PER IL PRESIDENTE NAZIONALE BASILIO MINICHIELLO “LA FORMAZIONE E LA SICUREZZA SONO ELEMENTI IMPRESCINDIBILI”.
La Co.N.A.P.I. Nazionale (Confederazione Nazionale Artigiani e Piccoli Imprenditori) che offre diversi servizi di sicurezza e formazione per le imprese associate, supportando le aziende nell’adempimento degli obblighi previsti dal D.Lgs. 81/08, ed offrendo: Valutazione dei rischi e redazione del Documento di Valutazione dei Rischi, Formazione per Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione e Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza,Formazione e aggiornamenti per addetti antincendio e primo soccorso come Consulenza per la sicurezza nei cantieri e nei luoghi di lavoro, occupandosi inoltre di Formazione Professionale erogando corsi di formazione e aggiornamento per imprenditori, artigiani e dipendenti, tra cui, Corsi obbligatori in materia di sicurezza sul lavoro, Corsi di specializzazione per diversi settori produttivi, Formazione finanziata tramite fondi interprofessionali Workshop e seminari su innovazione e sviluppo aziendale, è sempre piu’ interessata a concentrarsi su punti che portano ad individuare le sfide nell’ambito del lavoro e ne individua i punti più importanti come la digitalizzazione che continua a trasformare il mondo del lavoro attraverso l’intelligenza artificiale che gioca un rolo fondamentale per le aziende.
Per il Presidente della Co.N.A.P.I. Nazionale, Basilio Minichiello, l’AI può migliorare la sicurezza sul lavoro attraverso la previsione dei rischi e l’ottimizzazione dei vari percorsi formativi anche se ciò richiede una gestione attenta dei dati e della privacy dei lavoratori. Un altro punto fondamentale per un ambiente lavorativo sempre più all’avanguardia, riguarda l’attenzionare della salute di ciascun lavoratore in quanto negli ultimi tempi, si è andata sempre maggiormente attenzionando la salute mentale diventata nelle aziende e dunque per i datori di lavoro prioritaria in quanto fondamentale è diventata la gestione dei rischi psicosociali sul posto di lavoro. Le aziende, infatti dovrebbero adottare strategie per prevenire lo stress e promuovere il benessere dei dipendenti. Per Minichiello infatti, è un focus a cui la Confederazione Nazionale degli Artigiani e Piccole Imprese, tiene assolutamente conto, unitamente al cambiameno climatico che nel Focus sui punti riguardanti le nuove sfide per la sicurezza sul lavoro, come le condizioni metereologiche estreme e l’esposizione a sostanze chimiche, rappresenta un punto altrettanto indispensabile . “ Le aziende- afferma il Presidente- devono adottare pratiche sostenibili per proteggere sia i lavoratori che l’ambiente”. Negli anni e soprattutto dopo la Pandemia, si è avuto un’accelerazione di nuovi modelli di lavoro come ad esempio, la diffusione del lavoro remoto e dei contratti flessibili, questi nuovi modelli di lavoro, richiedono nuove misure di sicurezza e benessere per garantire che lavoratori ed aziende siano protetti , indipendentemente da dove lavorano e proprio su questi punti, che il Centro Studi e Ricerche della Co.N.A.P.I. Nazionale guidato dal dottor Antonio Zizza , sta orientando la propria attenzione per poter realizzare un lavoro rivolto alle aziende sottoforma di questionario.
Un altro punto fondamentale che riguarda le nuove sfide, riguardano le tecnologie emergenti nella prevenzione come l’Internet delle Coser (IoT) ed il monitoraggio in tempo reale che sta certamente rivoluzionando la gestione della sicurezza sul lavoro. Queste tecnologie consentono un monitoraggio continuo delle condizioni ambientali e delle esposizioni a rischi. Proprio per questa continua trasformazione “è essenziale- afferma il dottor Minichiello- una Formazione continua unitamente alla conformità normativa, ritenuti punti fondamentali per garantire che i lavoratori, siano sempre aggiornati sulle migliori pratiche di sicurezza”. Le aziende investono sempre più in programmi di Formazione per mantenere i propri dipendenti informati e preparati. In conclusione, l’adattamento ai cambiamenti e alle nuove normative richiede ecosistemi di lavoro flessibili e resilienti. Le aziende devono essere sempre più pronte a rispondere rapidamente alle sfide emergenti e ad implementare soluzioni innovative per migliorare la Sicurezza sul Lavoro, queste sfide analizzate richiedono un approccio integrato e collaborativo tra aziende, associazioni datoriali e tutte le parti interessate per creare un ambiente di lavoro sicuro e innovativo per il 2025 e oltre .
PERCENTUALE ALTA PER CHI DEVE COMPRENDERE TESTI , REGOLAMENTI E NORMATIVE DI SICUREZZA. LE AZIENDE SI ATTIVANO PER RENDERE ACCESSIBILI A TUTTI LA COMPRENSIONE DELLE REGOLE SULLA SICUREZZA.
