Promosso il Piano Italiano: via ai primi 105 progetti per 15,7 mld entro il 2021

MAKE IT REAL. Con il via libera decretato ieri da Ursula Von der Leyen al Premier Draghi l'Italia ha aperto ufficialmente la stagione della maxi progettazione deputata a superare la crisi dettata dalla pandemia e a rilanciare il ruolo leader dell'Italia in Europa

Draghi presenta il Piano di Ripresa da 284milioni, entro maggio il decreto attuativo

Approvato il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza candidato dall’Italia per attingere alle risorse stanziate dall’Unione Europea per fronteggiare la grave crisi dettata dalla pandemia. Il via libera sancito da Ursula Von der Lyen a Mario Draghi ha aperto ufficialmente quello che è stato definito il secondo Piano Marshall del nuovo secolo, e che dovrà risollevare il vecchio continente dalla recessione dell’ultimo anno.

Il fitto e impegnativo programma di investimenti e riforme rappresenta un sogno e una scommessa insieme per l’Italia, che nei prossimi mesi dovrà dimostrare capacità e grande senso di responsabilità. Investire al meglio le risorse è la sfida più complessa che attende tutti i livelli istituzionali, che dovranno dimostrare di avere ben custodito la fiducia di tutti i Paesi europei che hanno rinunciato a fette importanti del Recovery.

Conferenza stampa con Ursula Von der Leyen e Mario Draghi

Roma assorbe una buona fetta delle risorse europee, e il momento istituzionale e celebrativo di ieri ha di fatto inaugurato una stagione di progettazioni unica per il bel Paese. La macchina del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza è partita ufficialmente. E pone le premesse per l’anticipo da 25 miliardi, il 13% della quota italiana dei finanziamenti Ue, atteso almeno nella prima parte entro la fine di luglio. La prima tranche di finanziamenti è appostata su circa il 63% dagli interventi che il Pnrr italiano prevede di concludere entro quest’anno, in un meccanismo che mette le altre risorse nel circolo della finanza pubblica ma ovviamente ne vincola l’utilizzo integrale per i piani del Recovery.

L’incontro a Cinecittà

Entro la fine di dicembre l’Italia dovrà rendicontare la spesa per 15,7 miliardi. Infatti nel 2021 gli investimenti finanziati dalla Recovery e Resilience Facility valgono 13,79 miliardi, e al conto si aggiungono 1,91 miliardi di spese dell’anno scorso che le risorse comunitarie possono coprire ex post come da regolamento europeo. Il paniere delle progettazioni da candidare al Recovery elenca 105 progetti nel 2021, ma nel 2022 gli interventi aumentano a 167 e un investimento di 27,6 miliardi. Nel 2023 sono previsti 179 progetti per una spesa di 37,4 miliardi, e 176 progetti per 424 miliardi nel 2024, per poi scendere leggermente nel biennio finale.