Siti internet e social netwok: la maturità digitale delle Pmi è ancora lontana

La strada verso la digitalizzazione delle Piccole e medie imprese italiane è ancora lunga. Il Pmi Digital Index 2019, ovvero l’indice sulla maturità digitale delle Pmi della Penisola realizzato da GoDaddy, fotografa la situazione. E a venirne fuori è un ritratto non proprio rassicurante.

Sono circa 4.000 i profili di micro, piccole e medie imprese che il Pmi Digital Index ha preso in esame. 120 i parametri presi in considerazione per mappare la maturità digitale delle aziende, 1.000 i domini analizzati seguendo i parametri predefiniti. Domini poi collegati ai principali dati economici delle aziende e filtrati secondo criteri di fatturato, settore merceologico, localizzazione dell’impresa.

Ebbene, dall’analisi emerge che il grado di digitalizzazione aggregato delle Pmi italiane nel 2018 è pari a 54/100, un risultato che individua ampi margini di miglioramento. Più nel dettaglio, solo il 33% delle Pmi italiane ha un sito web e solo il 57% di esse possiede alternativamente un sito web o una pagina. Il 32% delle piccole imprese non aggiorna il proprio sito da più di un anno e il 30% non adatta il proprio sito alla visualizzazione mobile. Il 37%, poi, non ha un account Google My Business rivendicato. Soltanto il 5% delle Pmi utilizza pubblicità Display. La situazione non migliora riguardo ai social network: il 64% delle Pmi non ha una pagina Facebook.

Un altro dato significativo è che il grado di digitalizzazione aumenta al crescere del fatturato, specie per determinati settori. Quanto alle macrocategorie merceologiche, tra i vari dati emerge che Tessile e Trasporti sono i segmenti in cui l’ottimizzazione tecnica della presenza digitale risulta essere più arretrata. Il segmento Alloggi e Ristorazione, invece, è il segmento digitalmente più maturo ed è capofila per quanto riguarda il Reputation Index (la relazione tra gli utenti e la popolarità digitale di un’azienda).

I dati variano anche a seconda della localizzazione dell’impresa. Approfondendo l’analisi per regione geografica, si individuano le realtà territoriali che risultano più fertili per lo sviluppo digitale delle Pmi italiane. A tal proposito, Marche, Sardegna e Lazio risultano mediamente più digitalizzate. Al contrario, Abruzzo, Liguria e Piemonte sembrano meno mature. Le Pmi del Nord-Ovest italiano presentano un grado di maturità digitale inferiore al resto d’Italia. Le province del centro Italia, poi, presentano un grado di maturità digitale superiore rispetto al resto d’Italia. Le migliori tre province sono Imperia, Forlì-Cesena e Rimini, mentre le peggiori tre risultano essere Rovigo, Cremona e Novara. E tuttavia, il Nord Italia è più avanzato sui temi del Digital Marketing, ovvero sulle iniziative digitali messe in atto dalle aziende.

L’indice sulla maturità digitale delle Pmi della Penisola realizzato da GoDaddy, infine, sulla scorta dei dati emersi dà anche dei suggerimenti. Tra questi: migliorare la velocità del sito, perché il 47% degli utenti si aspetta che la velocità di caricamento sia inferiore ai 2 secondi; aggiornare di frequente il contenuto del sito per fornire dati attendibili sull’azienda; puntare sulla sicurezza in quanto gli attacchi hacker sono costati 600 miliardi di dollari ai business mondiali nel 2017; Semplificare e snellire i contenuti; gestire i social, perché sono 35 milioni gli italiani attivi sui social network, un canale estremamente ingaggiante per gli utenti digitali; gestire le recensioni dal momento che l’84% degli utenti internet si fida delle recensioni online. L’ultima raccomandazione riguarda l’ottimizzazione mobile, indicata come fondamentale: 50 milioni di utenti italiani, infatti, navigano da device mobile.