A Palazzo Reale oltre 190 fotografie per raccontare l’ironia e la profondità di un maestro dello sguardo
Certe immagini non si dimenticano. Restano lì, scolpite nella memoria, perché riescono a raccontare in un solo scatto ciò che mille parole non basterebbero a spiegare. È questo il potere delle fotografie di Elliott Erwitt, uno dei grandi maestri della fotografia del Novecento, che ora arriva a Palermo con una retrospettiva imponente e ricca di sorprese.
Fino al 30 novembre 2025, le sale di Palazzo Reale si trasformano in un viaggio visivo fatto di ironia tagliente, poesia urbana e sguardi che scavano sotto la superficie. Oltre 190 fotografie, in bianco e nero e a colori, sono presentate in grande formato, restituendo tutta la forza emotiva e narrativa del lavoro di Erwitt.

Ma questa non è una semplice mostra. È un’esperienza. Ogni immagine è una finestra su un mondo parallelo, dove il quotidiano diventa straordinario, dove un cane, un bambino o una coppia qualunque si trasformano in protagonisti di storie silenziose ma potentissime.
Elliott Erwitt non ha solo fotografato la realtà. L’ha decifrata. Con il suo stile unico – ironico ma mai superficiale, affettuoso ma mai indulgente – ha saputo cogliere l’assurdo, il tenero, il tragico e il comico della condizione umana. I suoi scatti più celebri convivono con immagini meno note, ma tutte parlano lo stesso linguaggio: quello della verità, vista con intelligenza e leggerezza. In un tempo in cui l’immagine è ovunque e spesso vuota, questa mostra è un invito raro: fermarsi.