Sempre più auto elettriche nel mondo. E in Italia raddoppiano le vendite

Quanto conta l’effetto Greta Thunberg sull’evoluzione della mobilità in direzione green? La ricerca, è evidente, va avanti da anni. Ma le battaglie della giovanissima attivista svedese hanno sicuramente la loro influenza sull’opinione pubblica e, dunque, sulle scelte e le richieste dei singoli. Grata o non Greta, resta il fatto che «la mobilità sta entrando in una nuova era, più sostenibile ed efficiente». L’evoluzione della tecnologia, la necessità di ridurre gli impatti e gli effetti sulla salute umana della mobilità tradizionale nelle megalopoli del mondo, il moltiplicarsi delle politiche e gli ingenti investimenti delle case automobilistiche sembrano annunciare un punto di svolta per la mobilità elettrica. È quanto emerge «con fondato ottimismo» da «Crossing the future: automotive, infrastrutture e smart mobility», l’evento firmato 1000 Miglia e realizzato in collaborazione con Fondazione Symbola, che ha messo al centro i temi della mobilità e della sostenibilità, con un’enfasi particolare alla filiera italiana dei settori dell’automotive, delle infrastrutture e dell’energia.

Attraverso il coinvolgimento diretto dei principali operatori industriali, di esponenti del mondo accademico, dell’informazione e delle istituzioni, è stata raccontata, a fine settembre, quell’Italia che grazie alle competenze, alla flessibilità e al know how delle imprese ha avviato da tempo un processo di riconfigurazione industriale per rispondere alle sfide della e-mobility. A venirne fuori è un quadro in forte evoluzione.  E dati incoraggianti. La diffusione di auto elettriche nel mondo cresce rapidamente: attualmente nel mondo ci sono 5,8 milioni di veicoli elettrici per passeggeri o merci (erano 1,5 nel 2016), di cui 2 milioni in Cina (+150% nel 2018 rispetto al 2017), 1 milione negli Stati Uniti (+100% nell’ultimo anno). In Europa svetta il primato della Norvegia, dove circolano 250.000 auto elettriche a fronte di soli 5 milioni di abitanti. La crescita del mercato ha interessato anche il settore della mobilità pubblica: le flotte di bus a livello globale elettriche sono oggi circa il 20%, con le città cinesi leader di questo trend con il 99% dello stock mondiale. Buone notizie per l’ambiente, dato che, considerando l’intero ciclo dal pozzo alla ruota, l’auto elettrica ha emissioni inferiori del 50% rispetto a un veicolo a combustione interna (prendendo a riferimento il valore medio di emissioni di CO2 dei veicoli a combustione interna nei Paesi dell’UE). Un vantaggio che migliorerà ulteriormente nel tempo grazie all’accelerazione del processo di decarbonizzazione nel settore energetico e il graduale aumento della quota di rinnovabili nel mix generativo mondiale (in Italia 1/3 dell’energia distribuita è già oggi prodotta da fonti rinnovabili). Anche le batterie, finito il loro utilizzo per alimentare veicoli elettrici, saranno sempre più utilizzate sia come accumulatori di energia (per pannelli fotovoltaici, ad esempio), sia per il recupero di elementi preziosi (come litio, nichel e cobalto), che saranno così riutilizzati in un’ottica di economia circolare.

Per quanto riguarda l’Italia, nell’ultimo anno le vendite di veicoli elettrici sono raddoppiate (considerando sia EV, Electric Vehicle, che PHEV, Plug-in Hybrid Electric Vehicle), passando dalle circa 5.000 unità del 2017 alle circa 10.000 del 2018 (UNRAE). Nonostante il ritardo dello Stivale, questa crescita fa ben sperare per il futuro. Come pure di buon auspicio è il fatto che nell’arco degli ultimi due anni ci sia stato un deciso cambio di passo anche sul tema dell’infrastrutturazione della rete di ricarica elettrica. Si stima, infatti, che in Italia siano ad oggi presenti oltre 8.300 punti di ricarica pubblici (EV Data Hub BNEF 2019). Ancora pochi, certo, ma il numero di aziende, soprattutto utility, che stanno lavorando per recuperare terreno è in costante crescita. Tra queste anche Enel X che, oltre a sviluppare e offrire sul mercato una linea di punti di ricarica privati e stabilire una piattaforma molto avanzata nei sistemi di ricarica, a fine 2017 ha lanciato un piano nazionale per dotare il Paese di una rete capillare di infrastrutture pubbliche di ricarica con l’obiettivo di installare circa 28.000 punti di ricarica entro il 2022, con un investimento complessivo fino a 300 milioni di euro.