Aeroporto di Salerno, stavolta si decolla davvero

Stavolta, forse, si decolla davvero. Sì, perché l’attesa firma del decreto interministeriale con al centro l’aeroporto di Salerno da parte del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Danilo Toninelli, è realtà. L’approvazione del decreto interministeriale è arrivata il 17 maggio, a pochi giorni dalla sottoscrizione da parte dell’Enac, l’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile, e l’AdS, la Società Aeroporto di Salerno, dell’atto aggiuntivo alla convenzione Enac-AdS del 22 febbraio 2013. Una firma importante, indispensabile, per lo sviluppo del secondo scalo campano.

Una firma, quella del Mit, preceduta da accese polemiche e scontri politici. Tanto che a diramare la notizia è stato lo stesso dicastero, che non ha mancato di sottolineare che gli uffici del Mit, in attesa proprio dell’atto aggiuntivo firmato pochi giorni prima da Alessio Quaranta, direttore generale dell’Enac, e Antonio Ferraro, presidente del consiglio di amministrazione della AdS, «hanno lavorato su questo impulso con la massima speditezza possibile, smentendo le ricostruzioni strumentali su inesistenti stop da parte del dicastero di Porta Pia e confermando piuttosto l’impegno del Ministero a dare risposte per il potenziamento delle infrastrutture campane». Il ministro Toninelli ha ribadito anche l’impegno «a dare risposte per il potenziamento delle infrastrutture campane relativamente al rilancio del comparto aereo e degli aeroporti come volano di sviluppo di interi territori».

La strada, dunque, sembra tracciata, sebbene l’iter per il decollo effettivo e definitivo del Costa d’Amalfi non sia ancora conclusa. Al di là delle varie registrazioni alla Corte dei Conti, sono due i passi fondamentali ancora da compiere con un occhio fisso allo scorrere del tempo. Bisogna, infatti, avviare la fusione con Gesac, la società che gestisce lo scalo di Napoli. Il gestore di Capodichino deterrà l’80% delle quote e sarà al vertice della rete aeroportuale campana. Non solo: adesso bisognerà anche predisporre il bando per quell’allungamento della pista indispensabile per il pieno utilizzo dell’aeroporto salernitano. Un bando integrato per l’affidamento sia della progettazione che della realizzazione degli ultimi 400 metri di pista, che porterebbero l’attuale tracciato da 1600 a 2000 metri. Tutto ciò dovrà essere fatto entro il 31 dicembre 2019. Il pericolo, sennò, è quello di mettere a rischio i 40 milioni di euro che lo Sblocca Italia ha riservato proprio al secondo scalo campano e che già lo scorso anno furono salvati solo grazie a una proroga. Soldi che rientrano, insieme a investimenti pubblici e privati, nei 500 milioni totali necessari per adeguare l’aeroporto alle esigenze dei voli commerciali e di linea che dalla città di Partenope saranno dirottati su Salerno, ma che serviranno anche per realizzare, tra l’altro, i collegamenti autostradali e ferroviari e le infrastrutture di supporto.

L’aeroporto di Salerno darà respiro non solo al territorio salernitano e, più in generale, a quello campano. Ma sarà importante anche per il territorio lucano. Tanto che nei primi cinque anni la previsione è di raggiungere circa 700mila passeggeri, per arrivare a 18 milioni nei primi vent’anni. A tutto ciò, poi, vanno aggiunte le potenzialità di sviluppo di posti di lavoro, tra diretto e indotto.