
Oltre 91mila imprese potrebbero beneficiare del piano di incentivi fiscali Transizione 4.0 previsti fino al 2022. Nel documenti inviati a Bruxelles dal Governo i crediti di imposta finanziati con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e Fondo Complementare ammontano a 18,5 miliardi. Sono finanziati bonus fino al 2022 in beni strumentali digitali per oltre 68mila aziende. Si tratta delle stime sui possibile effetti delle agevolazioni finanziate dal Piano italiano.
Secondo queste stime sarebbero invece 20.600 le aziende che si agganciano al credito d’imposta per finanziare investimenti in ricerca, innovazione e design. Potrebbero essere 2mila invece le imprese che usufruiranno dell’agevolazione per attività di formazione legate alla transizione digitale 4.0. Queste previsioni, illustrate dal Governo alla Commissione Europea, considerano gli effetti di un pacchetto di finanziamenti erogato attraverso due canali. Il primo è quello del Recovery Fund o PNRR da 13,5 miliardi; il secondo è a valere sul Fondo Complementare nazionale, che per integrare la dote di Transizione 4.0, attinge allo scostamento di bilancio per 5,1 miliardi.
Un discorso a parte riguarda il credito d’imposta per beni strumentali tradizionali, ovvero l’ex super-ammortamento. Quest’ultimo è stato osteggiato dalla Commissione in quanto, contraria a finanziare con il Recovery Plan investimenti non digitali e con impatti potenzialmente negativi sull’ambiente. Quindi il Governo è stato costretto a finanziare la misura con un fondo 8,5 miliardi ricavato dallo scostamento di bilancio autorizzato lo scorso aprile.
Il piano varato dal Governo prevede che le imprese possano mutare pelle con l’innovazione e l’ammodernamento in beni strumentali- materiali e immateriali- per la ricerca, sviluppo e formazione. In questo momento chi punta a utilizzare il credito di imposta non potrà cederli al sistema bancario, ma non si esclude che ciò potrà avvenire in futuro, se la cessione sarà effettuata a valere sul Fondo Complementare nazionale. Il Sostegno bis infine, elimina il requisito dei ricavi o di compensi, fissato sotto i 5 milioni di euro, per i soggetti che intendono compensare i crediti di imposta per i beni strumentali tradizionali in un’unica quota annuale. Questa opportunità vale solo per gli investimenti effettuati dal 16 novembre 2020 al 31 dicembre 2021.
