Giustizia, fisco, Pa e semplificazione: le riforme per rilanciare le imprese

GLI ASSET COLLATERALI AL PIANO NAZIONALE DI RIPRESA E RESILIENZA. Accompagnare la ripartenza del Paese significa adottare quelle riforme strutturali necessarie a favorire una maggiore concorrenzialità delle imprese, oggi penalizzate da una eccessiva burocrazia e lungaggini della giustizia

Il Piano Nazionale per al Ripresa e Resilienza si avvale di quattro grandi riforme: amministrazione, giustizia, semplificazione e riforma fiscale. La riforma fiscale sarà avviata entro il 31 luglio 2021 con una legge delega, mentre si ritiene necessaria una riforma della pubblica amministrazione e della giustizia per poter consentire una piena applicazione della strategia nazionale dettata dal Recovery Plan.

Sebbene la riforma fiscale non sia prevista nelle azioni del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, insieme alle altre concorre a realizzare gli obiettivi di equità sociale e miglioramento della competitività del sistema produttivo già indicati nelle Country Specific Recommendations rivolte al nostro paese dall’Unione Europea.

La riforma della Pubblica Amministrazione

Obiettivo della riforma della PA è tesa al miglioramento della capacità amministrativa sia a livello centrale che locale. Dovrà rafforzare i processi di selezione, formazione e promozione dei dipendenti pubblici; incentiva la semplificazione e la digitalizzazione delle procedure amministrative. Inoltre si basa su una forte espansione dei servizi digitali, negli ambiti dell’identità, dell’autenticazione, della sanità e della giustizia. L’obiettivo è quello di ottenere una marcata sburocratizzazione per ridurre i costi e i tempi che attualmente gravano su imprese e cittadini.

La riforma della Giustizia

Anche la riforma della giustizia si prepara a incidere sul mercato e sulla concorrenzialità delle imprese. Infatti ha l’obiettivo di affrontare i nodi strutturali del processo civile e penale e rivedere l’organizzazione degli uffici giudiziari. Nel campo della giustizia civile è prevista la semplificazione del rito processuale, in primo grado e in appello; e con una implementazione definitiva del processo telematico. Il Piano predispone inoltre interventi volti a riformare i meccanismi di riscossione e a ridurre il contenzioso tributario e i tempi della sua definizione. 

In materia penale, il Governo intende:

  • riformare la fase delle indagini e dell’udienza preliminare
  • ampliare il ricorso a riti alternativi
  • rendere più selettivo l’esercizio dell’azione penale e l’accesso al dibattimento
  • definire termini di durata dei processi. 

La riforma finalizzata alla razionalizzazione e semplificazione della legislazione abroga o modifica leggi e regolamenti che ostacolano eccessivamente la vita quotidiana dei cittadini, le imprese e la pubblica amministrazione. 

La riforma fiscale

La riforma fiscale è tra le azioni chiave per dare risposta alle debolezze strutturali del Paese, quindi viene considerata parte integrante della “Ripresa” che si vuole supportare. Infatti intento del Governo centrale è quello di semplificare la complessità delle norme che si sono sovrapposte negli anni in maniera frammentaria producendo un sistema fiscale articolato e complesso. Una sovrastruttura che nel tempo è stata un freno per gli investimenti soprattutto esteri.

L’obiettivo annunciato dunque, è quello di ridefinire un sistema fiscale certo ed equo con un’opera di raccolta e razionalizzazione della legislazione fiscale in un testo unico, integrato e coordinato con le disposizioni normative speciali, da far a sua volta confluire in un unico Codice tributario. Così facendo si mira ad ottenere un duplice risultato: realizzare misure volte a favorire la semplificazione del sistema e l’attuazione della certezza del diritto.

In questo modo si consentirebbe sia all’Amministrazione Finanziaria che agli operatori del settore di lavorare in una cornice normativa stabile nel tempo, senza doversi continuamente adattare a mutate cornici normative. Si prevede quindi, oltre all’emanazione di un nuovo Testo Unico, una revisione dell’Irpef con il duplice obiettivo di semplificare e razionalizzare la struttura del prelievo e di ridurre gradualmente il carico fiscale, preservando la progressività e l’equilibrio dei conti pubblici.

Il Governo ha preannunciato la presentazione al Parlamento entro il 31 luglio 2021 di una legge delega da attuarsi attraverso uno o più decreti legislativi delegati. Successivamente all’approvazione della legge delega, il Governo istituirà una commissione di esperti per realizzare la riforma in tempi certi e definire i decreti attuativi.