Si chiude l’azione di sostegno al credito per le imprese

Dopo l’introduzione delle misure messe a punto dal governo Conte bis nel marzo 2020, lo stock ha cominciato a crescere raggiungendo il picco massimo a novembre 2020, per poi iniziare una lenta discesa fino allo scorso mese di luglio quando è stato sotto quota 743 miliardi di euro

Dopo l’introduzione delle misure messe a punto dal governo Conte bis nel marzo 2020, lo stock ha cominciato a crescere raggiungendo il picco massimo a novembre 2020, per poi iniziare una lenta discesa fino allo scorso mese di luglio quando è stato sotto quota 743 miliardi di euro. In altre parole possiamo affermare che, ad oggi, l’azione di sostegno alle imprese in materia di credito si è esaurita.

Rispetto alla Banca d’Italia, sul fronte dei prestiti garantiti la Task Force composta da MEF, MISE-Medio Credito Centrale, ABI e SACE aggiorna con maggiore frequenza i propri dati in materia di credito alle Pmi.

Attraverso “Garanzia Italia”, ad esempio, fino al 7 settembre scorso le domande presentate dalle grandi imprese sono state 3.009 e i volumi dei prestiti garantiti messi in campo da SACE hanno raggiunto i 28 miliardi di euro circa. Sempre alla stessa data, grazie al “Cura Italia” e al “Decreto Liquidità”, al Fondo di Garanzia per le Pmi sono invece giunte 2.326.013 domande che hanno “generato” 191,1 miliardi di finanziamenti.

Questi ultimi dati includono anche i mini prestiti fino a 30 mila euro che, invece, hanno registrato 1.167.705 domande, consentendo l’erogazione di 22,7 miliardi di finanziamenti .