AGEVOLAZIONI PER LE AZIENDE CHE ASSUMONO GLI UNDER 35 CON CONTRATTI A TEMPO INDETERMINATO NELLE ZES. INCENTIVI PREVISTI ANCHE PER LE DONNE DI QUALSIASI ETA’

Bonus contributivi per le aziende che assumono lavoratori con meno di 35 anni, donne e per le imprese che, in generale, faranno la loro parte per sostenere l’occupazione nelle regioni del Sud. Con la conversione in legge del Decreto coesione arrivano ufficialmente gli esoneri del 100 per cento per due anni previsti dal provvedimento emanato lo scorso maggio, con un finanziamento da 2,8 miliardi a supporto delle politiche di collocamento. E’ stato approvato in via definitiva, il Ddl di conversione in legge, con le modifiche apportate al Decreto Coesione. Gli sgravi sono rivolti alle aziende che sottoscrivano contratti a tempo indeterminato con determinate categorie di lavoratori ritenute fragili, nel periodo compreso tra l’1 settembre 2024 e il 31 dicembre 2025. La decontribuzione totale è riconosciuta alle aziende che assumano a tempo indeterminato, come già detto, lavoratori under 35, mai occupati. Secondo quanto previsto dalle nuove norme, per potere ricevere lo sgravio dei contributi previdenziali fino a un massimo di 500 euro mensili, i datori di lavoro devono sottoporre ai nuovi impiegati contratti di tipo subordinato e tempo indeterminato. Sono escluse dalla misura le categorie che rientrano nel lavoro domestico, dalle baby-sitter alle colf e i rapporti di apprendistato. L’esonero diventa più alto per le aziende che assumono nelle regioni della Zes (la Zona Economica Speciale unica per il Mezzogiorno) come Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Sicilia, Puglia, Calabria e Sardegna, che possono arrivare anche a un bonus di 650 euro al mese, per ciascun dipendente assunto a tempo indeterminato dal primo settembre 2024 e fino al 31 dicembre 2025, sempre con validità di due anni.

In questo caso l’incentivo è garantito esclusivamente ai datori di lavoro privati che hanno un organico fino a 10 dipendenti nel mese di assunzione dell’impiegato per il quale è richiesto l’esonero, che dovrà essere disoccupato da più di 24 mesi e avere più di 35 anni. Lo sgravio del 100 per cento è rivolto anche alle donne che, se assunte a tempo indeterminato entro il periodo di riferimento, potranno far ottenere alle aziende l’esenzione del versamento dei contributi previdenziale fino a un importo massimo di 650 euro al mese. L’incentivo è valido per le lavoratrici di qualsiasi età, a condizione che rispettino i seguenti requisiti: per quanto riguarda le residenti nelle regioni Zes, devono risultare da almeno sei mesi senza un impiego regolarmente retribuito, per tutte le dipendenti residenti in tutte le altre regioni d’Italia si richiede, invece, di dimostrare di non avere un impiego regolarmente retribuito da almeno 24 mesi, ovunque residenti, anche in questo caso l’esonero non si applica ai rapporti di lavoro domestico e di apprendistato. Nella legge approvata sono state confermati, inoltre, le misure “Autoimpiego Centro Nord” e il “Resto del Sud 2.0”, che prevedono aiuti ai destinatari dei programmi di politica attiva garanzia di occupabilità dei lavoratori, agli under 35, in condizioni di marginalità, vulnerabilità sociale e discriminazione, oppure inoccupati, inattivi e disoccupati. Altre risorse incluse nel decreto sono rivolte ai servizi di formazione e accompagnamento alla progettazione preliminare, il tutoraggio per l’incremento delle competenze o veri e propri sostegni all’investimento attraverso voucher ed interventi in regime de minimis. Infine, viene riconosciuto un incentivo ai disoccupati con meno di 35 anni che, tra il primo luglio 2024 e il 31 dicembre 2025, avviano sul territorio nazionale un’attivita’ imprenditoriale nei settori strategici per lo sviluppo di nove tecnologie e la transizione digitale ed ecologica.

