NUOVE FUNZIONALITA’ INPS PER UNA GESTIONE PIU’ SEMPLICE DELLA REGOLARITA’ CONTRIBUTIVA

Dal 5 novembre 2024, l’INPS ha lanciato la Piattaforma Unica per la Verifica e Gestione Interattiva della Regolarità Contributiva, uno strumento pensato per semplificare la gestione delle posizioni contributive e garantire una maggiore trasparenza. Con questa nuova piattaforma, i contribuenti e i loro intermediari possono monitorare e regolarizzare in anticipo le irregolarità contributive, evitando ritardi o problemi nel rilascio del DURC (Documento Unico di Regolarità Contributiva).
Le principali funzionalità della piattaforma includono:
• Ve.R.A. (Verifica Regolarità Contributiva) e Simulazione DURC: strumenti che permettono di visualizzare in tempo reale la situazione contributiva dell’azienda, individuando eventuali anomalie che necessitano di correzioni.
• Delega Master: una nuova tipologia di delega che consente a un unico intermediario di gestire più posizioni contributive, attivando processi di regolarizzazione e ricevendo notifiche sui DURC in scadenza.

L’utilizzo della Delega Master è essenziale per accedere a queste funzionalità avanzate. Essa permette di gestire la posizione contributiva aziendale in modo centralizzato, riducendo il rischio di problematiche legate alla regolarità contributiva.
Come funziona?
Attraverso la piattaforma, il titolare o il legale rappresentante dell’azienda, così come il suo intermediario abilitato, può consultare in tempo reale tutte le evidenze legate alla posizione contributiva, identificare le irregolarità e attivare i processi di regolarizzazione. Inoltre, la piattaforma fornisce l’opportunità di ricevere notifiche in anticipo quando il DURC sta per scadere, con l’obiettivo di permettere una gestione proattiva delle posizioni contributive.
Questa nuova piattaforma rappresenta un grande passo avanti nell’efficienza e nella trasparenza della gestione contributiva, migliorando l’interazione tra INPS, contribuenti e intermediari. Accedi subito alla piattaforma attraverso il portale INPS e scopri come semplificare la gestione della regolarità contributiva!

Co.N.A.P.I. NAZIONALE VISITA IL SALENTO

Nell’ambito del programma di rivisitazione delle sedi Conapi, questa settimana ho avuto l’occasione di immergermi nel Salento, un territorio meraviglioso e unico, con una forte tradizione imprenditoriale. L’area è nota per la sua capacità di mettersi in proprio, per la passione nel lavoro e la determinazione a valorizzare il proprio talento. Questo spirito di intraprendenza si manifesta in molteplici attività economiche, dalla solida agricoltura alle crescenti industrie artigianali, commerciali e turistiche.
L’economia salentina ha da sempre trovato radici solide nell’agricoltura, grazie alle favorevoli condizioni climatiche e alla qualità del suolo. La coltivazione di vitigni autoctoni rappresenta una tradizione che non solo si conserva, ma si rinnova. Varietà pregiate come il Negroamaro e il Primitivo sono emblemi di questa terra e contribuiscono a consolidare il nome del Salento tra le regioni vitivinicole italiane più apprezzate. Il settore vinicolo, oltre a rafforzare il legame con le proprie radici, ha saputo affacciarsi ai mercati internazionali, esportando prodotti di eccellenza e richiamando l’attenzione di investitori e turisti amanti del buon vino.

Negli ultimi anni, il Salento ha visto una rinascita dell’artigianato e del commercio. Giovani artigiani e imprenditori, desiderosi di mettere a frutto le competenze apprese e di tramandare tradizioni familiari, hanno dato vita a piccole imprese che producono ceramiche, tessuti, oggetti in ferro battuto e gioielli. Non è raro passeggiare per i centri storici e incontrare botteghe dove si lavora ancora a mano, con tecniche antiche che hanno radici secolari. Accanto all’artigianato, il commercio ha trovato nuove vie di sviluppo grazie all’e-commerce e all’interesse crescente per il Made in Italy. Questa combinazione di tradizione e innovazione consente agli imprenditori salentini di promuovere e distribuire i loro prodotti sia a livello nazionale sia internazionale.
Uno dei settori che ha conosciuto la più significativa espansione è quello turistico, con particolare enfasi su albergazione e ristorazione. Il Salento è diventato una meta ambita non solo dagli italiani, ma anche dai turisti stranieri che desiderano scoprire un angolo d’Italia autentico e lontano dal turismo di massa. L’offerta ricettiva si è arricchita di agriturismi, bed & breakfast, masserie ristrutturate e hotel di charme, in grado di offrire un’esperienza immersiva nel territorio.

