Dal Rapporto semestrale sulle aste immobiliari del Centro Studi Sogeea (il Rapporto è stato presentato in Senato il 4 luglio) emerge che nel nostro Paese nei primi sei mesi del 2019 il numero delle abitazioni attualmente in vendita forzata è aumentato del 21,5%.
Ciò trova conferma anche nel report del comitato scientifico Astasy (report elaborato nel periodo 1 gennaio – 30 giugno 2019) che registra una crescita del numero degli immobili che finiscono all’asta. Infatti, secondo le stime contenute nel report nel primo semestre del 2019, i lotti oggetto di aste immobiliari sono stati 152.708, rispetto alle 128 mila pubblicazioni registrate nel medesimo arco temporale dello scorso anno. Inoltre Astasy ha calcolato che nel 2019 la media di immobili che giornalmente finiscono all’asta è di circa 836 e la giornata del 16 luglio (anche se non rientra nei primi sei mesi dell’anno) ha visto all’asta 2.370 lotti in tutta Italia.
Ovviamente nei sei mesi analizzati sono state individuate le differenti procedure dalle quali scaturiscono le vendite all’asta: 112.752 lotti , 74% del totale, sono stati posti in vendita all’asta a causa di un pignoramento immobiliare; 36.494 lotti, 24% delle procedure totali, sono andati all’ asta a causa di procedure concorsuali, ossia fallimenti, concordati preventivi, crisi da sovraindebitamento e ristrutturazioni del debito.
A livello di aree geografiche la situazione è nettamente peggiorata al Centro, con il numero di case all’asta passato da 3.441 a 5.482 (un incremento del 59,4%), e al Sud, dove le procedure aperte sono attualmente 4.527 contro le 3.399 di sei mesi fa (+33,2%). Più contenuta l’impennata nelle isole maggiori (+15%), in cui si contano 2.537 abitazioni in vendita rispetto alle 2.207 di gennaio. Sostanzialmente stabile il Nord del Paese: le abitazioni all’asta sono 9.191, il dato più alto in termini assoluti ma di fatto in linea con quello registrato all’inizio dell’anno (erano 8.852).
A livello regionale, poco meno di un quinto del totale delle case in vendita si trova in Lombardia (4.028), la regione che ne conta di più con ampio margine rispetto a Lazio (2.463), Sicilia (2.026), Toscana (1.872) e Veneto (1.728). Le realtà meno colpite dal fenomeno si confermano Friuli-Venezia Giulia (85 gli immobili finiti all’asta), Valle d’Aosta (56) e Umbria (37).
A livello di province, invece, spiccano le 1.053 abitazioni in vendita di Catania, valore superato solo da quello di Roma (1.468). A seguire Bergamo (880), Pavia (654), Ancona (627), Brescia (620), Torino (535), Pistoia (530) e Taranto (492).
Questa fotografia del mercato delle aste immobiliari ci restituisce uno scenario preoccupante.
Ci dice infatti che l’onda lunga delle sofferenze bancarie non si è ancora esaurita e che la crisi ha colpito le fasce di reddito medio-basse costrette a sacrificare il bene-rifugio per eccellenza!