PROROGA DEL SECONDO ACCONTO IRPEF E MODIFICHE AL CONCORDATO PREVENTIVO. LE NOVITÀ FISCALI

Il 27 novembre 2024, la Commissione Bilancio del Senato ha approvato una serie di emendamenti al decreto fiscale (D.L. n. 155/2024), con importanti novità fiscali per imprese e lavoratori. Sebbene gli interventi previsti possano alleggerire la pressione fiscale a breve termine, alcune delle modifiche potrebbero sollevare perplessità tra i contribuenti e gli operatori economici. Ecco un’analisi delle principali disposizioni introdotte e delle criticità associate.
Proroga al 16 Gennaio 2025 del Secondo Acconto IRPEF
Una delle novità più rilevanti riguarda la proroga al 16 gennaio 2025 per il versamento del secondo acconto IRPEF 2024, che inizialmente doveva essere effettuato entro il 2 dicembre 2024. La misura riguarda le persone fisiche titolari di partita IVA con ricavi o compensi non superiori a 170.000 euro, estendendo così il termine di circa un mese. La possibilità di pagare in unica soluzione o in cinque rate mensili da gennaio a maggio 2025 offre una certa flessibilità, consentendo ai contribuenti di gestire meglio la liquidità in un periodo che, per molti, coincide con la fine dell’anno fiscale.
Tuttavia, una criticità importante riguarda l’esclusione di alcuni soggetti dalla proroga: i lavoratori autonomi con ricavi superiori a 170.000 euro, i non titolari di partita IVA e le persone giuridiche non ne beneficeranno. Ciò potrebbe generare disparità di trattamento tra contribuenti, penalizzando, ad esempio, le piccole imprese e i professionisti che, pur trovandosi in difficoltà economiche simili, non rientrano nei criteri fissati dalla norma. Inoltre, i contributi previdenziali e assistenziali rimangono con la scadenza invariata del 2 dicembre 2024, creando un ulteriore scoglio burocratico per chi deve pagare separatamente le imposte e i contributi. La mancanza di una simile proroga per i contributi potrebbe aggravare la situazione per quei soggetti che, pur beneficiando della dilazione per l’IRPEF, non sono in grado di rispettare il termine fissato per i versamenti previdenziali.

Riapertura dei Termini per il Concordato Preventivo Biennale
Un altro provvedimento significativo riguarda il concordato preventivo biennale. È stata riaperta la possibilità di aderire al concordato fino al 12 dicembre 2024. Questo strumento, che consente alle imprese in difficoltà di ristrutturare il proprio debito e ottenere una riduzione degli oneri fiscali, è stato rivisitato con l’introduzione di un “ravvedimento speciale” per i soggetti che, a causa della pandemia, avevano dichiarato cause di esclusione dagli Indici Sintetici di Affidabilità Fiscale (ISA).
La misura, che mira a dare un’opportunità di recupero a chi ha dichiarato difficoltà legate al Covid-19, potrebbe però sollevare dubbie interpretazioni sul piano della sua effettiva applicabilità. La sua estensione ai soggetti che dichiarano più attività imprenditoriali non sempre coerenti con l’ISA potrebbe portare a difficoltà applicative, con rischi di interpretazioni fiscali discordanti tra i contribuenti e l’Agenzia delle Entrate.
Inoltre, sebbene la riapertura dei termini per il concordato preventivo possa sembrare una misura di aiuto per le imprese in difficoltà, la scadenza del 12 dicembre 2024 potrebbe risultare troppo ravvicinata per molte aziende, che potrebbero non riuscire a preparare la documentazione necessaria in tempo, soprattutto in un contesto già complesso per la gestione delle crisi aziendali.

Bonus Natale e Modifiche ai Benefici per i Lavoratori Dipendenti
Un emendamento che ha suscitato grande interesse riguarda il bonus Natale di 100 euro, che quest’anno sarà esteso a un numero maggiore di lavoratori. La principale novità è l’eliminazione del requisito del coniuge a carico, rendendo sufficiente avere almeno un figlio a carico per beneficiare dell’indennità una tantum. Tuttavia, questa misura potrebbe non essere sufficientemente mirata. In particolare, l’assenza di un sistema di verifica accurato sui redditi familiari potrebbe favorire l’erogazione del bonus a chi non ne ha realmente bisogno, generando inefficienze nella distribuzione delle risorse.
Obbligo di Assicurazione Anticatastrofi e Criticità per le Imprese
Un altro emendamento di rilievo riguarda l’obbligo di assicurazione per le imprese contro eventi catastrofali, che dovrà essere rispettato entro il 31 dicembre 2024. Sebbene la protezione contro calamità naturali rappresenti una misura di tutela per le aziende, la sua applicazione potrebbe risultare onerosa per le piccole e medie imprese, che potrebbero trovarsi a dover fronteggiare costi aggiuntivi per le polizze assicurative, senza contare che alcune aziende potrebbero avere già una copertura privata per i beni interessati. L’eccezione per le polizze esistenti non sempre è chiara, e potrebbero esserci difficoltà nella distinzione tra coperture già sufficienti e quelle necessarie.
Le modifiche fiscali introdotte dal decreto fiscale rappresentano un tentativo di alleggerire la pressione su lavoratori e imprese in un periodo economico difficile, ma presentano alcune criticità che potrebbero limitare l’efficacia di queste misure. Mentre la proroga del secondo acconto IRPEF è una misura apprezzata da molti, la disparità di trattamento tra i contribuenti e le tempistiche strette per alcune modifiche rendono il quadro complesso. Le misure sul concordato preventivo e l’assicurazione contro eventi catastrofali, pur essendo utili, potrebbero comportare difficoltà pratiche, specialmente per le piccole imprese. Inoltre, l’espansione del bonus Natale potrebbe non essere completamente equa e rischia di diluire l’efficacia di tale intervento. Le imprese e i professionisti dovranno, dunque, affrontare non solo i benefici ma anche le sfide derivanti da queste nuove disposizioni fiscali.

