L’apertura del canale online per la richiesta di contributo alternativo da parte di Agenzia delle Entrate richiede un calo di fatturato di almeno il 30% nel periodo aprile 2020 e marzo 2021. Il contributo previsto dal decreto Sostegni bis è legato alla crisi causata dalla pandemia e per alcune imprese rappresenta il primo indennizzo del 2021, mentre per altre può aggiungere solo pochi euro a quanto già ricevuto. A questo bisogna aggiungere anche chi non avrà nessun sostegno. La possibilità offerta dal contributo alternativo infatti non potrà essere colta da tutti.
Il nuovo aiuto richiede una perdita di fatturato di almeno il 30% nell’anno pandemico, che va dal 1° aprile 2020 al 31 marzo scorso. L’aiuto alternativo può valere dall’1 al 4,3% del fatturato 2020. Per come è concepito il contributo per, potrebbe verificarsi che i beneficiari abbiano già ricevuto una parte da Agenzia delle Entrate, che il 22 giugno scorso ha disposto 1,77 milioni di bonifici per un totale di 5 miliardi di aiuti automatici e, che replicano gli aiuti alla platea di beneficiari del Sostegni 1. Il contributo alternativo è la differenza.
A ricevere per interno il contributo alternativo sarà chi non ha ricevuto il contributo automatico. Ad ogni modo, la domanda per ottenere il contributo alternativo- presentabile fino al 2 settembre- non dovrebbe essere presentata in modalità “fai da te”. E’ sempre preferibile affidarsi ad esperti e agli uffici preposti.
