
Il primo Documento di Economia e Finanza del Governo Draghi ha stanziato 32 miliardi con Decreto Sostegni e 40 miliardi entro la fine del mese col Sostegni bis, finanziati in deficit. La manovra varata dall’esecutivo mira ad uscire dalla crisi e superare quella percentuale di crescita ipotizzata dal Fondo Monetario Internazionale raggiungendo il 4,5%. Una shock therapy in versione italiana che dovrà incidere sul tessuto produttivo con il Sostegni bis e utilizzare le risorse complementari e nazionali del Piano Nazionale di Ripresa e resilienza con un plafond da 237miliardi.
Il Ministro Franco ha annunciato un appostamento da 20miliardi ad imprese e partite Iva con ristori tradizionali, basati sul fatturato ma anche con un intervento su parte dei costi fissi. Sono previsti dunque sgravi d’imposta, copertura della quota fissa delle bollette, sconto su parte dei canoni di locazione commerciale attraverso credito d’imposta. Inoltre saranno prorogate fino a fine anno le garanzie che costeranno circa 15 miliardi, ma sono destinati al credito per le imprese con un effetto leva stimato in 100miliardi.
Il Recovery Plan sarà rafforzato con un fondo di investimento complementare pluriennale che a partire dal 2021 o 2022 disporrà ogni anno di una quota di investimenti dai a 6,5 miliardi. L’obiettivo è quello di incoraggiare la ripresa, quindi la fiducia nei prossimi mesi. Un orientamento che dovrà essere assecondato dalle riaperture previste per maggio, che dovranno incoraggiare investimenti e circolazione dell’economia.
Si attende intanto anche un intervento fiscale, oltre a quelli tampone su Imu e Tosap, il Documento di Economia e Finanza rilancia la riforma tributaria prevista nel secondo semestre del 2021. In realtà una riduzione della tassazione è attesa già nel 2022, con la riduzione dell’Irpef. Arginare il crollo complessivo della qualità della vita degli italiani è il macro obiettivo a cui lavora il Dicastero guidato da Daniele Franco, che con la shock therapy intende recuperare le perdite registrate sul lavoro e aziende a causa delle chiusure. La mole ingente di risorse destinate ai sostegni infatti, ha contribuito ad un innalzamento del deficit all’11,8% e un debito pubblico che sfiora il 160%.
La campagna di immunizzazione attesa per le prossime settimane che dovrà consentire riaperture e ripartenze generalizzate, rappresenta il presupposto annunciato da Franco di ridurre il deficit al 3% entro il 2025. La riduzione del rapporto debito-Pil resterà la bussola del Governo.