RIPRENDE LA PRODUZIONE DI LA PERLA

La Perla Manufacturing Srl è una famosa azienda bolognese specializzata nella produzione di lingerie di lusso nata nel 1954 grazie alla sarta Ada Masotti.

Il sogno della sarta sin da bambina era proprio quello di realizzare un atelier di corsetteria e fu cosi che da un piccolo laboratorio in quel di Bologna, città nota per la presenza di setifici , iniziò a realizzare capolavori con l’obiettivo di mettere in risalto la bellezza femminile. L’azienda negli anni ebbe una grande crescita , diventando un brand di fama mondiale e raggiungendo i mercati più prestigiosi.

Dagli anni ’50 ad oggi il corpo femminile ha subito un’evoluzione cercando di adattarsi a ciò che sono state mode e tendenze del tempo, e se da un lato è stato una frustrazione per le donne, dall’altro La Perla è diventato il marchio di lingerie e beachwear simbolo del “Made in Italy”.

Ma come può un’azienda così grande chiudere e lasciare senza lavoro tutti coloro che per anni, dediti dalla passione, si sono dedicati con cura all’azienda stessa? Negli ultimi 17 anni La Perla ha attraversato momenti difficili pieni di cambiamento, passando da un fondo ad un altro. I problemi nascono quando la famiglia Masoti, proprietari dell’azienda, aprono il capitale a partner esterni con lo scopo di aumentare le entrate a causa di un debito di 23 milioni.

L’operazione non va a buon fine e i proprietari dell’azienda decidono di cedere una grande percentuale del capitale a JH Partners, società con sede a San Francisco, che i primi anni riesce a risollevare l’azienda. Molti stilisti come Pedro Lourenco e Julia Haart prendono nelle proprie mani la direzione artistica registrando una ripresa non indifferente dell’azienda.

Iniziano una serie di trattative con gruppi e aziende non europee che portano di nuovo l’azienda al declino, arrivando fino al periodo pandemico che ha completamente distrutto La Perla fino a provocare perdite di 89 milioni di euro su fatturati di 86 milioni di euro. L’altra faccia della medaglia vede tanti licenziamenti dei dipendenti, molti dei quali per un lungo periodo non hanno ricevuto uno stipendio.


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Dopo il buio c’è sempre la luce 

e i macchinari del sito produttivo in via Mattei de La Perla, dopo varie inchieste e assemblee, sono ritornati a fare rumore accogliendo già 25 lavoratrici .

Le dipendenti entusiaste ai microfoni hanno affermato di sentirsi come un bambino durante il suo primo giorno di scuola .

Tanta emozione ma anche tanti progetti lasciati in sospeso fino allo scorso 19 dicembre quando l’azienda ha chiuso i cancelli definitivamente.

Lo scopo adesso è quello di fare la differenza e scegliere bene i programmi e i progetti con cui dare una continuità al bel lavoro effettuato durante questi 70 anni.

I presupposti ci sono tutti e speriamo!





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