Anche la ristorazione ha saputo rinnovarsi, proponendo piatti che combinano ingredienti locali a tecniche innovative, senza mai tradire la tradizione. I ristoranti e le osterie salentine accolgono i visitatori con piatti genuini, arricchiti da quel tocco mediterraneo che ne esalta i sapori, facendo sentire ogni ospite a casa.
Camminando per le vie di città come Lecce, Brindisi e Taranto, si respira una cultura diversa rispetto al resto dell’Italia. Qui le influenze greco-bizantine si mescolano alla cultura osca, e ciò si riflette non solo nell’architettura e nei monumenti, ma anche nei tratti somatici e negli accenti delle persone. I lineamenti tipicamente greci, la cadenza melodiosa e la parlata morbida sembrano quasi essere un ponte con un Oriente ormai lontano. Questo legame con il passato rende il Salento un luogo affascinante, dove ogni angolo racconta una storia antica e ogni persona accoglie i visitatori con un calore unico. I salentini sono noti per la loro ospitalità e, quando parlano, è facile percepire quella musicalità orientale che rende ogni incontro un’esperienza speciale.
Durante la mia visita, ho incontrato i rappresentanti territoriali delle principali città del Salento: Lecce, Brindisi e Taranto. Questi incontri hanno permesso di mettere in luce le potenzialità e le sfide che le imprese locali devono affrontare. Nonostante il dinamismo che caratterizza la regione, esistono anche difficoltà legate alla burocrazia, alla mancanza di infrastrutture e alla necessità di formazione continua. Tuttavia, è emerso un forte desiderio di collaborazione per valorizzare il territorio e sostenere le nuove generazioni di imprenditori.

Insieme abbiamo concordato che è giunto il momento di organizzare un convegno dedicato a queste realtà, un’opportunità per dare voce ai rappresentanti delle aziende e creare una rete di sostegno reciproco. Un evento di questo tipo potrebbe non solo favorire il dialogo tra imprenditori, ma anche attirare l’attenzione di potenziali investitori e sensibilizzare le istituzioni sulle esigenze specifiche del territorio.
Il Salento, con la sua combinazione di tradizione, cultura e innovazione, rappresenta un esempio di resilienza e di capacità di adattamento. La regione ha saputo trasformare le proprie radici in una risorsa per il futuro, sfruttando al meglio i suoi punti di forza e aprendosi a nuove opportunità economiche. Tra agricoltura, artigianato, turismo e commercio, il tessuto imprenditoriale salentino è un mosaico di competenze, passione e amore per la propria terra. Questo spirito di intraprendenza e di accoglienza fa del Salento una delle gemme del Sud Italia, un luogo in cui chiunque si sentirebbe a casa, accolto con calore e autenticità.

Sicurezza sul lavoro per autonomi e piccole imprese: tra obblighi normativi e sfide burocratiche

La normativa di sicurezza sul lavoro stabilisce responsabilità specifiche per lavoratori autonomi e piccoli artigiani privi di dipendenti, mirata a proteggere la loro integrità fisica e a mitigare i rischi di infortuni. Questi obblighi si rivelano essenziali anche per definire i requisiti relativi alla richiesta della patente a crediti.
Obblighi per Lavoratori Autonomi
Il Testo Unico (T.U.) in materia di salute e sicurezza sul lavoro indica che i lavoratori autonomi e le imprese familiari, in assenza di dipendenti, hanno obblighi limitati, tra cui:

•   Utilizzare attrezzature conformi alle normative.
•   Impiegare opere provvisionali per garantire la sicurezza durante i lavori.
•   Utilizzare Dispositivi di Protezione Individuale (DPI) adeguati.
•   Possedere una tessera di riconoscimento per le attività in appalto.

