Efficientamento energetico e sviluppo sostenibile, pioggia di fondi per i comuni

“Un’occasione unica per dare un impulso a tutti i territori, da Nord a Sud”: così il vicepremier, Luigi Di Maio, commenta l’assegnazione dei contributi, a fondo perduto, destinati ai comuni italiani per la realizzazione di investimenti ed interventi nel campo dello sviluppo territoriale sostenibile e dell’efficientamento energetico. Si tratta, nello specifico, di risorse che ammontano, complessivamente, ad una cifra che si aggira intorno ai 500 milioni di euro ripartita, fra i Comuni dello stivale, attraverso criteri che tengono conto del numero di abitanti alla data del primo gennaio del 2018.

Nel caso degli Enti con popolazione inferiore o uguale a 5mila abitanti, ad esempio, il contributo assegnato sarà pari a 50mila euro. Totalmente diverso, invece, il discorso relativo ai Comuni con una popolazione che supera i 250mila abitanti: in questo caso, infatti, il contributo assegnato sarà pari a 250mila euro. Per centri medio-grandi, al contrario, come ad esempio in quelli aventi oltre 50mila abitanti (fino ai 100mila), le risorse assegnate saranno pari a 170mila euro. Per quelli medio-piccoli, ovvero i Comuni compresi tra i 5001 abitanti ed i 10mila, le risorse assegnate saranno di 70mila euro. I contributi elargiti, a valere sul fondo sviluppo e coesione, sono stati erogati con decreto del Direttore generale per gli incentivi alle imprese del Mise lo scorso 14 maggio, provvedimento emanato in attuazione dell’articolo 30 del decreto Crescita del 30 aprile del 2019 numero 34.

Diversi gli interventi realizzabili dai Comuni italiani grazie alle risorse a disposizione. Nel campo dello sviluppo territoriale sostenibile sono, difatti, possibili investimenti riguardanti l’adeguamento e la messa in sicurezza non solo di scuole, ma anche di edifici pubblici e di immobili relativi al patrimonio comunale. A questi si aggiungono progetti per l’abbattimento delle barriere architettoniche e per la mobilità sostenibile, tema particolarmente sentito in tutte le città della Penisola. Relativamente all’efficientamento energetico, il contributo elargito, sarà utilizzabile per l’installazione di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili (ad esempio pannelli solari fotovoltaici o pannelli solari termici), efficientamento dell’illuminazione pubblica (attraverso l’utilizzo di luci con tecnologie moderne, come quelle a led) o per progetti relativi al risparmio energetico dei pubblici edifici. Insomma, il ventaglio di possibilità per gli Enti beneficiari delle risorse, risulta essere particolarmente ampio e variegato.

Da sottolineare, inoltre, che i Comuni beneficiari dei contributi potranno finanziare anche più opere pubbliche a patto che, queste ultime, non abbiano già avuto accesso ad un finanziamento precedente a valere su stanziamenti provinciali, regionali, nazionali ed europei (sia pubblici che privati) e siano aggiuntive rispetto a quelle programmate sulla base delle dotazioni inserite nel Bilancio di previsione del 2019. Per quanto concerne, infine, l’erogazione delle risorse, essa verrà concessa in due quote separate: la prima, pari al 50% dell’importo totale, verrà distribuita ai Comuni beneficiari dopo l’opportuna verifica, da parte del Ministero dello Sviluppo Economico, del termine di inizio lavori (fissato, entro e non oltre, per il 31 ottobre del 2019). La seconda, che rappresenta il saldo fra la quota già elargita e la spesa fattivamente sostenuta dall’Ente per la realizzazione del progetto, sarà concessa dopo il collaudo dell’intervento realizzato.

“Rimettersi in moto sulla strada della sostenibilità a tutti i livelli, senza alcuna distinzione né territoriale, né di colore politico – ha chiosato il Ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico Di Maio – ci permetterà di stimolare la crescita tramite piccole, medie e grandi opere che, a loro volta, daranno lavoro alle nostre piccole, medie e grandi imprese, migliorando la vita dei cittadini”.