IL SETTORE VITIVINICOLO FONTE DI LAVORO PER LE AZIENDE IN TUTTA EUROPA. IN ESPANSIONE PRODUZIONE E CANTINE CON NOVE FIGURE LAVORATIVE E SOSTENIBILTA’ BIOLOGICA.


IL CENTRO STUDI E RICERCHE DI Co.N.A.P.I. NAZIONALE PROMUOVE LA SOSTENIBILITA’ DEL CAMPO PRODUTTIVO ENOLOGICO.

Il settore vitivinicolo è un’importante fonte di lavoro, soprattutto in paesi con una forte tradizione enologica come l’Italia, la Francia e la Spagna. Offre opportunità in diverse aree, tra cui: agricoltura e viticoltura: lavori nei vigneti, come la potatura, la vendemmia e la gestione delle piante. Produzione e cantina: enologi, cantinieri e addetti alla fermentazione e affinamento del vino, logistica e distribuzione: trasporto e stoccaggio dei prodotti, gestione della catena di approvvigionamento, poi ancora marketing e commercio: export manager, sommelier, venditori e agenti di commercio nel settore vinicolo e per finire turismo e ospitalità: enoturismo, visite in cantina, organizzazione di degustazioni ed eventi. Il settore è in continua evoluzione grazie alla crescente domanda di vini di qualità e al turismo enogastronomico. E’ un settore in continua espansione, tanto che in molte regioni si cercano figure specifiche per migliorare il settore come ad esempio nel Lazio dove sono disponibili diverse opportunità di lavoro proprio in questo ambito. Un’enoteca a Roma cerca personale con passione per i vini, preferibilmente con diploma di sommelier e esperienza nella vendita diretta. Le responsabilità includono la gestione dei prodotti, organizzazione di degustazioni e gestione delle spedizioni, poi ancora si cercano figure come personale di sala con richiesta di attenzione ai dettagli e la conoscenza del settore vitivinicolo costituisce un titolo preferenziale. Anche gli addetti esperti alla potatura per la gestione stagionale delle viti. Un’altra figura che si sta sempre più affermando è quella del cantiniere vitivinicolo con esperienza pregressa in ambito agricolo. Si tratta di un ambito che, proprio per la sua espansione, ha avuto bisogno di essere regolamentato attraverso una normativa vitivinicola, che non è altre che un insieme di leggi e regolamenti che disciplinano la produzione, la commercializzazione e la tutela dei vini.

In Italia e in Europa, le principali norme di riferimento sono per quella Europea il Regolamento che regolamenta l’Organizzazione Comune del Mercato (OCM) vitivinicolo, regolando la produzione, l’etichettatura, la certificazione e i sistemi di qualità (DOP e IGP), il Regolamento (UE) n. 1169/2011 che stabilisce le norme sull’etichettatura degli alimenti, incluso il vino, il Regolamento (UE) n. 2019/934 che regola le pratiche enologiche consentite e i limiti dei componenti nel vino. Mentre per la Normativa Italiana si prevede il Testo Unico del Vino (Legge n. 238/2016) che raccoglie in un unico documento le principali disposizioni sulla produzione, denominazioni di origine, controlli e sanzioni. I Decreti Ministeriali che regolano aspetti specifici, come i disciplinari di produzione dei vini DOCG, DOC e IGT, poi ci sono le norme sulle accise e sulla tracciabilità che disciplinano la fiscalità e il sistema dei registri di cantina per garantire la trasparenza del settore. I temi principali della normativa riguardano la denominazioni di origine (DOP, IGP, DOCG, DOC, IGT) e relativi disciplinari, l’etichettatura (indicazioni obbligatorie come gradazione alcolica, allergeni, provenienza), le pratiche enologiche (additivi, processi di vinificazione, limiti di solfiti), i controlli e sanzioni (frode alimentare, falsificazione di denominazioni)ed infine la sostenibilità e viticoltura biologica (regolamenti per la certificazione dei vini biologici e biodinamici). Per quanto riguarda quest’ultimo aspetto, va sottolineato come la sostenibilità e la vitivicoltura biologica, rappresentano due approcci sempre più integrati nel settore vitivinicolo, finalizzati non solo a preservare l’ambiente, ma anche a garantire una buona produzione di vino di alta qualità e a lungo termine come ad esempio l’adozione di concimi organici che contribuiscono a migliorare la struttura del suolo, la sua capacità di trattenere l’acqua e la biodiversità microbica. Poi ancora si tiene conto di particolari tecniche quali la coltivazione a copertura e la riduzione della lavorazione del terreno che aiutano a prevenire l’erosione, mantenendo il suolo fertile e sano.

