Il Centro Studi e Ricerche di Co.N.A.P.I., guidato da Antonio Zizza, promuove l’inclusione lavorativa delle persone con disabilità come opportunità di crescita per le imprese italiane. Attraverso un’indagine nazionale, mira a raccogliere dati e buone pratiche per superare le difficoltà di inserimento. L’obiettivo è sviluppare strategie e percorsi formativi che valorizzino le competenze e favoriscano ambienti di lavoro equi. L’iniziativa sostiene una cultura d’impresa centrata sulla persona e sulla responsabilità sociale.
Continua a leggereMILANO-CORTINA 2026 E’ UN’OPPORTUNITÀ D’ORO PER L’ECONOMIA ITALIANA
Le Olimpiadi invernali Milano-Cortina 2026 rappresentano un’occasione unica per l’economia italiana, con un impatto stimato di oltre 5 miliardi di euro sul PIL. L’evento creerà oltre 20.000 posti di lavoro e porterà innovazioni in infrastrutture, sostenibilità e tecnologie. Lombardia e Veneto saranno al centro della trasformazione, beneficiando di nuove opere pubbliche e turismo internazionale. Le PMI italiane vedranno nuove opportunità grazie a progetti dedicati e alla visibilità globale dell’evento.
Continua a leggereDISOCCUPAZIONE AI MINIMI, IL 25% È NEET
CO.N.A.P.I. Nazionale tutela i lavoratori della Grande Distribuzione Organizzata (GDO), partecipando attivamente alla contrattazione del CCNL per migliorare salari e condizioni di lavoro. L’organizzazione fornisce assistenza, controlla il rispetto del contratto e segnala eventuali irregolarità. La GDO, con i suoi grandi punti vendita, svolge un ruolo chiave nell’economia e nelle abitudini di consumo italiane. CO.N.A.P.I. garantisce supporto concreto a lavoratori e aziende del settore, promuovendo una maggiore consapevolezza dei diritti.
Continua a leggereGLI EFFETTI DELLA PASQUA SULL’ECONOMIA E LE AZIENDE NELLE POST FESTIVITÀ TRA SFIDE E OPPORTUNITÀ
La Pasqua genera un forte impulso economico, stimolando consumi, turismo e vendite, soprattutto nei settori alimentare e ristorazione. Tuttavia, nel periodo post-festivo, le aziende affrontano il calo della domanda e la gestione degli invenduti. Per reagire, adottano strategie come sconti, nuovi lanci stagionali e offerte promozionali. Chi sa adattarsi trasforma le sfide in opportunità di crescita e innovazione.
Continua a leggereHUB4FIN OPPORTUNITÀ INNOVATIVE PER LE PMI SARDE VERSO LA CRESCITA E L’ INNOVAZIONE. Co.N.A.P.I. NAZIONALE PLAUDE ALL’INIZIATIVA.
Hub4Fin è un progetto promosso dalla Camera di Commercio di Sassari per supportare le PMI sarde con soluzioni finanziarie innovative e percorsi gratuiti di coaching e mentoring. L’iniziativa mira a favorire crescita, trasformazione digitale e sostenibilità attraverso strumenti come crowdfunding, venture capital e private equity. Co.N.A.P.I. Nazionale plaude al progetto, riconoscendone il valore per l’innovazione e il rafforzamento dell’imprenditoria locale. Hub4Fin rappresenta un’opportunità concreta per superare le sfide del mercato e guardare al futuro con fiducia.
Continua a leggereTREGUA FISCALE 2024-2025: GUIDA PRATICA ALLE AGEVOLAZIONI TREGUA FISCALE PER CONTRIBUENTI
La Tregua Fiscale 2024-2025 offre una serie di agevolazioni fiscali per permettere ai contribuenti di regolarizzare i debiti e le irregolarità fiscali con sanzioni ridotte e possibilità di rateizzazione. È rivolta a privati, imprese e lavoratori autonomi, incluse le persone che hanno accumulato debiti tra il 2000 e il 2015. Tra le misure principali ci sono la riduzione delle sanzioni, l’eliminazione degli interessi di mora, e la possibilità di correggere errori formali con sanzioni ridotte. Le domande devono essere presentate entro le scadenze indicate, come il 30 aprile 2025 per la Rottamazione Quater.
