Mercato del Lavoro, premia la decontribuzione Sud

IL MONITORAGGIO DIFFUSO DALL'INPS SUGLI INCENTIVI ALL'OCCUPAZIONE. Grazie agli sgravi del 30% previsti per le assunzioni nel Mezzogiorno le assunzioni sono cresciute dal 9 al 24 per cento circa nell'ultimo triennio. Attesa nuova impennata grazie alla decontribuzione del 100% inserita nella Legge di Biancio2021 e approvata da Bruxelles

Sono 883mila le assunzioni agevolate e le stabilizzazioni avvenute nel primo semestre del 2021 con l’uso delle agevolazioni contributive. Di questi 592mila risultano fruitori della “decontribuzione Sud”. Infatti dal 2019 al primo semestre 2021 l’Osservatorio Inps registra un incremento percentuale, che è passato dal 9,3% al 24,6%. Tiene l’apprendistato mentre non si registra un particolare successo per lo sgravio under 36 e il bonus assegnato all’occupazione femminile.

Lo sconto del 30% sui contributi nei contratti stipulati nel Mezzogiorno segna questa fase di ripresa del mercato del lavoro, dove soprattutto le piccole imprese hanno usufruito degli sgravi. Il rapporto è di uno a quattro, e i dati registrati riportano 592mila rapporti di lavoro. Grazie al codice da indicare in Uniemens e la semplicità di gestione, la strategia ha trovato facile applicazione. Il monitoraggio diffuso dall’Inps sugli incentivi all’occupazione confermano che lo sgravio contributivo per assumere gli under 36 e i contratto di apprendistato tendono a fagocitarsi a vicenda perchè guardano alla stessa platea di beneficiari.

Nel primo semestre 2021 sono appena 14mila i bonus under 36 registrati, ma si attende una impennata già nelle prossime settimane alla luce dell’approvazione dell’Unione Europea della Legge di Bilancio 2021, che porta al 100% di sconto sui contributi. I bonus per l’assunzione delle donne invece ha registrato 32mila rapporti di lavoro, e anche in questo caso si attende il pronunciamento da parte di Bruxelles per un rafforzamento della misura.

Dai dati licenziati dall’Inps si premia la formula dell’apprendistato, che consente un risparmio sui contributi – con l’aliquota a 11,3% per tre anni, e 4 in caso di mantenimento del contratto- e sulla retribuzione. Sono le imprese fino a 15 dipendenti a scegliere questa formula. Le parti sociali spingono per una ulteriore semplificazione dell’apprendistato, ovvero: quello per la qualifica e per il diploma professionale e, quello di alta formazione e ricerca.