Assegno unico per i figli, dal 1°luglio a chi non accede agli assegni familiari

LA GUIDA COMPLETA ALLA MISURA DI SOSTEGNO INTRODOTTA DAL GOVERNO. Si attendono i decreti attuativi per stabile gli importi, le soglie e le modalità di erogazione. La gestione dell’agevolazione sarà affidata, con ogni probabilità, all’INPS

A partire dal 1° luglio prossimo partirà l’assegno unico e universale per i figli a carico. Al momento la misura è considerata “transitoria”, ovvero rivolta soltanto ai disoccupati e ai lavoratori autonomi con figli minori, che potranno ricevere un contributo di circa 250 euro per ciascun figlio a partire dal settimo mese di gravidanza e fino al 21º anno di età. Soltanto nel 2022 la misura entrerà a regime e sarà estesa a tutte le famiglie con figli a carico.

I primi a beneficiare della misura introdotta la Governo saranno coloro che non accedono agli assegni familiari, e solo per i figli minorenni. Dunque l’applicazione completa della misura avverrà soltanto a gennaio 2022, quando coinvolgerà l’intera platea delle famiglie, e anche con figli maggiorenni. La misura transitoria, che durerà fino al 31 dicembre 2021, prevede l’erogazione di un assegno unico di importo fino a 1.056 euro per nucleo familiare e a 674 euro per figlio. Nel frattempo le attuali detrazioni fiscali continueranno ad essere in vigore, per poi essere sostituite, a gennaio 2022, dall’assegno unico universale.

L’assegno unico e universale per i figli 2021 è una misura di sostegno economico per famiglie introdotta dalla Legge n. 46 del 1° Aprile 2021. Si tratta di un provvedimento che unisce e supera una serie di misure già in vigore a sostegno delle famiglie. Si definisce anche universale perchè sarà erogato a tutte le famiglie con figli a carico. In particolare, la misura di sostegno dovrà sostituire: l’assegno ai nuclei familiari con almeno tre figli minori; l’assegno di natalità; il premio alla nascita; il fondo di sostegno alla natalità; le detrazioni fiscali previste dall’articolo 12, commi 1, lettera c), e 1-bis, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917; e l’assegno per il nucleo familiare e assegni familiari.

Con la Legge n.46 il Governo punta a semplificare e ridurre le misure di sostegno, ma anche a potenziarle. Ad oggi l’assegno unico universale attende di diventare operativo attraverso i decreti attuativi per stabile gli importi, le soglie e le modalità di erogazione. La gestione dell’agevolazione sarà affidata, con ogni probabilità, all’INPS.

Come funziona

L’assegno unico per i figli viene erogato nella forma del credito d’imposta ovvero di una somma di denaro mensile. Il beneficio viene concesso per ogni figlio a carico, a partire dal settimo mese di gravidanza e fino ai 21 anni. Il limite anagrafico decade per i figli con disabilità. L’importo che viene assegnato viene determinato dall’Isee del nucleo familiare che lo richiede e dall’età dei figli a carico. Infatti la somma erogata per i figli maggiorenni è inferiore di quella erogata per i minorenni. L’agevolazione spetta anche ai genitori separati o divorziati. In questo caso il beneficio può essere assegnato al genitore affidatario, oppure nel caso di affidamento congiunto o condiviso, in assenza di accordo è ripartito equamente tra i genitori.

I requisiti

Per richiedere il contributo economico per i figli a carico occorre possedere i seguenti requisiti generali:

  • essere cittadino italiano o di uno Stato membro dell’Unione europea, o suo familiare, titolare del diritto di soggiorno o del diritto di soggiorno permanente, ovvero essere cittadino di uno Stato non appartenente all’Unione europea in possesso del permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo o del permesso di soggiorno per motivi di lavoro o di ricerca di durata almeno annuale;
  • essere soggetto al pagamento dell’imposta sul reddito in Italia;
  • residenza e domicilio con i figli a carico in Italia per tutta la durata del beneficio;
  • essere stato o essere residente in Italia per almeno due anni, anche non continuativi, o avere un contratto di lavoro a tempo indeterminato o a tempo determinato di almeno due anni.

In caso di figli maggiorenni, l’assegno unico universale è concesso solo se quest’ultimo rispetta una delle seguenti condizioni: frequenta un percorso di formazione scolastica o professionale; frequenta un corso di laurea; svolge un tirocinio o attività lavorativa limitata con reddito complessivo inferiore a un determinato importo annuale che sarà indicato nei decreti attuativi; è registrato come disoccupato e in cerca di lavoro presso un centro per l’impiego o un’agenzia per il lavoro; svolge il servizio civile universale.

L’importo

Ad oggi l’importo dell’assegno unico per i figli è di 250 euro al mese, ma sarà definito dagli appositi decreti attuativi che saranno licenziati a breve, per stabilire tutti i criteri della misura.

L’ISEE e il calcolo dell’importo

Sulla scorta della condizione economica del nucleo familiare dettata dall’Isee sarà calcolato il beneficio a cui ogni nucleo familiare avrà diritto. Si terrà conto anche dell’età dei figli a carico, dell’eventuale condizione di disabilità dei figli, e di altri fattori che possono incidere sul contributo economico. La normativa relativa all’agevolazione prevede, infatti, le seguenti variazioni degli importi: maggiorazioni dal terzo figlio in poi; riduzione per ciascun figlio maggiorenne fino a 21 anni; importo maggiorato a favore delle madri di età inferiore a 21 anni; maggiorazione non inferiore al 30% e non superiore al 50% per ciascun figlio disabile, stabilità in base alla condizione di disabilità. L’assegno è riconosciuto senza maggiorazione per i figli disabili anche dopo il compimento del ventunesimo anno di età, finché risultano ancora a carico.

Compatibilità con altri aiuti

L’assegno universale per i figli è compatibile con il reddito di cittadinanza ed anche con la fruizione di eventuali altre misure in denaro per i figli a carico messe a disposizione dalle regioni, dalle province autonome di Trento e di Bolzano, e dagli enti locali.

Come richiederlo

Non è ancora possibile presentare la richiesta per ottenere l’assegno unico per i figli 2021. Si attendono i decreti attuativi da parte del Governo, oltre alle circolari dell’Inps che potrebbero regolamentare le modalità di richiesta ed erogazione del sostegno economico per le famiglie con figli a carico. Non si esclude dunque, che la domanda possa essere telematica e andrà presentata all’Inps attraverso il portale web. In tal caso, sarà necessario munirsi di credenziali per accedere al servizio. Potrebbe essere richiesto: il PIN INPS; oppure l’identità SPID almeno di livello 2; la Carta di identità elettronica 3.0 (CIE); la Carta Nazionale dei Servizi (CNS).

La domanda per accedere all’assegno unico potrebbe mantenere le medesime modalità di altre prestazioni. In caso positivo potrebbe essere allestito un contact center dell’Inps. Di certo il servizio di assistenza e supporto al cittadino sarà garantito dagli enti di patronato.

Il pagamento

Per quanto riguarda le modalità di pagamento dell’assegno unico per i figli il beneficio è corrisposto ai genitori o alla persona che esercita la responsabilità genitoriale. Nel caso di figli maggiorenni, può essere pagato direttamente al figlio, su sua richiesta, per favorirne l’autonomia.