Partite Iva e professionisti iscritti agli ordini conquistano l’attenzione del Decreto Sostegni atteso per questo pomeriggio in Consiglio dei Ministri. Cambia dunque il meccanismo di riparto degli aiuti, che non considera i Codici Ateco, ma le perdite di fatturato. Si preannuncia il coinvolgimento di una platea di 800mila persone, oltre a 3 milioni di piccole e medie imprese. E’ previsto un minimo di mille euro per le persone fisiche, e 3mila euro per le partite Iva, fino a un massimo 150 mila euro per le imprese -inclusi gli artigiani- con 5 fasce percentuali in base al reddito. Lo schema elaborato dal Decreto prevede un indennizzo del 60% per le imprese fino a 100mila euro, del 50% tra 100mila e 400mila euro, del 40% tra 400mila e un milione, 30% tra uno e 5 milioni e 20% tra 5 e 10 milioni. Intanto, a fine aprile dovrebbe è atteso anche il bonus per le partite Iva. Si tratta di un indennizzo di mille euro al mese, per il primo trimestre – gennaio, febbraio marzo – dedicato a tutti i titolari di partita Iva e ai lavoratori stagionali e dello spettacolo anche senza partita Iva. Per il primo trimestre, dunque, si tratta di un «sostegno» di 3 mila euro.
I cinque obiettivi del decreto
Il Decreto prevede 5 obiettivi per un valore di 32miliardi di euro. Di cui circa 12 miliardi per gli indennizzi a fondo perduto alle attività produttive, con un fondo da 600milioni annunciato per la montagna; circa 6 miliardi per la sanità di cui 5 per implementare il piano vaccini, e poco meno di 10 miliardi alle misure per famiglia, lavoro, indennità per stagionali e sportivi, Cig. Il blocco dei licenziamenti è stato prorogato fino al 31 giugno per la Cassa Integrazione ordinaria, e fino a fine ottobre per la Cassa in Deroga. E’ stato inoltre confermato e rifinanziato il Reddito di Cittadinanza, ma sono state introdotte modifiche sui criteri di accesso e sulla soglia minima del beneficio per il Reddito di Emergenza; oltre alla proroga della Naspi e del Fondo Occupazione.
Il calcolo del nuovo sostegno
Per accedere al nuovo sistema di aiuto si dovrà calcolare la perdita media mensile di fatturato 2020 rispetto al 2019 moltiplicata per due, a cui si applica il 30% per calcolare il ristoro. Per esempio: un negozio che è sceso da 120 mila a 60 mila euro dal 2019 al 2020, ha una perdita media mensile di 5 mila euro, che moltiplicato per due fa 10 mila euro. Su questa cifra si calcola il 30%. Il ristoro è dunque pari a 3 mila euro.
Il pacchetto fiscale
Stando agli annunci, il pacchetto fiscale che sarà approvato a breve prevede la cancellazione di oltre 60 milioni di cartelle (tutte quelle fino a 5 mila euro relative al periodo 2000-2015), la rottamazione di avvisi bonari e altre misure, per un totale di circa 2 miliardi. L’obiettivo è quello di cancellare i piccoli debiti contratti dagli italiani nei confronti dello Stato.