L’OBIETTIVO DI RENDERE PIÙ EQUA E OMOGENEA LA VALUTAZIONE DELLA DISABILITÀ, MA LASCIA ANCORA MOLTE INCOGNITE SUL FUTURO IMMEDIATO. TRA I PRINCIPALI CAMBIAMENTI, LA CENTRALIZZAZIONE DELLE VALUTAZIONI ALL’INPS E L’INTRODUZIONE DI UNA VALUTAZIONE MULTIDIMENSIONALE POTREBBERO MIGLIORARE L’ACCESSO AI BENEFICI, MA I RINVII E LE INCERTEZZE SULLA PIENA ATTUAZIONE DEL SISTEMA SOLLEVANO PREOCCUPAZIONI.
La riforma introdotta dal Decreto Milleproroghe 2025 potrebbe portare benefici alle persone con disabilità, ma nel breve termine lascia molte incertezze. L’uniformità nella valutazione grazie all’affidamento all’INPS potrebbe eliminare le disparità territoriali, garantendo criteri più chiari e omogenei. La previsione di una valutazione multidimensionale e di un progetto di vita personalizzato mira a migliorare il supporto alle persone con disabilità, offrendo un approccio più completo che consideri non solo aspetti medico-legali ma anche sociali, educativi e lavorativi. Il mantenimento dei diritti acquisiti fino al 2026 evita il rischio di interruzioni nei benefici già riconosciuti, garantendo una transizione più sicura verso il nuovo sistema.
Nonostante questi elementi positivi, il rinvio dell’attuazione completa al 2027 significa che i problemi attuali, come i lunghi tempi di attesa e la complessità burocratica, continueranno per altri due anni.

L’INPS dovrà essere potenziato con personale e risorse adeguate per evitare che la centralizzazione della gestione causi ulteriori ritardi. La fase di sperimentazione, pur essendo stata estesa a due anni, coinvolgerà solo alcune province, lasciando milioni di persone escluse da un primo accesso ai possibili miglioramenti. Rimangono dubbi sui nuovi criteri di valutazione, con il rischio che alcune persone possano incontrare maggiori difficoltà nel vedersi riconosciuta una disabilità dopo il 2026.
Nel complesso, la riforma promette cambiamenti positivi ma, con i continui rinvii, le persone con disabilità dovranno attendere ancora prima di vedere risultati concreti. Il rischio è che, senza un’efficace implementazione, il sistema rimanga burocratico e inefficiente, senza apportare reali miglioramenti nella qualità della vita di chi ne ha bisogno.