DA DIOR A CHANEL, DA PRADA A VALENTINO: FILM E DOCUMENTARI DA NON PERDERE.


UN VIAGGIO NEL MONDO DELLA MODA ATTRAVERSO FILM E DOCUMENTARI CHE RACCONTANO LE VITE E LE CREAZIONI DEI PIÙ GRANDI STILISTI, TRA SUCCESSI, SFIDE E INNOVAZIONI CHE HANNO CAMBIATO PER SEMPRE L’ESTETICA E L’INDUSTRIA DEL FASHION.

La connessione tra cinema e moda è profonda e complessa, e ha evoluto nel corso dei decenni in molte direzioni. La moda, come forma di espressione culturale e sociale, ha avuto un impatto significativo nel plasmare l’estetica cinematografica, mentre il cinema, a sua volta, ha contribuito a definire le tendenze della moda stessa.
Il cinema ha esplorato il mondo della moda in vari modi, da film biografici su stilisti famosi a storie che raccontano l’universo dell’alta moda, delle sfilate e della cultura del fashion. A seguire alcuni dei film che si concentrano sulla moda e le sue implicazioni.
The Devil Wears Prada, 2006. Un film simbolo del mondo della moda, che segue la giovane Andrea Sachs (interpretata da Anne Hathaway), assunta come assistente per la potente direttrice della rivista Runway, Miranda Priestly (interpretata da Meryl Streep). Il film offre una visione satirica della moda, dei suoi eccessi e delle dinamiche di potere all’interno del settore.
-Coco Before Chanel, 2009. Film biografico che racconta la vita di Gabrielle “Coco” Chanel (interpretata da Audrey Tautou) prima che diventasse la stilista iconica che rivoluzionò la moda femminile. Esplora le sue origini umili, la sua visione innovativa e come ha sfidato le convenzioni della moda del suo tempo.
-Yves Saint Laurent, 2014. Altro film biografico che racconta la vita del celebre stilista francese Yves Saint Laurent (interpretato da Pierre Niney), dalla sua ascesa nel mondo della moda all’incontro con il suo amante e partner commerciale Pierre Bergé. Il film esplora la sua carriera, i suoi tormenti e la sua influenza sulla moda del XX secolo.

Diana Vreeland. The Eye Has to Travel, 2011. Un documentario che esplora la carriera di Diana Vreeland, leggendaria direttrice di Vogue e icona nel mondo della moda. Il film racconta la sua vita e il suo impatto sulla moda, la fotografia e la cultura visiva.
Dior and I, 2014. Documentario che offre uno sguardo intimo e coinvolgente nel dietro le quinte della creazione di una collezione haute couture per Christian Dior. Diretto da Frédéric Tcheng, il film segue il debutto di Raf Simons come direttore creativo per la maison Dior, nel 2012, e il processo che ha portato alla sua prima sfilata di alta moda.
Elio Fiorucci: Free Spirit, 2020. Documentario che offre una visione unica di uno dei più importanti innovatori della moda del XX secolo. La sua capacità di abbracciare il cambiamento e di fondere moda, arte e cultura popolare ha lasciato un’impronta indelebile sulla moda contemporanea. Il film è una celebrazione non solo di un designer, ma anche di una visione della moda che ha sfidato le convenzioni e ha dato spazio alla libertà espressiva. Fiorucci ha dato forma a una moda che non è mai stata solo estetica, ma un modo di vivere e pensare.

Valentino: The last Emperor, 2008. non è solo un documentario sulla moda, ma anche un ritratto di un uomo che ha dedicato la sua vita a creare bellezza. La sua capacità di rimanere fedele alla sua visione estetica, pur affrontando le sfide del cambiamento e delle pressioni commerciali, è il cuore del film. La sua storia è anche una riflessione sul concetto di arte nella moda e sul modo in cui l’industria può evolversi senza perdere la sua essenza. Il film è una testimonianza di un’era che sta finendo, quella della couture tradizionale e dell’artigianato impeccabile, e segna anche la fine di una grande epoca nella moda. Valentino, con la sua eleganza senza tempo, resta un simbolo di un mondo che, pur essendo cambiato, ha lasciato una traccia indelebile nel panorama della moda mondiale.
Becoming Karl Lagerfeld, 2023. Diretto da Ruth Fuchs, il film offre uno sguardo intimo sulla figura di Lagerfeld, non solo come stilista di fama mondiale, ma anche come persona complessa, affascinante e misteriosa. Lagerfeld è stato un personaggio che ha saputo navigare tra il mondo dell’arte, della moda e del business con una visione unica, e questo film cerca di raccontare l’uomo dietro il mito.
Il documentario non si limita a celebrare la sua carriera e il suo successo, ma offre anche uno spunto su come Lagerfeld sia stato una figura centrale nel modellare il panorama della moda moderna, influenzando le generazioni future di designer e appassionati.

