Rinviate a settembre 60milioni di cartelle, a rischio la pace fiscale

La legge di conversione del Decreto Sostegni bis rinvia le principali scadenze per il versamento delle imposte ed altri carichi affidati ad Agenzia delle Entrate- Riscossione

Cartelle esattoriali e pagamenti sospesi fino al 31 gennaio, la nota del Governo

Nuovo stop estivo alle cartelle esattoriali. La legge di conversione del Decreto Sostegni bis rinvia le principali scadenze per il versamento delle imposte ed altri carichi affidati ad Agenzia delle Entrate- Riscossione. La tregua estiva però richiama i contribuenti alla scadenza del 30 settembre per saldare i debiti fiscali legati agli atti in scadenza dall’8 marzo 2020 in poi. Inoltre dal 2 agosto parte una tabella di marcia di versamenti legati alle rate 2020 e 2021 di rottamazione ter, saldo e stralcio. Inoltre chi salta la rottamazione del 2 agosto è fuori dalla rottamazione ter.

Salvo nuove proroghe la notifica delle cartelle dovrebbe ripartire il 1° settembre, aprendo il rischio di un ingorgo autunnale sul fronte della riscossione. Cresce dunque il rischio di rinunciare alla pace fiscale per un milione di contribuenti coinvolti nella rottamazione ter e nell’operazione saldo e stralcio. Basta saltare una delle due date previste per i pagamenti per uscire dal percorso agevolato.

La conversione del Sostegni bis e la ulteriore proroga decretata per l’Agenzia da un lato consente ai contribuenti di dilatare ulteriormente il pagamento, dall’altro impone un numero elevato di versamenti subito dopo la pausa estiva. L’ultimo calendario licenziato dal sistema Riscossione ha fatto slittare dal 30 giugno al 31 agosto i termini di sospensione del versamento di tutte le entrate tributarie e non tributarie derivate da cartelle di pagamento, avvisi di accertamento esecutivi, e avvisi di addebito Inps affidati agli agenti della riscossione.

Dunque i pagamenti derivanti da cartelle di pagamento, accertamenti esecutivi, accertamenti esecutivi doganali e ingiunzioni fiscali che avrebbero dovuto essere effettuati dall’8 marzo 2020 al 31 agosto 2021, dovranno essere effettuati in un’unica soluzione entro il 30 settembre 2021. In alternativa al pagamento in un’unica soluzione, il contribuente può richiedere il pagamento rateale, preferibilmente entro il 30 settembre per evitare l’attivazione di procedure di recupero, tenendo presente che per istanze presentate fino al 31 dicembre non sarà necessario provare lo stato di difficoltà per debiti fino a 100mila euro.

La scadenza del 30 settembre 2021 è stata fissata anche per il pagamento in un’unica soluzione delle rate in scadenza fra l’8 marzo 2020 e il 31 agosto 2021 in base ai piani di dilazione concessi dagli agenti della Riscossione e poi sospese. Slittano anche i versamenti di alcune rate della rottamazione ter e del saldo e stralcio. Non si decade da queste definizioni agevolate solo se il versamento è effettuato integralmente: entro il 2 agosto per le rate in scadenza il 29 febbraio e il 31 marzo 2020; entro il 31 agosto per la rata in scadenza il 31 maggio 2020; entro il 30 settembre per la rata in scadenza il 31 luglio 2020; entro il 2 novembre 2021 per la rata in scadenza il 30 novembre 2020. Infine, entro il 30 novembre 2021 per le rate in scadenza il 28 febbraio, il 31 marzo, il 31 maggio e il 31 luglio 2021.