Il decreto legge “Sostegno” al varo del Governo potrebbe prevedere la cancellazione di 60 milioni di cartelle fino a 5mila euro sul quinquennio 2000- 2015. Un bottino consistente per gli uffici “Riscossione” dell’Agenzia delle Entrate, che in questo modo dovranno rinunciare al 46% dei 130milioni di ruoli. Una misura che se adottata, potrà andare incontro a tutti i contribuenti in un momento di particolare depressione economica che sta attraversando il Paese.
A questo si aggiunge la sospensione delle notifiche delle cartelle fino al 30 aprile prossimo, in concomitanza con il termine fissato per lo stato di emergenza sanitaria dettato dalla pandemia. Parliamo di 50milioni di contestazioni del fisco, che sarebbero state inviate a partire dal 1° marzo scorso.
La strategia ipotizzata dal Governo Draghi, di cancellazione di 60 milioni di cartelle, ha un costo stimato da due miliardi per le annualità 2021 e 2022, che dovranno trovare giusta copertura. L’esecutivo Draghi rafforza dunque l’indirizzo di politica economica già ipotizzato dal primo Governo Conte, che aveva ipotizzato lo stralcio in una versione più ridotta. Verso l’allineamento alla data del 30 aprile va anche la scadenza delle rate 2020 e delle prime rate del 2021 di rottamazione Ter e saldo e stralcio.