NUOVA DECONTRIBUZIONE SUD: INCENTIVI PER IL LAVORO NEL MEZZOGIORNO

La Legge di Bilancio 2025 introduce un nuovo sgravio contributivo destinato alle imprese che operano nel Mezzogiorno, valido per il periodo 2025-2029. Questa misura sostituisce l’agevolazione contributiva prevista dalla Legge di Bilancio 2021 (Legge n. 178/2020) e mira a sostenere l’occupazione stabile nelle regioni Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Sicilia, Puglia, Calabria e Sardegna. Il beneficio consiste in un esonero dal versamento dei contributi previdenziali a carico del datore di lavoro, con esclusione dei premi e contributi dovuti all’INAIL. Tale misura è destinata ai datori di lavoro privati, che assumono lavoratori a tempo indeterminato, escludendo però apprendistato e lavoro domestico. Lo sgravio si applica su base progressiva, con percentuali e massimali che diminuiscono nel corso degli anni, partendo da un massimo del 25% nel 2025 fino ad arrivare al 15% nel 2029.

Il provvedimento stabilisce rigidi requisiti di accesso. Non si applica al settore agricolo e a soggetti come enti pubblici economici, istituzioni benefiche e altre entità specifiche. Inoltre, richiede la regolarità contributiva attraverso il DURC, il rispetto delle norme in materia di salute e sicurezza sul lavoro e l’adempimento degli obblighi di assunzione previsti dalla Legge n. 68/1999 per soggetti disabili. Gli incentivi non sono cumulabili con altre agevolazioni, come quelle destinate a settori strategici, giovani, donne e ZES. Per le micro, piccole e medie imprese lo sgravio è concesso in regime “de minimis”, mentre per le imprese più grandi è necessaria l’autorizzazione della Commissione Europea.

Questa misura mira a favorire l’occupazione stabile nel Mezzogiorno, incentivando le aziende a investire e riducendo il costo del lavoro. Tuttavia, presenta alcune criticità. La progressiva riduzione degli importi massimi potrebbe scoraggiare le imprese nel lungo termine, riducendo l’efficacia complessiva del provvedimento. Inoltre, i rigidi requisiti per l’accesso potrebbero limitare il numero di aziende idonee, specialmente in contesti dove già si riscontrano difficoltà nel rispetto delle normative sul lavoro. Da un punto di vista operativo, le imprese dovranno pianificare accuratamente per dimostrare l’incremento occupazionale richiesto, il che potrebbe risultare complesso per le aziende di medie dimensioni o in settori con elevata stagionalità.
Nonostante queste sfide, la Nuova Decontribuzione Sud rappresenta un passo importante verso il rilancio economico e occupazionale delle regioni meridionali. Il successo della misura dipenderà dalla capacità delle imprese di adattarsi ai requisiti e dalla collaborazione tra istituzioni e aziende per una corretta applicazione. Criticamente, sarebbe opportuno valutare l’effetto reale degli incentivi nel medio-lungo termine, monitorando sia i benefici in termini di occupazione che i costi amministrativi e normativi per le imprese.

LA PROROGA DEL CREDITO D’IMPOSTA PER LE ZES NEL 2025 E’ UN INTERVENTO STRATEGICO

La proroga del credito d’imposta per le Zone Economiche Speciali (ZES) nel 2025 rappresenta un intervento strategico mirato a sostenere le imprese agricole, forestali, della pesca e dell’acquacoltura operanti nelle aree del Mezzogiorno. La misura consente di agevolare investimenti effettuati tra il 1° gennaio e il 15 novembre 2025, supportando l’acquisto di macchinari, impianti, attrezzature e immobili strumentali, con una copertura fino al 50% delle spese ammissibili e un importo minimo di investimento fissato a 50.000 euro. Gli incentivi sono finalizzati anche a promuovere l’adozione di tecnologie innovative e sostenibili, come l’agricoltura di precisione, la gestione delle risorse idriche e l’uso di fonti rinnovabili.

Gli investimenti agevolati devono essere comunicati all’Agenzia delle entrate in due fasi: entro il 30 maggio 2025 per dichiarare le spese previste e entro il 2 dicembre 2025 per le spese effettivamente sostenute. La misura è destinata a rafforzare il tessuto produttivo locale, creare nuovi posti di lavoro qualificati e incentivare pratiche agricole più sostenibili, ma presenta anche criticità. Le tempistiche di comunicazione e la necessità di utilizzare un software dedicato possono rappresentare ostacoli per le piccole imprese, che spesso non dispongono di risorse tecniche o amministrative sufficienti. Inoltre, l’esclusione delle imprese attive nella trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli limita il potenziale impatto sull’intera filiera agroalimentare.

La capacità delle imprese di beneficiare del credito d’imposta dipende anche dalle difficoltà strutturali del settore agricolo, come l’accesso limitato al credito e la stagionalità dei ricavi. Le banche, spesso restie a finanziare le imprese agricole, potrebbero rappresentare un ulteriore ostacolo all’utilizzo delle agevolazioni. Nonostante ciò, l’introduzione di incentivi diretti nelle ZES rappresenta un’opportunità concreta per le imprese di migliorare la propria competitività, non solo a livello nazionale ma anche sui mercati internazionali. Tuttavia, è fondamentale garantire un adeguato supporto alle aziende, semplificando le procedure e offrendo assistenza tecnica per l’accesso al beneficio.

La misura avrà un impatto positivo anche sul piano sociale e ambientale. La creazione di nuovi posti di lavoro e il rafforzamento delle economie locali contribuiranno a ridurre le disuguaglianze territoriali, mentre l’adozione di tecnologie sostenibili favorirà la transizione ecologica del settore agricolo. Per massimizzare l’efficacia del credito d’imposta, è necessario affrontare alcune sfide operative. Tra queste, la necessità di rendere più accessibili gli incentivi, ampliare il perimetro dei beneficiari e creare sinergie con istituti bancari per facilitare l’accesso a finanziamenti ponte.
La proroga del credito d’imposta per le ZES è un segnale positivo per il settore agricolo, ma richiede interventi complementari per garantire che le imprese possano sfruttare appieno le opportunità offerte. Accompagnare il comparto agricolo nel processo di innovazione e sostenibilità è essenziale per costruire un futuro più competitivo, prospero e rispettoso dell’ambiente.