L’Inps non riconosce più come malattia il periodo che i lavoratori devono trascorrere in isolamento. Il Governo non ha rifinanziato l’indennità per i contratti dei casi positivi in quarantena. Se l’azienda non copre, circa 200mila persone potrebbero perdere fino a mille euro. Contrariamente a quanto realizzato per tutto il 2020 grazie ad uno stanziamento del Governo Conte di 663 milioni di euro, l’indennità di quarantena non è stata più rifinanziata. Nel caso in cui non si possa attivare lo smart working perchè espressamente richiesta la presenza del lavoratore, l’assenza dovrà essere coperta dal datore di lavoro, oppure scatta il taglio in busta paga.
Unimpresa ha calcolato l’ipotesi di un taglio fino a mille euro per due settimane di assenza. Il rischio si apre per una platea di circa 200mila lavoratori che sono stati in quarantena nei primi sei mesi dell’anno, e su cui è già assente la copertura Inps. Ad oggi non è stato chiarito se per questi lavoratori scatta la possibilità di dover rimborsare le imprese, che già per il 2021 non hanno ricevuto i trasferimenti dell’Inps.
Da gennaio a giugno di quest’anno i datori di lavoro hanno inviato all’Inail 45.85 denunce di infortuni da Covid-19 e ogni infezione – ovvero ogni causa virulenta- è equiparata alla causa violenta. Questo significa che i casi di infezione accertati da Covid-19 sul lavoro, valgono come infortuni e come tali sono stati considerati; pertanto continuano a essere coperti da Inps e Inail. La quarantena resta invece esclusa.
Per questa ragione i segretari confederali di Cgil, Cisl e Uil hanno inviato una lettera ai Ministri Orlando e Franco per chiedere un intervento normativo urgente e sanare la situazione della quarantena. La questione riguarda anche le categorie fragili- ovvero gli immunodepressi, malati oncologici, coloro che si sottopongono a terapie salvavita, e disabili gravi, per cui fino al 30 giugno ogni giorno di assenza dal lavoro era equiparato a un giorno di ricovero ospedaliero. I dati dimostrano che circa 1milione di lavoratori nel 2020 sono stati in quarantena per un totale di 13milioni di giorni di malattia. I certificati di quarantena sono stati 1,7milioni. I contagi da Covid-19 sul lavoro sono stati da inizio pandemia al 30 giugno 176.925, registrando un elevato tasso di mortalità, soprattutto fra gli operatori sanitari.
