La formazione deve avvenire prima del lavoro. Conapi Nazionale sostiene la misura per la sicurezza. La Cassazione ribadisce l’obbligo.
Conapi Nazionale esprime grande soddisfazione per l’importante novità introdotta dal nuovo Accordo Stato-Regioni del 17 aprile 2025 in materia di formazione sulla sicurezza sul lavoro. L’Accordo, infatti, ha eliminato definitivamente la controversa proroga di 60 giorni per completare la formazione obbligatoria dei lavoratori neoassunti, chiarendo una volta per tutte che la formazione deve avvenire prima dell’inizio effettivo dell’attività lavorativa . Questa decisione viene accolta positivamente dalla Confederazione, convinta che “formazione immediata significa sicurezza immediata” per ogni nuovo assunto.
Co.N.A.P.I. aveva già espresso più volte la propria contrarietà alla proroga dei 60 giorni, anticipando i rischi connessi a un’attesa così prolungata. In diversi interventi pubblici l’associazione aveva portato argomentazioni supportate da dati statistici allarmanti: secondo le rilevazioni INAIL, la maggior parte degli incidenti sul lavoro si verifica nei primi due mesi dall’inizio del rapporto lavorativo, e il 5% di questi infortuni risulta addirittura mortale. Numeri come questi mostrano con crudezza che lasciare i neoassunti senza una formazione adeguata, anche solo per poche settimane, significa esporli a pericoli gravissimi proprio nel periodo iniziale, quando sono più vulnerabili.

A dare ulteriore peso a queste preoccupazioni si aggiunge una recente pronuncia della Corte di Cassazione. In una sentenza esemplare (Cassazione Penale, Sez. IV, n. 6301/2024), la Suprema Corte ha condannato un datore di lavoro riconoscendone la responsabilità per un grave infortunio occorso a un dipendente neoassunto, a prescindere dalle previsioni normative allora vigenti . La Cassazione ha infatti ribadito che l’obbligo di formazione preventiva non è derogabile: ogni lavoratore deve essere formato prima di essere adibito alle mansioni, e tale obbligo non può essere eluso né surrogato affidandosi all’affiancamento informale di colleghi più esperti . Questo principio di diritto sottolinea in modo deciso il concetto di responsabilità diretta del datore di lavoro nella tutela dei propri lavoratori sin dal primo giorno.
Alla luce di ciò, Co.N.A.P.I. Nazionale intende ribadire con forza il valore della responsabilità condivisa e dell’importanza di una formazione efficace. La sicurezza non può aspettare: ogni lavoratore deve ricevere gli strumenti formativi adeguati fin dal primo istante. In quest’ottica la Confederazione rilancia anche una proposta concreta già avanzata in passato: l’affiancamento dei neoassunti con un tutore aziendale fisso, specialmente nei settori ad alto rischio. Un tutor esperto al fianco del nuovo lavoratore, nelle prime settimane di attività, può guidarlo passo passo nelle procedure corrette e nei comportamenti sicuri da adottare, riducendo drasticamente la probabilità di errori dovuti all’inesperienza. Si tratta di un approccio di buon senso che Co.NA.P.I. auspica possa diventare una prassi diffusa, integrando la formazione teorica con un apprendimento sul campo sotto supervisione.

Nel commentare il nuovo Accordo, la Confederazione esprime anche orgoglio per aver visto accolte molte delle istanze promosse negli ultimi anni sul tema. Diverse proposte avanzate da Co.NA.P.I. in sede istituzionale – dal richiamo alla formazione immediata all’attenzione verso l’addestramento pratico – trovano ora riscontro nelle nuove norme. “Non si tratta di rivendicare meriti, ma di constatare un risultato positivo per tutti”, afferma Co.NA.P.I. Nazionale. L’abolizione della proroga dei 60 giorni e le altre modifiche introdotte rappresentano un passo avanti decisivo, destinato ad avere un impatto concreto sulla sicurezza nei luoghi di lavoro: meno lavoratori esposti senza formazione, meno incidenti evitabili.
Grande soddisfazione viene espressa inoltre per l’attenzione crescente verso la qualità della formazione obbligatoria. Non ci si limita più a considerare solo il trasferimento di nozioni teoriche (aspetti cognitivi), ma si punta sempre di più a formare abitudini e comportamenti sicuri nei lavoratori, gli aspetti comportamentali. Questo approccio più completo – che Conapi caldeggia da tempo – indica un cambiamento culturale importante: la sicurezza nasce non solo dalla conoscenza delle regole, ma anche dall’interiorizzazione di prassi quotidiane virtuose. Investire sulla qualità della formazione, curando anche gli atteggiamenti e le routine operative, significa creare lavoratori più consapevoli e ambienti di lavoro più sicuri.

Co.N.A.P.I. Nazionale invita dunque istituzioni, imprese e tutti gli attori coinvolti a continuare su questa strada di rinnovamento e prevenzione. Gli sforzi normativi fatti finora sono incoraggianti, ma non ci si può fermare qui, perché la battaglia contro gli infortuni sul lavoro è tutt’altro che conclusa. I dati sulle morti bianche restano drammatici: oltre mille lavoratori ogni anno perdono ancora la vita mentre svolgono il proprio dovere. Un tributo inaccettabile, che impone di mantenere alta l’attenzione e la determinazione nel migliorare continuamente le condizioni di sicurezza.
In conclusione, Co.N.A.P.I. rivolge un accorato appello a rivedere le responsabilità con rigore e a contrastare senza esitazione ogni atteggiamento negligente, imprudente o dettato da imperizia. La sicurezza sul lavoro deve tornare ad essere considerata un valore primario e condiviso: solo richiamando ciascun attore – dal datore di lavoro al singolo lavoratore – alle proprie responsabilità e colpendo comportamenti scorretti, si potrà costruire una cultura della prevenzione davvero efficace. La tutela della vita e della salute nei luoghi di lavoro è un obiettivo comune e non negoziabile: proseguire insieme su questa direzione significa proteggere il futuro di tutti.