È estate, eppure qualcuno è sospeso tra la vita è la morte, come l’estate del 1979 quando Italo Calvino (non pubblicava un romanzo da 6 anni !) pubblicó “Se una notte d’inverno un viaggiatore”, diverse storie (10 storie, senza concluderle !). Anche qua è la stessa storia ! Potrei raccontarvi 10 e più infortuni mortali e non, ma non riuscirei a concluderli perché tra indagini, processi e ricorsi “ si concludono tra 10 anni o quasi !”.Cosa ci insegna Calvino ? Che una storia, qualunque sia, è fatta per un “populismo narrativo” .
Cosa voglio trasmetterVi? “Una storia di infortuni e di morti sul lavoro che si potevano evitare !” .
Infine, per chi è sopravvissuto e si è salvato, non so se in Paradiso esista una sezione delle “morti bianche”, so solo che che “potevamo evitarle !”.
Oggi mi rivolgo a chi è sopravvissuto, voglio ridurre le distanze, anzi costruire un ponte per ridurre le distanze tra chi fa ed è vittima di poca sicurezza .
Ai miei allievi ricordo sempre questa frase banale “la vita non è un “video game”, di vita c’è ne è una sola, ricordatelo !