NELLE FESTE COMPRIAMO SOTTO CASA!

Gli ultimi anni sono stati particolarmente difficili per i piccoli esercizi commerciali. La chiusura di migliaia di negozi di vicinato ha portato con sé disperazione, perdita di posti di lavoro e un impoverimento del tessuto sociale delle nostre città e paesi. La grande distribuzione, con i suoi prezzi competitivi e la comodità dell’acquisto online, ha cambiato radicalmente le abitudini dei consumatori, spesso a discapito della qualità e del legame umano. In questo scenario, i piccoli negozi, da sempre punto di riferimento per le comunità, si trovano a lottare per la sopravvivenza.

Conapi Nazionale ha deciso di lanciare una campagna di sensibilizzazione che invita i cittadini a tornare, almeno durante le feste, a fare acquisti nei negozi sotto casa. Non si tratta solo di un gesto di solidarietà, ma di un modo per preservare un patrimonio culturale e sociale che rischia di andare perduto. Le luci delle vetrine, i profumi inconfondibili del torrone artigianale, del cioccolato o della vaniglia, i suoni dei mestieri artigianali: tutto questo è parte integrante della nostra identità.

Fare acquisti nei negozi di vicinato non significa solo comprare un prodotto, ma vivere un’esperienza che coinvolge tutti i sensi. Il sorriso del macellaio, il richiamo del pasticciere, l’odore del pane appena sfornato sono ricordi preziosi per molti e realtà ancora vive in alcune comunità. Questi luoghi non sono semplici esercizi commerciali: sono punti d’incontro, dove le persone si conoscono, si scambiano auguri e storie, e contribuiscono a mantenere viva l’anima dei nostri centri abitati.

La campagna di Conapi ci ricorda che ogni acquisto fatto sotto casa è un investimento nella vitalità delle nostre città. I piccoli negozi sono il cuore pulsante dei quartieri e dei borghi, luoghi dove le tradizioni e le relazioni umane trovano spazio per prosperare. Spegnere le loro luci significa impoverire non solo il panorama urbano, ma anche la qualità della nostra vita.

In questo periodo di feste, quindi, facciamo una scelta consapevole: compriamo sotto casa. È un modo per sostenere le piccole imprese e per regalare a noi stessi e alle future generazioni la bellezza di centri abitati vivi, ricchi di odori, colori, suoni e sorrisi. Un gesto semplice, ma dal valore immenso.

NEW YORK : BLOCCATA L’ACQUISIZIONE DI VERSACE DA PARTE DI CAPRI HOLDINGS

Versace è uno dei marchi di moda più iconici e rinomati al mondo fondato nel 1987 da Gianni Versace. La Maison, nota per il suo stille audace, lussuoso e sensuale, mescola elementi classici e moderni con un tocco di teatralità. Gianni Versace è stato uno dei primi designer a portare la cultura pop e il glamour nella moda, creando collezioni che spesso fanno riferimento a elementi mitologici, rinascimentali e barocchi. In seguito al suo assassinio è stata la sorella Donatella Versace a portare avanti la Maison, mantenendo vivo il DNA del marchio e rinnovandolo con le collezioni che hanno attirato una clientela a livello globale. Nel 2018 Versace è stata acquistata dal gruppo Capri Holdings, proprietario anche di altri brand di lusso come Micheal Kors e Jimmy Choo. Tale acquisizione è stata significativa per l’espansione del marchio e per l’integrazione con un grande conglomerato del settore moda, ma al tempo stesso ha sollevato numerosi interrogativi.

Può il marchio Versace mantenere integra la propria identità distintiva nonostante l’evoluzione? La risposta è si, in quanto il brand negli anni ha continuato a bilanciare tradizione e innovazione, mantenendo il suo status di simbolo e di lusso e stile audace, pur adattandosi alle nuove tendenze del mercato e alle continue evoluzioni della moda. Versace , come molti altri marchi di lusso, è coinvolto in battaglie legali per proteggere i propri diritti di proprietà intellettuale, tra cui la difesa del proprio logo e nome contro contraffazioni o usi non autorizzati.
Nel mese di ottobre 2024, un tribunale federale statunitense ha emesso un’ordinanza che sospende l’approvazione dell’acquisizione di Versace da parte di Capri Holdings, gruppo che controlla Versace e Tapestry. La decisione è stata presa dopo che la Federal Trade Commission (FTC) di Manhattan, nello stato di New York, ha sollevato preoccupazioni sul fatto che l’accordo avrebbe potuto ridurre la concorrenza nel settore della moda di lusso, creando una situazione di monopolio o di dominanza di mercato.

