiche e fornito più facilmente liquidità.
Davvero è così? A sentire i nostri piccoli e tenaci imprenditori impegnati in questo percorso di richiesta non sembra. Affrontare insieme a loro lo snervante percorso che si svolge nei complicati tornanti dei corridoi di qualche banca per ottenere un prestito, è una prova complicata.
Bisogna essere preparati in materia di economia aziendale, economia europea, economia bancaria.
Riuscire a districarsi tra parole spesso sentite ma mai realmente capite. Spread, tasso variabile, tasso fisso, prestito con cambiale, mutuo, prestito personale, piano di ammortamento, sono nozioni e concetti entrati nel lessico comune. Ma quanti di questi concetti sono realmente alla portata di tutti?
Capire qual è il credito più adatto alle proprie esigenze sembra essere un’attività lapalissiana eppure è il primo e più importante momento per non cadere, successivamente, nella spirale della disperazione.
Il prestito è come un vestito cucito addosso ad ogni Azienda. E’ sbagliato pensare che vada bene per tutti lo stesso. La pubblicità ci propone fin troppo spesso, risposte facili, banali e decisamente fuorvianti.
Cadere nel tranello è facile. Uscirne, a volte è decisamente arduo e complicato.
La situazione geopolitica europea ha risentito velocemente ed in maniera importante degli effetti destabilizzanti della crisi USA del 2007/08. Con Basilea 3 ha cercato di stabilizzare la parte patrimoniale degli Istituti di credito.
Per scongiurare il rischio di fallimento di banche, molti paesi europei hanno scelto la strada di fare ricorso ad infusioni di denaro pubblico. In Italia invece questa forma è stata più contenuta in quanto si è scelta la strada di lasciare ai singoli istituti di credito la possibilità di riuscire, con le proprie risorse, a difendersi da questo rischio.
Tutto ciò anche perché in Italia il risparmio privato è molto più forte che in altri paesi europei. In breve, è stata scelta la strada di una manovra che nel lungo periodo avrebbe dovuto rendere più solide le banche che, però, ha avuto l’effetto di renderle ingessate, limitando la loro capacità di generare redditività e la possibilità di erogare credito al mercato.
In realtà questa attività, in molti casi, non è servita a salvare alcune banche, e di esempi purtroppo non mancano nel centro-nord, dopo le vicende toccate agli istituti meridionali. Ma di tutta questa complicata manovra il nostro tenace piccolo imprenditore fatica a comprendere cosa abbia a che fare a lui. Dopo tutto dopo che gli è stato chiesto di tutto, garanzie, dati, informazioni alla fine non gli viene erogato nulla.
Qui benefacit ex quo omnia? Per un bene superiore? Forse, ma nel frattempo l’imprenditore non ha liquidità per sostenere la sua Azienda.