Con 229 articoli e oltre 500 pagine del valore di 40 miliardi di euro, la Legge di Bilancio 2021 propone un ventaglio di misure a sostegno della Cig e sgravi per le assunzioni, soprattutto nel Mezzogiorno, oltre che bonus per incentivare i consumi. Dopo avere superato l’approvazione alla Camera, la Manovra si prepara al vaglio del Senato. Determinante per fronteggiare lo stato di emergenza nazionale dettato dalla pandemia appare il “pacchetto lavoro” varato dal Governo Conte, che prevede il blocco dei licenziamenti fino al 31 marzo e sgravi fiscali per le imprese che assumono lavoratori fino a 35 anni di età. Meglio se si tratta di donne e meridionali: la contribuzione si azzera se le assunzioni vengono registrate al Sud. Si tratta della conferma del Fondo di garanzia e le misure di decontribuzione licenziate per chi investe nel Mezzogiorno, a cui si aggiungono esenzioni fiscali e crediti d’imposta.
La manovra ha previsto l’appostamento di 5 miliardi di euro per la Cassa Integrazione Covid. Sono previste 12 settimane gratuite (a carico dello Stato) di Cassa Integrazione, che devono essere collocate tra il 1° gennaio e il 31 marzo 2021 per i trattamenti di cassa integrazione ordinaria, e tra il 1° gennaio e il 30 giugno 2021 per l’assegno ordinario e la cassa integrazione in deroga. Si prevede un incentivo anche per chi sceglie di non fare ricorso alla Cig d’emergenza. Ai datori di lavoro privati infatti è riconosciuto l’esonero dal versamento dei contributi previdenziali a loro carico per un massimo di 8 settimane, fruibili entro il 31 marzo 2021. Confermate anche le eccezioni: si potrà licenziare in caso di esodi incentivati, frutto di accordo aziendale; in caso di cessazione d’attività dell’impresa, o nelle ipotesi di fallimento.
Per i lavoratori autonomi che hanno registrato un calo del fatturato del 50% negli ultimi 3 anni è in arrivo Iscro- Indennità Straordinaria di continuità reddituale e operativa- per cui è previsto un assegno mensile simile alla Cig che varia da 250 a 800 euro mensili. Si tratta di una misura che dovrebbe essere finanziata fino al 2023 e prevede un sostegno per 6 mensilità. Per accedervi il reddito prodotto nell’anno che precede la domanda non deve essere superiore a 8.145 euro, bisogna anche essere in regola con i contributi e avere aperta la partita Iva da almeno 4 anni.
Sgravi per le assunzioni di under 35 e al Sud. La Legge di Bilancio prevede sgravi al 100% per tre anni per le nuove assunzioni a tempo indeterminato e per le trasformazioni dei contratti a tempo determinato in contratti a tempo indeterminato sottoscritte nel biennio 2021-2022. L’incentivo scatta per assumere giovani fino a 35 anni. L’esonero sale a 48 mesi per le assunzioni fatte in una sede o unità produttiva delle regioni classificate “obiettivo 1” dall’Unione Europea: Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Sicilia, Puglia, Calabria e Sardegna. Inoltre per le aziende del Mezzogiorno è previsto l’esonero del 30% dei contributi previdenziali e assistenziali per i dipendenti fino al 2029. Una importante novità è rappresentata dall’istituzione del Fondo per il sostegno della parità salariale di genere con una dotazione di 2 milioni di euro annui dal 2022. Un fondo destinato a interventi finalizzati al sostegno e al riconoscimento del valore sociale ed economico della parità salariale di genere e delle pari opportunità sui luoghi di lavoro.
Più risorse alle famiglie. Il “Family Act” prevede l’assegno mensile per ogni figlio a carico minore di 18 anni, con 3 miliardi previsti nel 2021 e ulteriori 5 nel 2022. Le novità elencate nel documento riguardano i bonus e gli incentivi all’acquisto di beni di consumo. Fra questi ci sono gli incentivi auto, occhiali, pc; bonus bagno per sostituire docce e rubinetti, credito d’imposta per gli chef. Oltre alla proroga del superbonus del 110 per cento per tutto il 2022. Un ventaglio di misure che vanno incontro all’indirizzo politico del Green New Deal già indicato nel Recovey Plan. Dopo il via libera alla Camera il 27 dicembre scorso, si attende il pronunciamento del Senato entro il 31 dicembre, pena l’attivazione dell’esercizio provvisorio.