Capri Holdings avrebbe creato un colosso della moda da oltre 8,5 miliardi di euro. La causa della sentenza mette in rilievo il pericolo per la concorrenza nel settore delle borse di lusso accessibili, dove operano entrambi i gruppI importando prodotti dalla Cina. La fusione tra Capri e Tapestry infatti crea un gruppo che controlla il 59% di questo mercato. Capri ha affermato che l’acquisizione sarebbe stata vantaggiosa per il Brand Versace, permettendo una maggiore espansione globale e rafforzando la sua posizione nel mercato del lusso. Tuttavia, la decisione del tribunale potrebbe ostacolare i piani di Capri per consolidare il suo portafoglio di marchi di alta moda. Dall’altra parte, Versace resta comunque un marchio indipendente sotto la guida del gruppo, ma l’incertezza riguardo all’acquisizione potrebbe influire sulle strategie di crescita a lungo termine. Il gruppo Capri intende fare appello contro la decisione del tribunale, cercando di superare ostacoli legali e ottenere l’approvazione dell’acquisizione. Il caso potrebbe durare mesi e il risultato finale dipenderà dall’esito delle future udienze in tribunale. Il destino del marchio italiano è in bilico e non è ancora chiara la posizione di Versace nel prossimo futuro.

PARMALAT AZIENDA LEADER NEL SETTORE ALIMENTARE E’ AL QUATTORDICESIMO POSTO TRA I FATTURATI DEL MONDO PIÙ IMPORTANTI. BENE IL SETTORE LATTIERO CASEARIO.

Parmalat si classifica tra le prime quindici imprese con il maggior fatturato nel corso del 2023. La nota azienda parmense del settore alimentare ha infatti fatturato 10.2 miliardi di euro nel 2023 e si presume che sia maggiormente elevato per il 2024, classificandosi in 14esima posizione. A rilevarlo è stato lo studio condotto dal Centro Studi e Ricerche di Co.N.A.P.I. Nazionale, che nell’analizzare l’andamento delle aziende che hanno fatturato in positivo mettendo in risalto il grande lavoro aziendale che viene svolto in Italia, dai nostri imprenditori, è risultata la Parmalat quella che domina lo scenario economico oltre ai tre colossi che appaiono nella classifica dell’industria e dei servizi come i gruppi energetico-petroliferi pubblici, con un cambio al vertice rispetto all’edizione precedente: Eni supera Enel ,seguita da Gse. La supremazia del colosso petrolifero è confermata anche dai dati del primo semestre 2024 con ricavi molto elevati, del principale operatore elettrico italiano. In un contesto caratterizzato dall’indebolimento delle quotazioni delle principali merci , l’energeticopetrolifero continua ad essere il settore più rappresentato.

La quarta posizione è occupata dal primo operatore manifatturiero, mentre al quinto posto, in salita di 5, si trova Telecom top player del comparto dei servizi. Rimanendo in ambito manifatturiero, l’azienda gomma e cavi è sesta, seguita dalla meccanica Leonardo. Il comparto energetico si ripresenta nei tre posti successivi con Edison ed altre tutte in regresso rispetto all’edizione precedente. Ferrovie dello Stato, undicesima con un ottimo giro d’affari guadagnando 2 posizioni seguita dall’impiantistica Saipem. A seguire, la petrolifera Saras tredicesima, Poste Italiane e Parmalat alimentare. In ventesima posizione si trova Superit una holding che controlla Esselunga e unica rappresentante del panorama della distribuzione moderna tra le prime venti aziende italiane dell’industria e dei servizi. .Inoltre possiamo ben dire che le aziende lattiero casearie in Italia, già dallo scorso anno hanno aumentato le esportazioni dei nostri formaggi, diventando fiore all’occhiello del made italy . A fare la parte del leone, almeno in valore, sono stati Grana Padano e Parmigiano Reggiano con vendite all’estero per un miliardo e 264 milioni, mentre in termini quantitativi è stata la mozzarella a prevalere, con 137.159 tonnellate che hanno conquistando gli altri mercati. Proprio la mozzarella, assieme alla burrata, alla ricotta, alla crescenza e agli altri formaggi freschi e molli, ha visto l’aumento delle esportazioni più ampio.

L’IMPORTANZA DELLA TECNOLOGIA E DELL’INTELLIGENZA ARTIFICIALE NEL SETTORE DELLA MODA

Da anni ormai la tecnologia sta acquisendo sempre più importanza nel mondo ,diventando parte integrante delle vite di ognuno di noi. Spesso non ci rendiamo conto di quanto le nostre azioni quotidiane siano legate ad “oggetti” che semplificano il nostro stile di vita: telefoni, computer, tablet e orologi nel XXI sec. fanno ormai parte di noi. Basta dire “Hey Siri” oppure “Ok Google” per far attivare l’intelligenza artificiale e metterla a nostra disposizione completa. Un tempo la tecnologia apparteneva solo a quella parte di popolazione che per lavorare necessitava di computer; oggi la tecnologia è di tutti, dalle fasce più piccole a quelle più sviluppate.
Soffermandoci sul tema della moda, l’AI ha certamente cambiato il lavoro dei fashion designer rispetto a tanto tempo fa. Se un tempo la parte di creazione poteva essere definita come una sorta di lungo dialogo personale del fashion designer sulla base delle proprie conoscenze e della propria creatività, oggi con l’AI in breve tempo è possibile ottenere un prodotto a cui l’essere umano non sarebbe mai arrivato o a cui sarebbe arrivato non velocemente.