Continua a leggereROTTAMAZIONE-QUATER, ULTIMA CHIAMATA PER I CONTRIBUENTI DECADUTI. RIAPERTI I TERMINI PER CHI HA PERSO I BENEFICI, NUOVE OPPORTUNITA’ PER EVITARE PIGNORAMENTI.
Il Governo ha riaperto i termini per la Rottamazione-Quater, offrendo una seconda opportunità a chi è decaduto per non aver pagato le prime sei rate. I contribuenti che avevano aderito entro il 30 giugno 2023, ma sono decaduti entro il 31 dicembre 2024, possono richiedere la riammissione entro il 30 aprile 2025. Una volta riammessi, potranno saldare solo il capitale dovuto, evitando sanzioni e pignoramenti. È importante rispettare le scadenze di pagamento per non perdere i benefici della procedura.
Continua a leggereCo.N.A.P.I. NAZIONALE: CONVENZIONE ESCLUSIVA PER NOLEGGIO AUTO A TARIFFE AGEVOLATE.
Co.N.A.P.I. Nazionale ha lanciato una convenzione esclusiva per il noleggio auto a tariffe agevolate, riservata a imprese associate, professionisti e collaboratori. L’iniziativa offre vantaggi come sconti, zero anticipo, assistenza e assicurazione inclusa, con flessibilità nelle condizioni. Questa convenzione supporta le aziende nel migliorare competitività e ridurre i costi operativi. Co.N.A.P.I. promuove anche formazione, consulenza per finanziamenti e supporto all’internazionalizzazione.
Continua a leggereRIAPERTURA DELLA ROTTAMAZIONE/QUATER: NUOVA OPPORTUNITÀ PER I CONTRIBUENTI DECADUTI
IL GOVERNO HA PREVISTO UNA NUOVA OPPORTUNITÀ PER I CONTRIBUENTI DECADUTI DALLA ROTTAMAZIONE-QUATER, CONSENTENDO LORO DI RIENTRARE NELLA PROCEDURA E SALVAGUARDARE I VANTAGGI DELLA SANATORIA. LE RICHIESTE DI RIAMMISSIONE DEVONO ESSERE PRESENTATE ENTRO IL 30 APRILE 2025.
Il Governo ha concesso una nuova possibilità ai contribuenti che, pur avendo aderito alla rottamazione-quater delle cartelle esattoriali, sono decaduti dal beneficio per mancato pagamento delle rate. Grazie alla recente conversione in legge del Decreto Milleproroghe (DL 202/2024), questi soggetti potranno essere riammessi alla procedura, evitando di perdere i vantaggi della sanatoria.

Chi Può Beneficiare della Riammissione?
Questa opportunità è riservata a coloro che:
Hanno presentato domanda di adesione alla rottamazione-quater entro il 30 giugno 2023;
Non hanno rispettato il piano di pagamento originario, non versando integralmente o tempestivamente una delle prime sei rate;
Si trovano in una condizione di decadenza dalla procedura alla data del 31 dicembre 2024.
Come Presentare la Domanda di Riammissione
I contribuenti interessati devono inviare una richiesta di riammissione entro il 30 aprile 2025. La domanda dovrà essere trasmessa in via telematica attraverso il portale dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione, che pubblicherà le istruzioni operative entro 20 giorni dall’entrata in vigore della legge di conversione.