Cristóbal Balenciaga: The Art of Fashion, 2019. Tributo all’unico e inimitabile Cristóbal Balenciaga, una delle figure più affascinanti e significative della storia della moda. Il documentario non solo celebra la sua arte, ma esplora anche il contesto sociale, culturale e artistico in cui ha creato le sue opere. Balenciaga non era solo uno stilista, ma un vero e proprio artista che ha saputo combinare l’innovazione con la tradizione, rivoluzionando il concetto di eleganza e creando abiti che sono considerati ancora oggi esempi di perfezione sartoriale.
High and Low: John Galliano, 2017. Documentario che non solo celebra il talento e l’arte di uno dei designer più innovativi e controversi della moda contemporanea, ma esplora anche il lato umano di Galliano. La sua carriera, fatta di alti e bassi, è un esempio di come il genio possa essere accompagnato da fragilità personali e lotte interne. Il film invita a riflettere sul confine sottile tra la genialità e l’autodistruzione, e su come la moda, in quanto industria, possa essere tanto spietata quanto ispiratrice. Galliano è mostrato come un artista che ha affrontato il suo lato oscuro e che, attraverso il suo processo di recupero, ha trovato una nuova prospettiva sulla sua arte e sulla sua vita. “High and Low: John Galliano” è una testimonianza potente e umana di un uomo che ha saputo rialzarsi dopo una delle cadute più spettacolari della moda.

LA COLLEZIONE HAUTE COUTURE DI DIOR 2025 ISPIRATA AD ‘ALICE NEL PAESE DELLE MERAVIGLIE’


L’ALTA MODA SI FA PORTATRICE DI MESSAGGI PROFONDI, CELEBRANDO LA FEMMINILITA’ E LA BELLEZZA ATTRAVERSO UN LINGUAGGIO FATTO DI TESSUTI LEGGERI, COLORI DELICATI E DETTAGLI FIABESCHI

La collezione Haute Couture di Dior ha sempre avuto la capacità di raccontare storie profonde. Questa volta la collezione Haute Couture Primavera/Estate 2025 di Dior, presentata a Parigi al Musée Rodin, è stata un’espressione di creatività che fonde il mondo dell’immaginazione con il savoir-faire artigianale della maison. Sotto la direzione di Maria Grazia Chiuri, la collezione ha esplorato temi legati all’infanzia e all’immaginazione, prendendo ispirazione dalle opere di Lewis Carroll, in particolare da Alice nel Paese delle Meraviglie. L’infanzia è il punto di partenza della crescita personale, un momento di esplorazione e scoperta. Chiuri potrebbe aver voluto simboleggiare un ritorno alle radici, non solo personali ma anche artistiche, come un modo per rinnovarsi e guardare al futuro attraverso il prisma del passato. Maria Grazia Chiuri, in molte delle sue collezioni, intreccia i suoi ricordi personali con i temi che esplora. L’infanzia, essendo un periodo universale e al tempo stesso intimo, rappresenta un tema che può essere compreso e apprezzato da tutti.

Potrebbe aver voluto condividere frammenti dei suoi ricordi o del suo viaggio creativo attraverso la moda. Inoltre l’infanzia è spesso vista come simbolo di speranza, di futuro e di cambiamento. In un mondo complesso come quello odierno, Chiuri potrebbe aver voluto sottolineare l’importanza di preservare quella purezza e spontaneità infantile per costruire un futuro più autentico e creativo.
La collezione ha introdotto corsetti dal taglio architettonico che esaltano la femminilità, mescolando elementi tradizionali e moderni. Questi pezzi, decorati con fiori e farfalle in organza, richiamavano le visioni surreali di un giardino incantato. Alcuni look comprendevano mantelle leggere, impreziosite da dettagli in piuma, per un effetto etereo e sognante. Tulle, pizzo e organza sono stati i protagonisti della collezioni, utilizzati per creare texture leggere e voluminose. Fiori, farfalle e foglie sono stati riprodotti con una meticolosa attenzione ai dettagli, simbolizzando la rinascita e la crescita.

Colori delicati come l’avorio, il beige, il grigio perla e il rosa tenue dominavano, bilanciati da toni più decisi come nero, rosso e oro : questa scelta cromatica evocava una dimensione onirica e fiabesca, tipica delle atmosfere legate all’infanzia.
L’opera “The flowers We Grew” di Rithika Merchant (installazione creata appositamente per la collezione ma visibile al Musée Rodin di Parigi) , composta da grandi arazzi e opere tessili, ha fatto da sfondo alla sfilata, celebrando la femminilità e il legame con il mondo naturale.
Questa collezione ha consolidato il messaggio di Maria Grazia Chiuri: creare una moda che sia non solo visivamente straordinaria, ma anche carica di significati e simbolismi.
Infatti scegliendo l’infanzia come tema, Maria Grazia Chiuri ha creato una collezione che non solo celebra il passato, ma invita anche a sognare il futuro. Attraverso abiti che combinano leggerezza e complessità, ha catturato il cuore del pubblico, ricordando l’importanza di non perdere mai il legame con quella parte di noi stessi che è ancora in grado di meravigliarsi.