Fotografia creata con l’intelligenza artificiale da Federico Donelli partendo da un bozzetto di Ji Su Park, studentessa 25enne di ACM – Accademia Costume & Moda.

Ciò che necessita l’Intelligenza Artificiale è l’ispirazione generale o un semplice “schizzo” da cui partire per poi proseguire il lavoro . Ma bisogna essere coscienti del fatto che “L’’intelligenza artificiale può amplificare e facilitare il lavoro di un designer, non sostituirlo” hanno dichiarato Paula Sello e Alissa Aulbekova, fashion designer fondatrici del science-tech brand Auroboros. Il punto di vista delle due è quello di considerare l’IA “una spalla” o “aiutante” nella comprensione e nello sviluppo delle creazioni personali, stimolando input su cui lavorare in autonomia in seguito. Ed è il motivo per il quale Paula Sello e Alissa AUlbekova hanno deciso di introdurre questo strumento all’interno del centro di formazione dell’Auroboros Academy, centro basato sul Web3 e sui programmi di moda digitale. In quest’ottica la tecnologia, intesa come supporto e non come sostituzione, può giovare di ottimi risultati per il designer e per l’azienda.

Fotografia creata con l’intelligenza artificiale da Federico Donelli partendo da un bozzetto di Ji Su Park, studentessa 25enne di ACM – Accademia Costume & Moda.

L’art director Federico Donelli, con la sua agenzia ‘Ontologie’ si sofferma su come l’utilizzo delle tecnologie possa essere d’aiuto per la creazione di contenuti di alto livello per la moda e per il lifesyle. Il direttore creativo Donelli ha lavorato con le bozze dei giovani studenti dello IED- Istituto Europeo di Design , dell’Istituto Marangoni e dell’ACM- Accademia Costume & Moda e, scrivendo nel ‘prompt’ il desing, il mood, la modella e la luce che avrebbe voluto ottenere ha realizzato fotografie di moda e modelli di lavoro credibili e autentici. Neanche un occhio esperto si accorgerebbe che le fotografie non sono state scattate ad una modella con una macchina fotografica professionale e all’interno di un set. Il punto di vista del direttore creativo Donelli non è infatti quello di sostituire l’esperienza e il bagaglio dei professionisti con l’AI, ma al contrario di integrarla e utilizzarla come un plus, per ampliare le possibilità creative. Ciò che è importante è etichettare i prodotti dell’AI come tali e non scambiarli per lavori di designer e creatori, perché in questo caso si rischierebbe di confondere e non comprendere quello che è effettivamente reale e quello che non lo è. In un’epoca come la nostra è fondamentale aggiornarsi e usufruire delle nuove tecnologie senza avere di paura di utilizzarle , al contrario essere curiosi e capire come queste possano essere uno stimolo per i nostri lavori.

NELLA GIORNATA MONDIALE CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE, CO.N.A.P.I. NAZIONALE HA ADERITO ORGANIZZANDO UN WEBINAR AZIENDALE. AGIRE CONTRO LA VIOLENZA DI GENERE PER MINICHIELLO RAPPRESENTA UN IMPEGNO COLLETTIVO INDISPENSABILE.

Il 25 novembre si celebra la Giornata Mondiale contro la violenza sulle donne ed è dal 1999 che, per volere dell’ONU, ogni anno in questa data si celebra la Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Una giornata simbolica, ma soprattutto un monito per ricordare che questa violenza è ancora realtà troppo diffusa. In tanti Paesi, tra cui l’Italia, sono state organizzate manifestazioni, mostre, cortei, sit-in, convegni e installazioni per ricordare le vittime e per affrontare il tema della violenza di genere. Anche Co.N.A.P.I. Nazionale in collaborazione con E.Lav. , ha organizzato un webinar aziendale trasmesso in diretta su tutte le pagine di Co.N.A.P.I. e sul canale You Tube, fortemente voluto dal Presidente dottor Basilio Minichiello che ha dato a tutti la possibilità di partecipare per aderire ad un momento di riflessione e consapevolezza partendo dal contesto aziendale, per affrontare il delicato tema riguardante il lavoro inteso come strumento di emancipazione a tutela di tante donne che subiscono violenza soprattutto tra le mura domestiche.