La formazione in materia di sicurezza è obbligatoria solo in determinate circostanze, mentre la sorveglianza sanitaria è facoltativa, salvo eccezioni stabilite da normative specifiche.

Applicazione della Patente a Crediti

Per le attività che richiedono la patente a crediti, necessaria in cantieristica temporanea o mobile, i requisiti comprendono:

1.  Iscrizione alla CCIAA.
2.  Formazione in sicurezza per tutti i soggetti coinvolti.
3.  Documento Unico di Regolarità Contributiva (DURC) valido.
4.  Documento di Valutazione dei Rischi (DVR) e nomina del Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP), richiesti solo per chi ha dipendenti.

I liberi professionisti non iscritti alla CCIAA devono dichiarare l’iscrizione al proprio Albo, segnalando una certa flessibilità normativa.
L’introduzione della patente a crediti potrebbe comportare un aggravio burocratico per le piccole imprese, già sottoposte a vari adempimenti normativi. Le normative 81/2008 e 231/2001 impongono già oneri significativi, e l’introduzione di ulteriori requisiti potrebbe distogliere l’attenzione dalle misure di sicurezza reali.

Questa complessità burocratica rischia di penalizzare le piccole imprese, che potrebbero dover concentrare risorse su conformità piuttosto che su pratiche preventive. Si corre il rischio di trasformare la sicurezza in un adempimento formale, invece che in un obiettivo concreto di protezione dei lavoratori.
Sebbene la normativa sulla sicurezza sul lavoro intenda tutelare i lavoratori, presenta problematiche legate a un’eccessiva burocratizzazione e a difficoltà di applicazione. È essenziale rivedere queste disposizioni affinché le misure di sicurezza siano realmente efficaci e non si traducano in un ulteriore fardello per le piccole e medie imprese. La sfida consiste nel promuovere una cultura della sicurezza piuttosto che limitarsi a sanzionare la mancanza di adempimenti.
La questione della patente a crediti merita un’analisi più approfondita. La legge 81/2008 già richiede vari obblighi ai datori di lavoro, come la valutazione dei rischi e la formazione dei lavoratori, rendendo l’introduzione della patente a crediti apparentemente ridondante.
In aggiunta, la legge 231/2001 enfatizza l’importanza di un modello organizzativo volto a prevenire reati, inclusi quelli riguardanti la sicurezza. Ulteriori requisiti burocratici possono distrarre le aziende dall’implementazione di pratiche di sicurezza efficaci, relegando le normative a meri adempimenti formali.
L’assenza di incentivi reali alla sicurezza, in favore di una logica di controllo e sanzione, compromette l’efficacia dell’intervento normativo. Le risorse spese per ottenere e mantenere la patente potrebbero invece essere investite in formazione pratica e miglioramenti infrastrutturali che elevino gli standard di sicurezza.
Infine, la crescente complessità burocratica rischia di gravare soprattutto sulle piccole e medie imprese, già alle prese con costi operativi elevati. Queste aziende, operando con risorse limitate, potrebbero trovarsi in difficoltà nel rispettare obblighi burocratici, mentre il focus dovrebbe essere posto su un supporto concreto per l’adozione di misure di sicurezza.

LAVORO STRAORDINARIO

Il lavoro straordinario deve essere concordato tra azienda e dipendente, salvo diversa previsione del contratto collettivo. In caso di regolamentazione esplicita nel contratto, il lavoratore non può rifiutare lo straordinario se richiesto. Tuttavia, se il lavoratore presta ore aggiuntive di propria iniziativa, queste non sono automaticamente retribuibili, a meno che non siano state accettate dal datore di lavoro, anche in forma tacita.

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LEGGE n. 104/2024

ha introdotto una modifica importante per le imprese sociali riguardo la destinazione di una quota degli utili netti annuali ai fondi per lo sviluppo e la promozione del sistema imprenditoriale sociale.

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