USO DELL’INTELLIGENZA ARTIFICIALE NEL LAVORO


La legge tutela i diritti nel lavoro con IA, istituisce un Osservatorio e impone trasparenza ai professionisti

Il disegno di legge A.S. 1146-B introduce disposizioni e deleghe al Governo in materia di intelligenza artificiale, con particolare attenzione all’ambito lavorativo. L’intelligenza artificiale è impiegata per migliorare le condizioni di lavoro, tutelare l’integrità psicofisica dei lavoratori, accrescere la qualità delle prestazioni e la produttività, nel rispetto del diritto dell’Unione Europea. Il suo utilizzo deve essere sicuro, affidabile, trasparente e non può svolgersi in contrasto con la dignità umana né violare la riservatezza dei dati personali. Il datore di lavoro o il committente è tenuto a informare il lavoratore dell’impiego dell’intelligenza artificiale secondo quanto previsto dalla normativa vigente. L’organizzazione e la gestione del rapporto di lavoro tramite sistemi di intelligenza artificiale devono garantire il rispetto dei diritti inviolabili del lavoratore, evitando ogni forma di discriminazione basata su sesso, età, origini etniche, credo religioso, orientamento sessuale, opinioni politiche, condizioni personali, sociali ed economiche.

È istituito presso il Ministero del lavoro e delle politiche sociali l’Osservatorio sull’adozione di sistemi di intelligenza artificiale nel mondo del lavoro, con il compito di definire una strategia sull’utilizzo dell’intelligenza artificiale, monitorare l’impatto sul mercato del lavoro e identificare i settori maggiormente interessati. L’Osservatorio promuove la formazione dei lavoratori e dei datori di lavoro in materia di intelligenza artificiale. È presieduto dal Ministro del lavoro e delle politiche sociali o da un suo rappresentante. I componenti dell’Osservatorio non percepiscono compensi, gettoni di presenza, rimborsi di spese o altri emolumenti. L’istituzione e il funzionamento dell’Osservatorio non comportano nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica e sono garantiti con le risorse disponibili a legislazione vigente.
L’utilizzo di sistemi di intelligenza artificiale nelle professioni intellettuali è finalizzato esclusivamente allo svolgimento di attività strumentali e di supporto, con prevalenza del lavoro intellettuale oggetto della prestazione.Per garantire il rapporto fiduciario tra professionista e cliente, le informazioni relative ai sistemi di intelligenza artificiale impiegati devono essere comunicate al destinatario della prestazione con linguaggio chiaro, semplice ed esaustivo.

NUOVO ACCESSO AL CONCORDATO PREVENTIVO BIENNALE PER PROFESSIONISTI E IMPRESE IDONEE.PROLUNGATI I TERMINI DI ADESIONE FINO AL 12 DICEMBRE 2024

Con il decreto legge approvato dal Consiglio dei Ministri il 12 novembre 2024, è stata concessa una nuova opportunità per chi vuole accedere al concordato preventivo biennale, i cui termini di adesione erano scaduti il 31 ottobre. Ora, sarà possibile aderire fino al 12 dicembre 2024, presentando una dichiarazione integrativa. Questa possibilità è riservata ai contribuenti che, pur avendo presentato regolarmente la dichiarazione dei redditi entro la scadenza di ottobre, non avevano ancora scelto di aderire al concordato.
L’iniziativa mira ad ampliare la platea di professionisti e imprese idonei al concordato, dando loro modo di mettersi in regola senza poter, tuttavia, revocare l’eventuale adesione già effettuata entro il 31 ottobre. Inoltre, questa integrazione può avvenire solo mantenendo invariati i valori fiscali precedenti: l’adesione al concordato sarà ammessa solo se non comporta una riduzione dell’imponibile o un aumento del credito o una diminuzione del debito d’imposta.

Il decreto chiarisce anche che l’estensione è destinata ai contribuenti soggetti agli indici di affidabilità fiscale (ISA), escludendo quindi coloro che applicano il regime forfetario. Inoltre, per chi aderisce al concordato, i termini per i controlli fiscali previsti al 31 dicembre 2024 vengono prorogati di un anno, al 31 dicembre 2025.
Per quanto riguarda il versamento degli acconti, i contribuenti che si avvalgono del concordato preventivo, compresi quelli che sfruttano la proroga fino al 12 dicembre, possono calcolare l’acconto con una procedura semplificata. A seconda che si scelga il metodo storico o previsionale, sarà necessario applicare una maggiorazione specifica per l’IRPEF e l’IRAP, in base alla differenza tra il reddito concordato e quello dell’anno precedente, con eventuali rettifiche secondo le normative vigenti.
Infine, il decreto prevede un’opzione di ravvedimento speciale per chi applica gli ISA e aderisce al concordato, che consente di regolarizzare le annualità dal 2018 al 2022. Per aderire a questa sanatoria, sarà necessario effettuare il versamento entro il 31 marzo 2025, con la possibilità di rateizzare fino a un massimo di 24 mesi.