Un tempo la fama si costruiva sul lungo periodo, oggi basta un video di pochi secondi per diventare famosi.
Una ragazza apre la fotocamera, balla pochi secondi sulle note di un brano poco conosciuto e nel giro di una settimana il suo nome è ovunque. Quel brano sale in classifica. Il look che indossa viene imitato. Il brand che lo ha fornito vede aumentare vendite e visibilità. Questo non è uno spot, è un algoritmo. Ed è TikTok a dettare oggi le regole della nuova celebrità. La piattaforma nata come social per video brevi è diventata, in pochi anni, un vero motore culturale. Non sono più solo le star del cinema o della TV a lanciare mode e tendenze, ma ragazzi e ragazze comuni, capaci di creare contenuti spontanei, diretti, veloci. Il punto è che oggi quella spontaneità è una risorsa strategica — e chi lavora nel mondo dell’informazione, della moda, dell’intrattenimento e della comunicazione aziendale non può più ignorarlo. Pensiamo al caso di Alix Earle, studentessa americana diventata in pochi mesi una delle influencer più seguite al mondo. Tutto è cominciato con video semplici in cui si truccava raccontando la sua giornata. Nessun effetto speciale, solo autenticità e ritmo. In poco tempo ha trasformato la sua camera da letto in un ufficio marketing a cielo aperto: ogni prodotto che mostra finisce sold out. I marchi se ne sono accorti, eccome.

Ora collabora con multinazionali della cosmetica, della moda e persino con compagnie aeree. Il tutto partendo da TikTok. Ecco perché la cosiddetta celebrity culture non funziona più come prima. Oggi la visibilità non si conquista solo con anni di carriera o ruoli da protagonista. Si conquista con l’algoritmo giusto, nel momento giusto, parlando nel modo in cui il pubblico digitale si aspetta. La fama non è più verticale, ma orizzontale. E cambia in continuazione.Le aziende stanno imparando a muoversi in questo nuovo ecosistema. Alcune investono in creator emergenti prima che diventino famosi. Altre costruiscono campagne pubblicitarie intorno a contenuti “che sembrano casuali”, ma sono pensati per essere virali. La differenza tra contenuto e promozione si fa sempre più sottile. E dietro ogni trend c’è spesso una strategia.
In questo contesto, la domanda non è più “chi è famoso?”, ma “chi sa farsi guardare?”. E chi riesce a farlo oggi, spesso non è un volto noto della TV, ma qualcuno che ha imparato a parlare il linguaggio del tempo: quello veloce, fluido e imprevedibile di TikTok.