L’ evento ha avuto proprio come titolo : LOTTA ALLA VIOLENZA CONTRO LE DONNE : IL LAVORO COME STRUMENTO. Secondo i dati del Ministero dell’Interno, tra il 1° gennaio e il 17 novembre 2024, 51 donne sono state uccise dal partner o ex partner, rispetto a soli 7 uomini. Dati che sono stati confermati anche dal Centro Studi e Ricerche di Co.N.A.P.I. Nazionale. Questo significa che nell’87,9% dei casi di femminicidio, la vittima è una donna. La ricerca ha confermato che nei primi sei mesi del 2024, sono stati denunciati 8.592 atti persecutori cioè il 74% delle vittime tutte donne, 12.424 casi di maltrattamenti su familiari o conviventi, vale a dire l’ 81% tutte vittime donne e 2.923 violenze sessuali con un abbondante 91%di vittime sempre tutte donne. Sebbene si sia registrato un calo degli atti persecutori (-8%), delle violenze sessuali (-2%) e dei maltrattamenti (-5%) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, la quota di vittime donne rimane invariata, suggerendo che i dati potrebbero riflettere solo una diminuzione delle denunce, non degli episodi. Anche i reati introdotti dalla legge “Codice Rosso”, la n. 69/2019, mostrano tendenze preoccupanti. Nel primo semestre 2024 si sono verificati 698 casi di revenge porn(+12,6% rispetto al 2023) e un forte aumento delle violazioni dei provvedimenti di allontanamento o divieti di avvicinamento (+31,6%). Sono stati segnalati 40 episodi di deformazione del volto e 13 matrimoni forzati. Il 1522, numero gratuito per le vittime di violenza e stalking, ha ricevuto quasi 33.000 chiamate nei primi sei mesi del 2024, confermando l’importanza di strumenti di supporto in un contesto di emergenza persistente. Il 25 novembre si vogliono ricordare tutte le vittime, occasione questa per affrontare il tema della violenza di genere. Il lavoro , viene visto come un elemento fondamentale perché una donna possa sentirsi emancipata e quindi piu’ forte per affrontare situazioni di violenza all’interno delle mura domestiche in modo particolare di fronte ad uomini che fanno pesare la condizione di sottomissione economica del proprio partner che subisce vessazioni psico-fisiche. I dati sull’occupazione femminile fotografano però un’Italia ancora in fondo alla classifica europea. Eppure, come è stato sottolineato, il lavoro rimane la principale fonte di riscatto per le donne a cui si guarda nella battaglia contro la violenza di genere.

L’Italia si trova ancora agli ultimi posti in Europa per quanto riguarda il lavoro delle donne, infatti i dati Istat, che trovano conferma nella ricerca del Centro Studi di Co.N.A.P.I., evidenziano che c’è un tasso di occupazione femminile al 55% (contro una media europea del 69,3%), di una differenza di genere con 19,8 punti percentuali a sfavore delle donne e che le donne occupate sono circa 9,5 milioni (contro circa 13 milioni di uomini) nonostante si ha la consapevolezza che il lavoro rappresenta una via d’uscita fondamentale per le donne che si trovano in situazioni di violenza domestica. La dipendenza economica dal partner ostacola spesso la loro possibilità di interrompere relazioni abusive. L’emancipazione socio-economica femminile diventa quindi un tassello fondamentale nella lotta contro la violenza di genere, perché la dipendenza economica dal proprio partner è uno dei fattori che spinge molte donne a non interrompere le relazioni violente nelle quali si trovano, ostacolando di fatto la loro uscita da situazioni di violenza domestica. Pertanto l’emancipazione socio-economica femminile rappresenta un tassello importante nella lotta alla violenza di genere e per evitare di imbattersi in questo tipo di violenza, ogni donna deve cercare di costruirsi la propria individualità senza mai permettere a un’altra persona di impossessarsi della propria indipendenza. Resta prioritario un percorso che coinvolga le aziende che devono prendere consapevolezza dell’inclusione di momenti formativi, di spazi di confronto e di sensibilizzazione così come come l’obiettivo che si è prefisso il webinar organizzato da Co.N.A.P.I. Nazionale, che ha dato l’opportunità a tutti i partecipanti di riflettere sul tema. Si avverte la necessità di formare ogni livello aziendale le quali potranno individuare segnali d’allarme, promuovere il rispetto e garantire un ambiente lavorativo sicuro e di supporto. Il Webinar ha avuto lo scopo di coinvolgere un vasto pubblico, in quanto la partecipazione ha significato unirsi in un movimento di cambiamento culturale che non lascia spazio al silenzio o all’indifferenza.

IL MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE CORRE IN AIUTO ALLE AZIENDE DANNEGGIATE DALLA SICCITA’. CENTO MILIONI DI EURO PER LE AZIENDE AGRICOLE