Ma si guarda anche alla riduzione dell’uso di sostanze chimiche come pesticidi e fertilizzanti affidandosi a soluzioni piu’ naturali e alla lotta integrata per il controllo di parassiti e malattie. Tra i metodi naturali di controllo ci sono l’impiego di insetti utili o preparati naturali per il mantenimento dell’equilibrio ecologico, mentre per la protezione della biodiversità abbiamo gli Habitat Naturali vale a dire la creazione di aree a favore della fauna e della flora autoctone all’interno e intorno ai vigneti che favorisce l’arrivo di insetti predatori dei parassiti e supporta l’ecosistema locale, per le diversità delle Colture si ha l’integrazione di colture diverse o la coltivazione di varietà di uva autoctone che contribuisce a rafforzare la resilienza dell’intero sistema agricolo. Per quanto riguarda le ⁠certificazioni e la normativa abbiamo le Certificazioni Biologiche con cui i produttori che adottano pratiche biologiche devono conformarsi alle normative europee e nazionali, ottenendo certificazioni come il marchio “Eurobiologico” che garantiscono il rispetto dei criteri di produzione sostenibile. Anche il Centro Studi e Ricerche della Co.N.A.P.I. Nazionale, è impegnato a promuovere uno sviluppo sostenibile della viticoltura e dell’enoturismo, raccogliendo dati cruciali per comprendere le sfide e le opportunità del settore. L’obiettivo è esplorare il legame tra viticoltura, tradizione, territorio e biodiversità, risorse fondamentali per costruire un futuro inclusivo, competitivo e sostenibile.

Alcuni produttori scelgono un approccio ancora più olistico, adottando i principi della biodinamica (certificazione Demeter), che includono pratiche agronomiche specifiche e un calendario basato su ritmi naturali. Per gli ⁠aspetti economici e sociali, va sottolineato il valore aggiunto sul Mercato, cioèi vini prodotti con metodi sostenibili e biologici spesso godono di un riconoscimento maggiore da parte dei consumatori, che apprezzano la trasparenza e il rispetto per l’ambiente. Da tenere conto anche del benessere dei lavoratori, in quanto la riduzione dell’uso di sostanze chimiche non solo tutela l’ambiente, ma migliora anche la salute e la sicurezza dei lavoratori, creando un modello di produzione etico e responsabile. Il settore tiene conto ⁠dell’ ⁠innovazione tecnologica e del futuro attraverso le ricerche agronomiche che stanno contribuendo a perfezionare le tecniche di viticoltura biologica, permettendo una gestione più precisa dei vigneti e l’adozione di pratiche sempre più sostenibili. In ultimo bisogna tenere conto anche dell’adattamento ai cambiamenti climatici. Infatti le pratiche sostenibili aiutano anche ad affrontare le sfide poste dai cambiamenti climatici, migliorando la resilienza dei vigneti attraverso una gestione attenta delle risorse e dell’ecosistema. In sintesi, la sostenibilità in viticoltura biologica non è solo una risposta alle esigenze ambientali odierne, ma rappresenta un’opportunità per innovare e creare un modello produttivo che rispetta il territorio, valorizza la biodiversità e risponde alle aspettative di un mercato sempre più attento alle tematiche ambientali e sociali.

Co.N.A.P.I. NAZIONALE PROMUOVE L’ECONOMIA CIRCOLARE.


UN’OPPORTUNITÀ STRATEGICA PER LE IMPRESE ITALIANE. CON INIZIATIVE CONCRETE CHE SPAZIANO DAL RICICLO ALLA SOSTENIBILITÀ, L’ECONOMIA CIRCOLARE NON SOLO FAVORISCE L’AMBIENTE, MA OFFRE ANCHE VANTAGGI ECONOMICI SIGNIFICATIVI, STIMANDO UN RISPARMIO DI OLTRE 16 MILIARDI DI EURO.

