In occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne si moltiplicano le iniziative di sensibilizzazione al tema. Alla luce dei recenti dati emersi da una indagine della rete dei centri anti violenza Di.Re. nel 2020 sono state circa 20mila le donne che hanno sporto denuncia per molestie e violenze. Di queste una su tre è a reddito zero e, proprio per incoraggiare le donne a denunciare e a ribellarsi, la Regione Campania promuove un momento di riflessione e confronto sulla necessità di garantire l’inserimento lavorativo non solo alle donne vittime di violenza, ma in generale. Infatti ad un mese dall’approvazione della legge regionale sulla parità salariale tra uomo e donna, il consiglio regionale campano su iniziativa della vicepresidente Loredana Raia organizza il convegno “Libere dalla violenza con il lavoro”.
Il lavoro resta al centro dell’agenda politica come fattore di emancipazione in caso di soprusi e violenza. Ma fondamentale in questo momento è anche la garanzia offerta dal Reddito di Libertà, ovvero un sussidio messo a disposizione per le donne vittime di violenza censite dai Centri Anti Violenza riconosciuti dalle regioni e dai servizi sociali nei percorsi di fuoriuscita dalla violenza, al fine di contribuire a sostenerne l’autonomia.
Il reddito di libertà è un contributo economico, stabilito nella misura massima di 400 euro mensili pro capite, concesso in un’unica soluzione per massimo 12 mesi, finalizzato a sostenere prioritariamente le spese per assicurare l’autonomia abitativa e la riacquisizione dell’autonomia personale, nonché il percorso scolastico e formativo dei figli o delle figlie minori. La misura è compatibile con altri strumenti di sostegno al reddito.
L’Inps con la circolare licenziata l’8 novembre scorso, illustra nel dettaglio la disciplina della misura, specificando i requisiti di accesso al beneficio, il regime fiscale e le compatibilità con altre misure di sostegno come il Reddito di Cittadinanza o altri sussidi economici anche di altra natura (REM, NASpI , Cassa Integrazione Guadagni , ANF, ecc.). L’Istituto inoltre fornisce e indicazioni per la compilazione e la presentazione della domanda che deve essere presentata dalle donne interessate, direttamente o mediante un rappresentante legale o delegato, tramite il Comune di residenza. Infatti anche per gli operatori comunali autorizzati all’inserimento e alla trasmissione delle domande, sono illustrate le funzionalità della procedura di accesso al servizio online che verrà appositamente rilasciata sul sito e le conseguenti modalità operative e contabili.