Modalità di Pagamento
Una volta ottenuta la riammissione, il contribuente dovrà procedere al versamento delle somme dovute, sulle quali verranno calcolati interessi del 2% annuo a partire dal 1° novembre 2023. Sono previste due opzioni di pagamento:
Soluzione unica: l’intero importo dovrà essere versato entro il 31 luglio 2025;
Rateizzazione fino a dieci rate, con il seguente calendario:
Prima e seconda rata: 31 luglio 2025 e 30 novembre 2025;
Rate successive: 28 febbraio, 31 maggio, 31 luglio e 30 novembre per gli anni 2026 e 2027.
L’Agenzia delle Entrate-Riscossione fornirà al contribuente il dettaglio degli importi e delle scadenze entro il 30 giugno 2025.

Quali Sono i Vantaggi della Riammissione?
Accedendo a questa misura, il contribuente potrà beneficiare di diversi vantaggi:
Saldare solo il capitale dovuto, senza dover pagare sanzioni e interessi di mora;
Sospensione delle procedure esecutive, evitando pignoramenti e altre azioni di recupero da parte dell’Agente della Riscossione;
Non essere considerato inadempiente ai fini del rilascio del DURC (Documento Unico di Regolarità Contributiva), utile per imprese e professionisti che operano con la Pubblica Amministrazione.
Cosa Succede in Caso di Mancato Pagamento?
Se il contribuente non effettua i pagamenti nei termini stabiliti, la riammissione diventerà inefficace e si perderanno tutti i benefici della rottamazione. In tal caso, l’Agenzia delle Entrate-Riscossione potrà riprendere le attività di recupero coattivo, compresi pignoramenti e fermi amministrativi.
Questa riapertura rappresenta un’importante possibilità per coloro che hanno incontrato difficoltà nel rispettare il piano di pagamento della rottamazione-quater. Tuttavia, è fondamentale agire tempestivamente, presentando la richiesta entro la scadenza del 30 aprile 2025 e rispettando i termini di pagamento previsti per non perdere i benefici della misura.
TASSAZIONE CATASTALE E REGIME FORFETTARIO PER LE SOCIETA’ AGRICOLE: UNA RIFORMA IN LINEA CON LE NOSTRE INTERPRETAZIONI.
LA RIFORMA FISCALE INTRODOTTA DAL DECRETO LEGISLATIVO 192/2024 APRE NUOVE OPPORTUNITÀ PER LE SOCIETÀ AGRICOLE, ESTENDENDO LA TASSAZIONE FORFETTARIA ANCHE A CHI OPTA PER IL REGIME CATASTALE.
Lo studio ha sempre sostenuto che la normativa fiscale applicabile alle società agricole dovesse evolversi verso una maggiore coerenza e organicità, consentendo l’accesso alla tassazione forfettaria anche a chi ha optato per il regime catastale. Con il decreto legislativo 192/2024, questa impostazione è stata finalmente recepita dal legislatore, segnando un’importante vittoria per la semplificazione fiscale nel settore agricolo.
La riforma, che attua quanto previsto dalla legge delega 111/2023, introduce una maggiore flessibilità nella determinazione del reddito per le società agricole costituite in forma di Sas, Snc, Srl e cooperative, ampliando le opportunità per le imprese che operano in questo settore.
La principale novità riguarda l’estensione della possibilità di determinazione forfettaria del reddito alle società agricole che hanno optato per la tassazione su base catastale, come previsto dall’articolo 1, comma 1093, della legge 296/2006.
Questo significa che le imprese agricole che rientrano in questa categoria potranno ora:
Continuare a calcolare il proprio reddito secondo il criterio catastale.
Applicare il regime forfettario per determinate attività complementari, come previsto dall’articolo 56-bis del Tuir.
Questa impostazione, che il nostro studio ha sempre ritenuto la più corretta e funzionale, evita penalizzazioni ingiustificate per le aziende agricole e consente loro di gestire in modo più razionale e flessibile la propria fiscalità.