Il panorama dell’economia circolare in Italia sta vivendo una trasformazione significativa, con circa il 50% delle aziende italiane che hanno intrapreso iniziative concrete in questa direzione, soprattutto nel Nord del Paese. Le pratiche più diffuse includono il riciclo dei materiali e l’adozione di strategie per estendere la durata dei prodotti, riducendo così la necessità di nuove risorse e contribuendo alla sostenibilità ambientale.

Questi sforzi non solo portano benefici ecologici, ma anche vantaggi economici rilevanti, con un risparmio stimato di oltre 16 miliardi di euro. Questo dimostra come l’economia circolare non sia solo una scelta etica, ma anche una strategia economica vantaggiosa, in grado di rafforzare la competitività delle imprese, in particolare delle PMI (Piccole e Medie Imprese), che rappresentano il cuore del tessuto produttivo italiano.

A sostegno di questo processo, la Confederazione Co.N.A.P.I. sta promuovendo una serie di eventi informativi destinati alle aziende.

Questi incontri sono pensati per approfondire i benefici dell’economia circolare e fornire strumenti pratici alle imprese per integrare queste pratiche nei loro modelli di business.

L’adozione di una cultura del riciclo e della sostenibilità è particolarmente cruciale in un Paese come l’Italia, che dipende dalle importazioni per il 48% delle sue materie prime. Ridurre questa dipendenza attraverso il recupero e il riutilizzo dei materiali non solo contribuisce a una maggiore autonomia, ma diminuisce anche la produzione di nuovi rifiuti, rendendo l’economia più resiliente e sostenibile.

In sintesi, l’economia circolare rappresenta una grande opportunità per le aziende italiane, sia in termini di risparmio economico che di sostenibilità ambientale. Le iniziative come quelle promosse da Co.N.A.P.I. sono fondamentali per diffondere conoscenze e stimolare un cambiamento strutturale nel modo in cui le imprese operano e si relazionano con l’ambiente.

IL SOGNO Co.N.A.P.I. : COSTRUIRE INSIEME UNA GRANDE CONFEDERAZIONE NAZIONALE


UNA GRANDE CONFEDERAZIONE NAZIONALE CHE UNISCA E SUPPORTI ARTIGIANI E PICCOLI IMPRENDITORI, CREANDO UN PROGETTO DURATURO E SIGNIFICATIVO CHE POSSA DIVENTARE UN PUNTO DI RIFERIMENTO PER L’INTERO PANORAMA IMPRENDITORIALE ITALIANO.

In un’epoca in cui l’impegno collettivo e la dedizione sono fondamentali per il successo, la Confederazione Nazionale Artigiani e Piccoli Imprenditori (Co.N.A.P.I.) si distingue per la passione e lo spirito di sacrificio dei suoi membri. Ogni giorno, il team lavora con determinazione per realizzare una visione ambiziosa: creare una Grande Confederazione Nazionale che rappresenti e supporti efficacemente artigiani e piccoli imprenditori in tutta Italia.

Il senso di gratitudine e gioia è palpabile tra coloro che contribuiscono attivamente a questo progetto. La consapevolezza di essere parte integrante di un’iniziativa storica alimenta una motivazione che va oltre il semplice incentivo economico. È l’orgoglio di poter affermare, un giorno: “Facevo parte di quella squadra”.

La prospettiva di essere riconosciuti come i “padri costituenti” di un’organizzazione che farà scuola in un contesto spesso caratterizzato da mediocrità è un potente motore per l’azione. Questo sogno accomuna tutti coloro che hanno deciso di crederci fino in fondo, e un po’ anche chi lo ha fatto solo per un po’ .

La dedizione del team non è guidata da meri incentivi finanziari, ma da valori più profondi. È la volontà di creare qualcosa di duraturo, di significativo, che possa influenzare positivamente il tessuto imprenditoriale italiano.

Con il contributo di professionisti altamente qualificati, Co.N.A.P.I. Nazionale si impegna a offrire il meglio in termini di rappresentanza e servizi per artigiani e piccoli imprenditori. L’obiettivo è costruire un’organizzazione che non solo supporti le imprese associate, ma che diventi anche un modello di riferimento nel panorama nazionale.

Insieme, stiamo scrivendo una nuova pagina nella storia dell’imprenditoria italiana, guidati dalla passione, dall’orgoglio e dalla volontà di lasciare un segno indelebile.

