Draghi presenta il Piano di Ripresa da 284milioni, entro maggio il decreto attuativo

Il Premier ha presentato ieri alla Camera il piano varato dall'esecutivo di Governo per riparare i danni prodotti dalla pandemia e arginare la crisi economica prodotta dall'emergenza sanitaria. Riforme, investimenti e finanziamenti principalmente per giovani e donne

Draghi presenta il Piano di Ripresa da 284milioni, entro maggio il decreto attuativo

Il Premier Mario Draghi ha presentato a Montecitorio il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza che sarà inoltrato a Bruxelles per ottenere i 191,5 miliardi destinati all’Italia fino al 2026. Una occasione storica per l’Italia che in questa fase sta facendo i conti con le riaperture e una debole campagna di immunizzazione. Il programma varato dall’esecutivo di Governo punta a far crescere il Pil di 16 punti in 6 anni. Riforme, investimenti e finanziamenti che dovranno coniugare innovazione, crescita e sviluppo e, soprattutto riequilibrare le distanze socio-economiche fra nord e sud del Paese.

Citando De Gasperi e traendo spunto dall’analogia storica con il Piano Marshall, il Primo Ministro ha parlato di miglioramento della qualità della vita degli italiani, del “destino del Paese e della sua credibilità”. Il piano infatti non è un mero elenco di asset strategici che partono dalle ferrovie all’alta velocità e alla digitalizzazione del Paese, ma considera anche la transizione ecologica, la sostenibilità delle nostre economie e la sanità. Pianificando la crescita interna, Draghi mira ad accrescere il ruolo dell’Italia come superpotenza in Europa.

Infatti il Recovery Plan concepito dall’Ue ha obiettivi specifici: il primo è riparare i danni della pandemia, che ha colpito l’Italia più degli altri Paesi con 120.000 morti per il Covid-19; in secondo luogo è necessario intervenire sulla crisi prodotta: nel 2020 il Pil è caduto dell’8,9 per cento, l’occupazione è scesa del 2,8 per cento, ma il crollo delle ore lavorate è stato dell’11 per cento. L’Italia potrà disporre complessivamente di 248 miliardi e la compagine di Governo si prepara a predisporre entro maggio la presentazione di un decreto per l’attuazione del Piano nazionale di Ripresa e del Piano complementare e con cui intende procedere a «una semplificazione delle norme in materia di appalti pubblici e concessioni».

Oltre al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza da 191,5 miliardi e al Piano complementare da 30,6 miliardi «sono stati stanziati entro il 2032, ulteriori 26 miliardi da destinare alla realizzazione di opere specifiche» che includono «la linea ferroviaria ad Alta Velocità Salerno-Reggio Calabria – che diventerà una vera alta velocità – e l’attraversamento di Vicenza relativo alla linea ad Alta Velocità Milano-Venezia». È poi previsto il reintegro delle risorse del Fondo Sviluppo e Coesione per 15,5 miliardi. La prima delle missioni del Pnrr «riguarda digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura: a questi temi sono destinati quasi 50 miliardi, pari al 27% delle risorse totali». Il Piano destina poi 82 miliardi al Mezzogiorno su 206 miliardi ripartibili secondo il criterio del territorio, per una quota del 40%. Intanto più del 50% del totale degli investimenti in infrastrutture (soprattutto l’alta velocità ferroviaria e il sistema portuale) è diretto al Sud.