In una intervista rilasciata a “La Stampa” il presidente dell’Inps Pasquale Tridico solleva la necessità di introdurre il salario minimo per combattere la precarietà e incentivare l’occupazione di giovani e donne con figli. “Soltanto in questo modo la crescita può diventare davvero inclusiva” ha spiegato. Il presidente dell’Inps indica la cifra di 9 euro lordi come salario minimo garantito, così come suggerito anche dall’Unione Europea. Una misura che deve fronteggiare l’avanzata dei contratti stagionali, cresciuti di 1 milione in più rispetto al primo semestre 2020.
Una precarietà che indebolisce non solo la qualità della vita in generale e scoraggia la natalità, ma è anche economicamente controproducente. Tridico intanto ha sottolineato che i dati registrati dall’Inps sulla crescita sono positivi, se si tiene conto del termometro dei versamenti contributivi, che sono cresciuti dell’8%, con un gettito pari a 9miliardi in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
Oltre al milione di occupati in più, c’è anche il Pil al 6%. Oltre che moltissime assunzioni a tempo determinato e part time per le donne che determina disuguaglianza di genere. I contratti di somministrazione stanno crescendo e la precarizzazione del lavoro aumenta anzichè diminuire. Una flessione che secondo Tridico è stata causata dalla sospensione del Decreto Dignità a causa della pandemia che nel 2019 aveva spinto sui contratti a tempo indeterminato. “Soltanto il lavoro stabile conduce ad una crescita inclusiva” ha spiegato il presidente dell’Inps. A tal proposito cita l’introduzione del salario minimo garantito.
Una misura su cui oggi si confrontano sindacati e politica per trovare una giusta convergenza. Il dibattito ruota intorno alla definizione assegnata dai sindacati, che considerano il salario minimo quello ricavabile dai contratti nazionali. Ma la classificazione di 900 contratti non consente di trovare la quadra su questo terreno. Inoltre in assenza di una legge contro il dumping salariale è difficile determinare il minimo salariale. In Germania ad esempio è stato quantificato in 12 euro, mentre Biden vuole portarlo a 15 dollari- ovvero 13 euro. “La frammentarietà, la poca sindacalizzazione di certi settori e l’aziendalizzazione delle relazioni industriali degli ultimi 30 anni ha portato al dumping industriale” ha confermato Tridico al cronista.
Intanto lo stesso presidente conferma che l’introduzione di un salario minimo a 9 euro lordi aumenterebbe la produttività, perchè spinge verso investimenti capital intensive, e una più efficiente allocazione del lavoro, riduce la disoccupazione e quindi il lavoro povero. Fattori che porterebbero un aumento della qualità della vita e della salute delle persone, ovvero ad un aumento del gettito fiscale.
Per quanto concerne l’incentivo al lavoro delle donne e dei giovani invece, per Tridico sarebbe utile alleggerire i criteri di accesso a decontribuzione. Le donne che sono state incoraggiate a lasciare il lavoro dopo il parto nel 2020 sono state 33mila. “Sarebbe opportuno prevedere 3 anni di esonero contributivo per le lavoratrici che rientrano dalla maternità. Ovvero un incentivo non legato all’assunzione ma al rientro nella stessa azienda in cui si prende l’aspettativa per la maternità. Così si incentivano occupazione femminile e natalità.
per i giovani invece pensa all’introduzione della pensione di garanzia, al riscatto gratuito della laurea e una maggiorazione del coefficiente di trasformazione per periodo legati alla formazione. Anche Quota 100 a detta di Tridico deve essere superata a vantaggio di una proposta di flessibilità.