ELAV E LA COMMISSIONE DI CERTIFICAZIONE: UN PUNTO DI RIFERIMENTO PER LA COMPLIANCE AZIENDALE


L’ENTE BILATERALE, CON IL SOSTEGNO DI Co.N.A.P.I. NAZIONALE, GARANTISCE SERVIZI DI ALTA QUALITÀ PER LE IMPRESE, OFFRENDO UN SUPPORTO TECNICO E LEGALITÀ CONTRATTUALE TRAMITE LA CERTIFICAZIONE DEI CONTRATTI E DEGLI ACCORDI AZIENDALI.

Nel panorama delle relazioni industriali e della consulenza alle imprese, gli Enti Bilaterali rappresentano un pilastro fondamentale per garantire servizi di supporto qualificati, promuovere il dialogo tra le parti sociali e offrire strumenti concreti per la gestione del lavoro. ELAV, Ente Bilaterale che vede tra i suoi soci datoriali Co.N.A.P.I. Nazionale, si distingue per la qualità e l’efficacia dei servizi offerti alle imprese, con un’attenzione particolare alla certificazione contrattuale.

Una delle iniziative più rilevanti portate avanti da ELAV è la Commissione di Certificazione, nata con l’obiettivo di garantire trasparenza, legalità e sicurezza contrattuale. La certificazione è un processo volontario attraverso il quale si attesta che un contratto risponde ai requisiti di forma e contenuto previsti dalla normativa vigente, offrendo così un valore aggiunto sia alle imprese che ai professionisti che le assistono.

Questa attività non è una novità per Co.N.A.P.I. Nazionale, che già in precedenti Enti Bilaterali ha promosso l’istituzione di commissioni di certificazione con lo scopo di ottimizzare i servizi e garantire standard elevati nella gestione contrattuale. La costante ricerca della qualità e della professionalità si traduce in un supporto tecnico di alto livello per aziende e consulenti, assicurando loro la massima serenità nella stipula dei contratti.

La certificazione non si limita alla verifica della genuinità del contratto, ma ha una portata più ampia. Tra gli aspetti chiave che vengono certificati rientrano:
• Esclusione dell’interposizione illecita di manodopera, garantendo che il contratto non nasconda forme di somministrazione irregolare.
• Esclusione della responsabilità solidale del committente, particolarmente rilevante per i contratti di appalto, dove la certificazione riduce i rischi per l’impresa appaltante.
• Certificazione di regolamenti interni delle cooperative, assicurando la conformità degli stessi alle normative di settore.
• Validazione di tirocini formativi, per garantire che i percorsi di stage rispettino i requisiti di legge e offrano un’esperienza realmente formativa.
• Certificazione di accordi di secondo livello, fornendo maggiore certezza giuridica a intese aziendali su materie come premi di produzione, welfare aziendale e flessibilità lavorativa.

Questi strumenti sono essenziali per proteggere l’imprenditore da eventuali contenziosi, assicurando che la forma contrattuale certificata abbia un’elevata inappellabilità. In un mercato sempre più regolamentato, la compliance professionale non è più un’opzione, ma una necessità per chiunque voglia operare con sicurezza e competitività.

L’attività della Commissione di Certificazione di ELAV si inserisce in un contesto più ampio di assistenza strategica alle imprese, dove la compliance professionale è diventata un elemento imprescindibile per il successo imprenditoriale. Le aziende che vogliono occupare un ruolo centrale nel mercato devono poter contare su un supporto specialistico che garantisca trasparenza, certezza del diritto e riduzione dei rischi.

Grazie alla professionalità e all’esperienza dei propri esperti, ELAV offre alle imprese un servizio di eccellenza, permettendo loro di navigare con sicurezza tra le complessità normative. L’impegno di Co.N.A.P.I. Nazionale nel promuovere e rafforzare la Commissione di Certificazione dimostra ancora una volta la volontà di offrire il massimo della qualità e della tutela alle aziende associate, consolidando un modello di rappresentanza datoriale all’insegna della competenza e dell’innovazione.

Con ELAV e la sua Commissione di Certificazione, le imprese possono guardare al futuro con maggiore sicurezza, sapendo di poter contare su un partner affidabile per la gestione della compliance contrattuale e normativa.