MANIFESTAZIONI IN TUTTA EUROPA CON I TRATTORI

MOLTE LE RICHIESTE TRA CUI LA REVISIONE DELLE POLITICHE EUROPEE E LIMITAZIONI PER I “CIBI SINTETICI”

La protesta dei trattori, che blocca arterie in tutta Europa e che si sta protraendo da più giorni, ha come obiettivo proprio le istituzioni e le politiche comunitarie e in particolare l’agenda verde il cosiddetto Green Deal che riguarda il clima e la neutralita´climatica entro il 2050. Per raggiungere lo scopo l’Europa chiede agli agricoltori di eliminare i pesticidi dannosi (dovrebbero essere dimezzati entro il 2030), di aumentare la rotazione delle colture, di introdurre nuove tecnologie e di ridurre le emissioni e gli sprechi alimentari. Gli agricoltori chiedono sussidi più equi, soprattutto di rivedere i costi dei carburanti in Germania in particolare sono aumentate le tasse sul diesel agricolo, di snellire la burocrazia, di evitare l’introduzione sul mercato della carne sintetica prorogare l’ammissione sul mercato di carne sintetica, chiesto anche dall’Italia e di introdurre misure per regolare l’installazione di impianti fotovoltaici su terreni produttivi. Esiste anche il problema, dell’alterazione del mercato per l’entrata di prodotti a prezzi bassissimi provenienti dall’Ucraina.

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Questo sta accadendo perché l’Unione, nel giugno 2022, ha liberalizzato il commercio con il paese invaso dalla Russia, cercando di favorire l’ingresso dei prodotti ucraini, in particolare grano, per solidarietà e sostegno economico. Questo mentre la Politica Agricola Comune, si fa sempre più rigida nello stabilire regole per il rispetto dell’ambiente, gli agricoltori lamentano la “slealtà” della concorrenza extra-europea che non ha l’obbligo di rispettare certi canoni. Divisa l’opinione politica da una parte c’è chi solidarizza con la protesta dei trattori come il Governo italiano e chi invece prende le distanze. Per la premier “la politica europea” in materia di agricoltura “va cambiata”. Gli agricoltori italiani chiedono che i prodotti stranieri vengano venduti come italiani e soprattutto chiedono a voce alta una revisione della politica Ue definite deleterie.

Insomma una protesta che si e ‘allargata a macchia d’olio contro i costi diventati insostenibili per le aziende agricole a fronte di minimi guadagni e contro i cibi sintetici e le farine di insetti. Essi chiedono anche al governo di Giorgia Meloni di mantenere in vigore altre agevolazioni fiscali di cui per anni hanno potuto beneficiare. Con la legge di bilancio per il 2024 il governo non ha confermato l’esenzione per i redditi agricoli dall’IRPEF, l’imposta sul reddito delle persone fisiche, che era in vigore dal 2017: gli agricoltori dovrebbero quindi tornare a pagare l’aliquota ordinaria. Tuttavia secondo Battista, presidente di Copagri, è possibile che una proroga venga inserita nel decreto MILLE-PROROGHE, approvato dal governo a fine dicembre e ora in discussione alla Camera per la conversione in legge.