Le attività che rientrano nella tassazione forfettaria
Il comma 3-bis dell’articolo 56-bis del Tuir stabilisce che il reddito derivante dalla commercializzazione di piante vive e prodotti della floricoltura, acquistati da imprenditori agricoli florovivaistici, è determinato applicando un coefficiente di redditività del 5% sui corrispettivi soggetti a IVA, entro il limite del 10% del volume d’affari complessivo.

Inoltre, restano confermate le disposizioni sui regimi forfettari per le altre attività agricole connesse, come ad esempio:
• la trasformazione e vendita di prodotti agricoli,
• le prestazioni di servizi connesse all’attività agricola,
• la produzione di energia da fonti rinnovabili entro determinati limiti.
Si tratta di un passo avanti decisivo, che va nella direzione da noi sempre auspicata, ossia quella di una maggiore armonizzazione tra tassazione catastale e regimi forfettari, evitando rigidità interpretative che in passato avevano creato incertezze e disparità di trattamento.
Il nodo interpretativo ancora aperto
Tuttavia, alcune pronunce giurisprudenziali recenti, come la sentenza 633/2024 della Corte di Giustizia Tributaria di secondo grado dell’Emilia-Romagna, hanno adottato un’interpretazione restrittiva dell’articolo 2, comma 1, del Dlgs 99/2004, ritenendo che le società agricole possano svolgere solo le attività espressamente elencate dalla norma, tra cui:
• locazione, comodato e affitto di fabbricati a uso abitativo,
• locazione, comodato e affitto di terreni e fabbricati strumentali, entro il limite del 10% dei ricavi.
Questa impostazione rischierebbe di compromettere il regime catastale per quelle aziende agricole che svolgono anche attività di mera compravendita di prodotti agricoli, considerando tale operazione una deviazione dall’esercizio esclusivo dell’attività agricola.

Nel nostro studio abbiamo sempre evidenziato l’incoerenza di questa visione, sostenendo che il concetto di esercizio esclusivo dell’attività agricola non dovrebbe essere interpretato in modo rigido, ma in coerenza con l’evoluzione del settore e con le esigenze operative delle imprese agricole.
Verso un’interpretazione più ampia e razionale
La relazione illustrativa al decreto legislativo 192/2024 sembra confermare che l’intenzione del legislatore sia quella di favorire la compatibilità tra il regime catastale e le attività accessorie, purché queste ultime abbiano carattere occasionale e marginale.
Per questo motivo, riteniamo che l’elenco delle attività previste dal Dlgs 99/2004 non debba essere considerato tassativo, ma piuttosto indicativo, così da consentire alle aziende agricole di:
Beneficiare della tassazione catastale senza rigidità inutili.
Svolgere attività accessorie in modo complementare e coerente con l’attività agricola principale.
Evitare il rischio di perdere il regime catastale a causa di interpretazioni eccessivamente restrittive della normativa.
Questa visione è perfettamente in linea con lo spirito della riforma fiscale, che punta a una maggiore organicità, coerenza e semplificazione del sistema tributario per il settore agricolo.

Conclusioni: una riforma che conferma la nostra impostazione
La riforma introdotta con il decreto legislativo 192/2024 rappresenta un significativo passo avanti verso una fiscalità più razionale per le società agricole, in piena coerenza con l’orientamento che il nostro studio ha sempre sostenuto.
L’estensione della tassazione forfettaria alle società agricole con regime catastale è una scelta di buon senso, che risponde alle esigenze di molte imprese del settore. Il riconoscimento della compatibilità tra attività accessorie e tassazione catastale è una conferma della necessità di una normativa più flessibile e moderna.
Resta però necessario un chiarimento normativo o interpretativo che eviti il rischio di decadenza dal regime catastale per le aziende agricole che svolgono attività di mera commercializzazione.
Il nostro studio continuerà a monitorare gli sviluppi interpretativi della normativa, fornendo supporto e consulenza alle imprese agricole per garantire loro il massimo vantaggio fiscale possibile nel rispetto delle nuove regole.