A dieci giorni dalla scadenza del termine ultimo per la presentazione della domanda e accedere alla misura predisposta dalla Ministra Nunzia Catalfo, la Confederazione Nazionale Artigiani e Piccoli Imprenditori sollecita le aziende a stipulare i Contratti Collettivi per la rimodulazione dell’orario di lavoro da destinare alla formazione e ad aderire alla fase propedeutica dell’istanza.
Il programma operativo nazionale a valere sui sistemi per le politiche attive destinate all’occupazione apre la finestra del Fondo Nazionale per le Competenze. Una occasione offerta dal Ministero del Lavoro per l’attivazione di percorsi di formazione interna che consente alle aziende di rendersi più competitive, abbattendo contemporaneamente il costo del lavoro. La misura è stata adottata per consentire ai lavoratori di aumentare il bagaglio delle proprie competenze e del know how da spendere sul mercato del lavoro, anche nell’ottica di una ricollocazione. In questo modo ogni lavoratore avrà la possibilità di acquisire conoscenze e quindi professionalità conformi alle richieste del mercato, mantenendo invariato il proprio stipendio. Si tratta di una strategia che supera il vantaggio degli ammortizzatori sociali e consente la crescita del lavoratore tanto quanto dell’impresa. Con il “Fondo nuove competenze” istituito presso l’Anpal il Ministero del Lavoro stanzia 730milioni di euro e offre a ogni lavoratore la possibilità di accedere fino a 250 ore di formazione.
I REQUISITI. L’avviso riguarda i contributi finanziari per tutti i datori di lavoro privati che stipulano entro il 31 dicembre 2020 un Accordo Collettivo di rimodulazione dell’orario di lavoro per favorire percorsi di formazione interna finalizzati a favorire le mutate esigenze organizzative e di produzione dell’impresa; ma anche favorire percorsi di ricollocazione dei lavoratori. Per poter usufruire del Fondo Nazionale per le Competenze il datore di lavoro non deve avere fatto ricorso alla Cig.
Le aziende devono stipulare Accordi Collettivi, che devono essere di rimodulazione dell’orario di lavoro, e quindi conformi a quanto previsto dall’articolo 88 del decreto legge 34/2020 e deve avere le seguenti caratteristiche: sottoscritti entro il 31 dicembre 2020; prevedere progetti formativi finalizzati allo sviluppo delle competenze; il numero dei lavoratori coinvolti; il numero di ore dell’orario di lavoro da destinare ai percorsi ormativi; se l’azienda eroga direttamente la formazione oppure delega all’Organismo di Formazione accreditato.
L’INTERVENTO. Ogni lavoratore ha diritto di un massimo di 250 ore di formazione retribuita. L’intervento deve rispondere ai fabbisogni di nuove o maggiori competenze, in ragione dell’introduzione di innovazioni organizzative, tecnologiche, di processo di prodotto o di sevizi in risposta alle mutate esigenze produttive dell’impresa. L’azienda può decidere di qualificare e riqualificare il lavoratore in relazione ai bisogni individuati; e incrementare l’occupabilità del lavoratore per promuovere processi di ricollocazione.
I destinatari sono i lavoratori dipendenti occupati o anche in somministrazione. Il finanziamento previsto prevede il costo lordo del dipendente o del somministrato, comprensivo di tutti gli oneri. Per la modalità di erogazione, sarà l’Inps ad eseguire l’erogazione del contributo, su richiesta di Anpal, in due tranche: con una anticipazione del 70 per cento sul preventivo, e del 30 per cento a saldo.
PRESENTAZIONE DELLA DOMANDA. L’istanza di contributo deve essere presentata attraverso i modelli indicati dall’avviso, a cui vanno allegati a corredo l’Accordo Collettivo siglato tra la parte datoriale e la parte sindacale entro il 31 dicembre 2020; il progetto di formazione; l’elenco dei lavoratori coinvolti; e l’eventuale delega del rappresentante legale.