Siccità, oltre 100 milioni di euro per le imprese agricole del Sud danneggiate Il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha accolto con favore la richiesta del Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, per attivare un cofinanziamento nazionale di 74,8 milioni di euro. Questa somma si aggiunge ai 37,4 milioni già stanziati dall’Unione Europea lo scorso 10 ottobre, destinati a sostenere le imprese agricole colpite dalla grave siccità che ha interessato il Sud Italia e le isole maggiori nel corso del 2024. Con un totale di oltre 112 milioni di euro ora disponibili, questo intervento rappresenta un passo significativo nel supporto alle aziende agricole e agli agricoltori, che stanno affrontando un drastico calo della produzione, in particolare nel settore cerealicolo. La situazione climatica ha messo a dura prova la resilienza del comparto, rendendo essenziali queste risorse. Il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali (Masaf), in collaborazione con la Conferenza Stato-Regioni, si impegnerà a definire rapidamente le modalità operative per la distribuzione degli aiuti, concentrandosi sulle aree e i settori più colpiti. Come previsto dal Regolamento, i dettagli specifici degli interventi saranno comunicati alla Commissione Europea entro il 31 dicembre 2024, mentre la distribuzione dei fondi ai beneficiari è programmata per essere completata entro il 30 aprile 2025. Queste misure non solo mirano a fornire un supporto immediato, ma anche a garantire la sostenibilità a lungo termine delle attività agricole, promuovendo la resilienza del settore di fronte alle sfide climatiche future. Purtroppo la siccità ha effetti devastanti sull’agricoltura, un settore fondamentale per l’economia italiana, che da anni sta subendo forti criticità proprio grazie al cambiamento climatico e a farne le spese sono gli imprenditori agricoli che sono in calo con le aziende.

La riduzione delle risorse idriche rende difficile l’irrigazione, compromettendo la produzione di colture come il grano, il mais, l’olio d’oliva e il vino. Nelle 5 regioni più colpite, ovvero Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna, si è verificata una siccità severo-estrema nel 29% del territorio. Si tratta di una media che vede le situazioni più critiche in Calabria e in Sicilia, dove questa percentuale sale, rispettivamente, al 47 e al 69%. Il Masaf, il Ministero istituito nel 1946 e che si occupa dell’elaborazione e del coordinamento delle linee politiche agricole, agroalimentari, forestali, della pesca e dell’ippica a livello nazionale e internazionale, ha ritenuto opportuno sollecitare un intervento a favore delle imprese agricole, accogliendo la richiesta avanzata dal Ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, per l’attivazione di un importante cofinanziamento nazionale. A questo scopo sono stati stanziati 74,8 milioni di euro da aggiungere ai 37,4 milioni di euro già messi a disposizione dall’Unione Europea lo scorso 10 ottobre, con l’obiettivo di sostenere le imprese agricole italiane duramente colpite dalla siccità che ha flagellato il Sud Italia e le isole maggiori nel corso del 2024. Con questo intervento, il fondo complessivo destinato a fronteggiare i danni legati all’emergenza climatica ha superato i 112 milioni di euro. Questa somma rappresenta una risposta concreta per sostenere gli agricoltori, in particolare nel settore cerealicolo, che hanno subito significativi cali di produzione a causa della prolungata scarsità di piogge e delle alte temperature che hanno caratterizzato la scorsa estate. Il Ministero dell’Agricoltura,in conclusione, definirà a breve le modalità operative per la distribuzione dei fondi. Le risorse saranno assegnate, come già detto, prioritariamente alle aree e ai settori più colpiti, garantendo un supporto mirato per mitigare le perdite subite dagli operatori del settore agricolo.

PIANIFICARE L’ ORARIO FLESSIBILE IN AZIENDA RIDUCE LO STRESS E AUMENTA IL RENDIMENTO DEI LAVORATORI. PERFORMANCE AZIENDALI OTTIMIZZATE

L’introduzione dell’orario di lavoro flessibile in azienda rappresenta una decisione strategica che può portare vantaggi significativi, come un miglioramento della retention dei dipendenti, una riduzione dell’assenteismo e una maggiore produttività. Tuttavia, affinché l’orario flessibile sia davvero efficace, è necessario adottarlo con attenzione, considerando le esigenze specifiche sia dell’azienda che dei dipendenti. È fondamentale iniziare con una pianificazione accurata, che comprenda un’analisi delle necessità aziendali e delle preferenze dei dipendenti, al fine di creare politiche chiare che stabiliscano regole precise. Un’altra fase importante è la definizione di obiettivi e KPI che siano in linea con la produttività e le aspettative aziendali, supportati da strumenti tecnologici adeguati per facilitare il monitoraggio e la comunicazione tra i team. In seguito, è essenziale comunicare le nuove politiche a tutti i dipendenti, accompagnandole con una formazione che aiuti a gestire l’autonomia e bilanciare correttamente il lavoro e la vita privata. Monitorare l’andamento dell’orario flessibile attraverso feedback regolari consente di adattare e migliorare la strategia, garantendo che le politiche siano sempre allineate con gli obiettivi aziendali e il benessere dei dipendenti. L’orario flessibile offre molte opportunità. Per i dipendenti, permette una migliore gestione del work-life balance, riducendo lo stress e aumentando la soddisfazione lavorativa. Inoltre, può migliorare la retention, poiché le persone tendono a rimanere più a lungo in aziende che offrono flessibilità e che tengono conto delle esigenze personali.

