Alle PMI del Mezzogiorno 265 milioni di euro di agevolazioni

L’obiettivo è quello di «rafforzare la competitività dei sistemi produttivi e lo sviluppo tecnologico» nei territori delle regioni del Mezzogiorno: Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia. Per provare a raggiungerlo, il ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, ha firmato, il 31 ottobre, un decreto per favorire investimenti innovativi. Un decreto, cioè, che disciplina i termini e le modalità di concessione ed erogazione delle agevolazioni in favore delle Piccole e medie imprese e delle reti d’impresa per gli investimenti innovativi. Le risorse messe a disposizione ammontano a 265 milioni di euro.

Una boccata d’ossigeno, insomma, che potrà rivelarsi molto utile per lo sviluppo delle piccole e medie realtà imprenditoriali del Sud Italia. In sostanza, con il decreto si punta a sostenere la trasformazione digitale delle imprese attraverso l’utilizzo delle tecnologie previste nell’ambito del piano Impresa 4.0. o, anche, a favorire la loro transizione verso l’economia circolare. A disposizione dal provvedimento sono state complessivamente riservate risorse finanziarie pari a 265 milioni di euro, il 25% delle quali è riservato alle micro e piccole aziende. Possono beneficiare delle agevolazioni le Pmi e le reti d’impresa che, alla data di presentazione della domanda, siano regolarmente costituite e iscritte nel registro delle imprese. Non solo: non devono aver effettuato, nei due anni precedenti, una delocalizzazione verso l’unità produttiva oggetto dell’investimento e si devono anche impegnare a non farlo per i due anni successivi al completamento dell’investimento stesso. Secondo le previsioni del decreto, alle agevolazioni potranno accedere anche i liberi professionisti.

Altri punti disciplinati dal decreto del ministro Patuanelli stabiliscono che i programmi di investimento dovranno avere una durata non superiore a un anno, prevedere spese ammissibili di importo non superiore a 3 milioni di euro ed essere realizzati, mediante l’acquisto di impianti, attrezzature e macchinari nuovi di fabbrica, in unità produttive localizzate nelle regioni Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia. Messe nero su bianche le linee direttive, bisognerà attendere adesso successivi provvedimenti da parte del Ministero dello Sviluppo economico attraverso i quali verranno rese note le modalità operative per la presentazione delle domande. Queste ultime saranno valutate e gestite da Invitalia con il procedimento a sportello.