Imprese del turismo: fino a 100mila euro tra superbonus 80% e fondo perduto

IL CONSIGLIO DEI MINISTRI LICENZIA IL PRIMO PROVVEDIMENTO DEL PIANO NAZIONALE DI RIPRESA E RESILIENZA. Il settore turismo vanta una dote da 2,4 miliardi di euro e punta a migliorare la qualità dell'offerta ricettiva italiana, con interventi di riqualificazione edilizia e ammodernamento digitale. Ecco la platea dei beneficiari

Con l’approvazione del Decreto attuativo del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza arriva un massiccio incentivo alle imprese del turismo, che fino al 2025 potranno beneficiare del superbonus 80% e contributi a fondo perduto fino a 40mila euro. Dall’entrata in vigore del decreto, approvato oggi 28 ottobre in Consiglio dei Ministri, i soggetti che operano nel settore potranno accedere alle misure varate per sostenere le spese necessarie a realizzare interventi nell’edilizia e per progetti di digitalizzazione.

Il primo provvedimento licenziato dal Consiglio a valere sul Piano nazionale di Ripresa e Resilienza mira a migliorare l’offerta ricettiva italiana e conta su un fondo da 2,4 miliardi di euro. Il Decreto contiene anche la corsia preferenziale per i giovani, il Mezzogiorno e le donne. Si accede alle risorse stanziate fino ad esaurimento delle stesse, che ammontano a 500milioni di euro, e secondo l’ordine cronologico delle domande. Entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore del decreto saranno rese note le istruzioni per procedere all’invio delle domande.

Tra il Superbonus turismo, che prevede un credito d’imposta pari all’80 per cento delle spese sostenute, e contributi a fondo perduto, il valore degli incentivi richiesti può arrivare fino a 100.000 euro, e fino al 50 per cento dei costi dell’investimento. la cifra delle agevolazioni pertanto, non può essere superiore. In realtà su questo aspetto è bene sottolineare che per le spese di progetto ammissibili ma non coperte dagli incentivi è possibile fruire anche di finanziamenti a tasso agevolato previsti dal Fondo nazionale per l’efficienza energetica, a condizione che almeno il 50 per cento di tali costi sia dedicato agli interventi di riqualificazione energetica.

Per le spese coperte dalle misure legate al PNRR non è possibile beneficiare di altri contributi, sovvenzioni e agevolazioni. Le novità riguardano un’ampia platea del settore turismo, ovvero:

  • imprese alberghiere;
  • strutture che svolgono attività agrituristica;
  • strutture ricettive all’aria aperta;
  • imprese del comparto turistico, ricreativo, fieristico e congressuale;
  • stabilimenti balneari;
  • complessi termali;
  • porti turistici;
  • parchi tematici.

Il decreto licenziato definisce anche il perimetro che definisce i costi che danno diritto al contributo a fondo perduto e al credito d’imposta. Infatti si ha diritto agli incentivi per le spese sostenute, incluso il servizio di progettazione, per eseguire i seguenti interventi:

  • incremento dell’efficienza energetica delle strutture e riqualificazione antisismica;
  • eliminazione delle barriere architettoniche;
  • interventi di manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia collegati alle due tipologie di interventi di cui sopra;
  • realizzazione di piscine termali e acquisizione di attrezzature e apparecchiature per lo svolgimento delle attività termali;
  • digitalizzazione delle strutture.

Le agevolazioni si applicano ai progetti avviati alla data di entrata in vigore del decreto e fino al 2025, ma il Superbonus dell’80 per cento è accessibile anche per quelli già in essere e non ancora conclusi. Il pagamento delle somme alle imprese del turismo viene effettuato in un’unica soluzione a conclusione dell’intervento, ma può essere richiesta un’anticipazione fino al 30 per cento del totale a fronte di una garanzia fideiussoria.

Il Superbonus, un credito di imposta pari all’80 per cento delle spese ammissibili, invece è ripartito in quote e può essere utilizzato esclusivamente in compensazione dal periodo di imposta successivo a quello in cui gli interventi sono stati realizzati ed entro i tre periodi di imposta successivi. Inoltre è prevista la possibilità di optare anche per la cessione, in tutto o in parte, ad altri soggetti, comprese banche e altri intermediari finanziari.