La riduzione dell’assenteismo è un altro beneficio chiave, poiché i dipendenti possono regolare i loro orari per affrontare imprevisti senza dover ricorrere a ferie o permessi. Inoltre, la flessibilità può portare a una maggiore produttività, poiché i dipendenti possono lavorare quando sono più concentrati, e può contribuire ad attrarre nuovi talenti, in particolare tra le generazioni più giovani che ricercano sempre più questo tipo di opportunità. Anche i costi aziendali possono essere ottimizzati, poiché alcune funzioni possono essere svolte a distanza, riducendo la necessità di spazi fisici e altre risorse legate alla presenza in ufficio. Tuttavia, è importante essere consapevoli delle possibili criticità. La maggiore autonomia potrebbe ridurre la coesione del team e la collaborazione, quindi è fondamentale mantenere una comunicazione regolare, sia virtuale che in presenza. Inoltre, se non gestito correttamente, l’orario flessibile può complicare il monitoraggio della produttività e creare problemi di equità tra i dipendenti che non possono usufruire della stessa flessibilità. In definitiva, l’introduzione dell’orario flessibile può rappresentare una leva molto potente per migliorare la qualità della vita dei dipendenti e per ottimizzare le performance aziendali, ma va gestito con una pianificazione attenta, con politiche chiare e un monitoraggio continuo per garantire che risponda alle necessità di tutti.

STATI GENERALI DELLA SICUREZZA E SALUTE DEL LAVORO. PER LA MINISTRA CALDERONE: “TUTELA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO SONO PRIORITÀ IMPRESCINDIBILI”. Co.N.A.P.I. NAZIONALE CONCORDA CON LA MINISTRA

La ministra del lavoro ricorda gli articoli della Costituzione e aggiunge: “La tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro è una priorità imprescindibile che riporta tutti noi alle prescrizioni degli articoli 232 e 41 della Costituzione, nei quali si afferma il principio assoluto e incondizionato alla tutela della persona umana nella sua integrità psicofisica e che rappresentano i riferimenti per l’impegno che tutti noi assumiamo verso la protezione della salute e della sicurezza di chi lavora”. La ministra del Lavoro, Marina Calderone, lo ha sottolineato agli Stati Generali della Salute e Sicurezza sul lavoro in un suo intervento alla Camera dei Deputati alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. La ministra ha aggiunto: “Le condizioni di sicurezza che preservano la dignità e proteggono l’integrità dei lavoratori sono un nostro dovere, perché la sicurezza sul lavoro è una dimensione essenziale di quella solidarietà che ci unisce, ma è anche un interesse della collettività. Ogni infortunio tocca l’intera società, è una ferita che colpisce la persona insieme alle famiglie, ai colleghi e all’intero tessuto sociale”. Agli Stati Generali alla Camera è intervenuto anche Nicolas Schmit, commissario europeo per il lavoro e i diritti sociali che ha definito quella della sicurezza sul lavoro una “tematica cruciale in l’Italia ed Europa”.  Il rispetto effettivo dell’obiettivo della sicurezza sul lavoro, ha proseguito il commissario europeo, “richiede l’impegno comune delle istituzioni europee, delle autorità nazionali e locali, degli imprenditori e, più in generale, delle parti sociali”.

È questo uno dei temi cruciali di Co.N.A.P.I. Nazionale il cui presidente, dottor Basilio Minichiello ne ha fatto una bandiera in quanto la prevenzione e formazione sono i primi elementi per contrastare il fenomeno degli infortuni sul lavoro. “Gli incidenti- afferma Minichiello-inclusi quelli fatali, sono purtroppo ancora numerosi in Europa e soprattutto in Italia e di fronte ai dati allarmanti di continui decessi sui luoghi di lavoro, davvero non ci sono più parole, è l’ora delle azioni”. Il ministro Calderone, che è un tecnico prestato alla politica, sta garantendo la sicurezza dei luoghi di lavoro con misure mai adottate prima, che vanno dall’incremento del quadro sanzionatorio alla patente a crediti all’assunzione di nuovi ispettori, alla copertura assicurativa a tutto il mondo della scuola. Inoltre il Ministro ha ribadito l’invito ad affrontare le criticità attraverso il dialogo, mettendo insieme le rispettive competenze, senza portare le categorie le une contro le altre. “Dobbiamo rapportarci a un tema che riguarda tutti, una responsabilità collettiva” ha affermato. Fare rete con le Istituzioni è determinante per poter trovare sinergicamente soluzioni innovative di fronte ad un problema che sta dilagando. Prioritario deve essere la messa in sicurezza del lavoratore ma anche del datore di lavoro, che certamente è interessato a tutelare il posto di lavoro per non incappare in spiacevoli situazioni. Bisogna pertanto attenersi ai principali interventi che riguardano l’ampliamento dell’obbligo di nomina del medico competente, le modifiche relative alla formazione dei lavoratori, all’ampliamento dei soggetti abilitati alle verifiche periodiche delle attrezzature di lavoro e i relativi obblighi dei noleggiatori ed in ultimo verificare la presenza della patente a punti che rapppresenta la novità in tema di tutela e sicurezza sui luoghi di lavoro.