Lettera aperta al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella

Spett.le Presidente !
Capisco, comprendo, che Lei rappresenta la nostra Nazione, è vero che  “La sicurezza di chi lavora è una priorità sociale ed è uno dei fattori più rilevanti per la qualità della nostra convivenza.Non possiamo accettare passivamente le tragedie che continuiamo ad avere di fronte.Le istituzioni e la comunità nel suo insieme devono saper reagire con determinazione e responsabilità”. Ma le “Responsabilità”, di cui Lei fa cenno, ricadono sulla Classe Politica che taglia le assunzioni agli organi ispettivi, agli Imprenditori che devono confrontarsi con il “mercato” (imperfetto !) che vedono la sicurezza “come un costo”, perché l’Imprenditore “per starci dentro !” deve lavorare al “massimo ribasso !” (ma se il costo del lavoro è determinato dai CCNL, il costo dei materiali è dettato dai fornitori, tolte le tasse, l’imprenditore dovrà pur guadagnare qualcosa !), per ultimi i “lavoratori” perché “lavorando si può commettere errori !” .Pertanto, quello  delle “responsabilità” è dettato da 3 variabili, se da tecnico le analizzassi con un “albero dei guasti” (metodologia tecnica per prevenire i guasti !), troverei 3 variabili dipendenti da molteplici fattori con i risultato che molti afferiscono a “fattori economici !” .Si, Spett.le Presidente ! Perché, guardi che malgrado la Legge abbia aumentato le “figure della sicurezza” i morti sono sempre 3,.. % dal 2008 (introduzione del D.Lgs.81/08 e s.m.i.) e non sono mai scesi da quel 3 % !Nessuno si è mai chiesto il perché ?Pertanto, formazione, nuove figure della sicurezza, ispezioni, ecc… a cosa sono servite ?Per finire !Spett.le Presidente !Se vuole ridurre quel 3% faccia come tanti paesi europei dove “non esiste il massimo ribasso”, ma il “minimo rialzo” (per mè l’opera vale x !), se succede un’infortunio “ti vengo a controllare !” (in tutto e per tutto … !) .

Cordiali saluti .