L’analfabetismo di ritorno, o analfabetismo funzionale, si riferisce alla perdita delle competenze di lettura e scrittura acquisite durante l’istruzione scolastica, spesso a causa di un uso limitato di queste abilità nella vita quotidiana. Questo fenomeno ha implicazioni significative nella vita quotidiana ma in particolare per la sicurezza sul lavoro, poiché la comprensione delle informazioni e delle istruzioni acquisite durante corsi di formazione o direttamente sul posto di lavoro è cruciale per garantire un ambiente di lavoro sicuro. L’analfabetismo funzionale è un fenomeno ampiamente diffuso in Italia. L’OCSE definisce come analfabeta funzionale una persona che, pur avendo le abilità di lettura e scrittura basilari, non è in grado di comprendere e utilizzare in modo efficace le informazioni, scritte e/o orali, acquisite nella vita quotidiana e lavorativa. Secondo recenti studi, una percentuale significativa della popolazione italiana rientra in questa categoria, con cifre che variano tra il 25% e il 30%. Questo significa che circa un terzo della forza lavoro italiana può incontrare difficoltà nella comprensione di testi complessi, come regolamenti, procedure e normative di sicurezza. Le ragioni di questa situazione sono molteplici: fattori culturali, un sistema educativo che non sempre promuove lo sviluppo di competenze, pratiche di lettura e comprensione, e una certa discontinuità nell’apprendimento dopo l’uscita dal percorso scolastico. Questa realtà ha conseguenze dirette sulla sicurezza sul lavoro, poiché il rispetto delle normative è spesso subordinato alla comprensione dei rischi e delle procedure. Naturalmente sarà necessario adottare strategie formative e contenuti didattici mirati a garantire l’accessibilità e l’efficacia dell’apprendimento di soggetti con analfabetismo culturale, rispettando i bisogni specifici di ciascun individuo anche in relazione alle loro attività specifiche.
Su tali tematiche dovranno essere sensibilizzati e formati anche i docenti a cui spetterà il compito di valutare il livello di alfabetismo dei discenti affidati loro e adeguare, dopo attenta analisi, i contenuti e le didattiche secondo canoni che possano assicurare una efficace formazione tale da poter garantire, in particolare per la formazione sulla sicurezza sul lavoro. La sicurezza sul lavoro rappresenta un aspetto cruciale in qualsiasi azienda, poiché garantire un ambiente sicuro e privo di rischi è fondamentale per il benessere dei lavoratori. Ne deriva che la presenza di lavoratori con analfabetismo funzionale può rendere più complessa l’efficacia delle misure di sicurezza. Le norme di sicurezza sul lavoro, specialmente in un periodo di rapida e complessa ristrutturazione tecnologica, richiedono in continuazione la lettura e la comprensione di manuali, regolamenti e istruzioni. I lavoratori con analfabetismo di ritorno possono avere sicuramente difficoltà a comprendere questi documenti, aumentando il rischio di incidenti dovuti all’ignoranza delle procedure corrette nell’utilizzo di nuove e sempre più complesse attrezzature. Un punto cruciale riguarda la capacità dei lavoratori con analfabetismo funzionale nell’apprendere e assimilare i concetti relativi alla sicurezza sul lavoro. Il problema principale risiede nella difficoltà di comprendere contenuti complessi e specifici che utilizzano un linguaggio tecnico o astratto che il lavoratore con analfabetismo funzionale non riesce ad interpretare e ad applicare nelle normali procedure lavorative. Sebbene gli analfabeti funzionali possano acquisire conoscenze pratiche, è evidente che la loro capacità di apprendere norme astratte o di comprensione insieme al significato di determinati simboli o istruzioni scritte è ridotta.
Questo può tradursi in una carenza di conoscenza e attenzione riguardo ai potenziali rischi e alle modalità per prevenirli. In particolare, da quanto detto si possono ipotizzare diversi scenari, come:
1 Comprensione Inadeguata delle Norme di Sicurezza Le norme di sicurezza sul lavoro spesso richiedono la lettura e la comprensione di manuali, regolamenti e istruzioni. I lavoratori con analfabetismo di ritorno possono avere difficoltà a comprendere questi documenti, aumentando il rischio di incidenti dovuti all’ignoranza delle procedure corrette.
2 Inefficacia della Formazione e Addestramento La formazione sulla sicurezza solitamente prevede materiali scritti, presentazioni e quiz. I lavoratori con scarse competenze di lettura e scrittura possono trovare difficile seguire la formazione, risultando meno preparati a gestire situazioni di emergenza o a riconoscere i rischi.
3 Comunicazione insussistente La comunicazione efficace tra i lavoratori e tra i lavoratori e la dirigenza è fondamentale per la sicurezza. L’analfabetismo funzionale può ostacolare la capacità di comunicare chiaramente ed efficacemente per comprendere le informazioni cruciali, come avvisi di pericolo, segnali di allarme e istruzioni operative.
4 Difficoltà nella Registrazione e Segnalazione degli Incidenti La registrazione accurata degli incidenti e dei quasi incidenti è essenziale per analizzare i rischi e prevenire future occorrenze. I lavoratori con difficoltà di scrittura possono non essere in grado di segnalare correttamente gli incidenti, portando a una sottostima dei problemi di sicurezza.
5 Mancata Comprensione delle procedure di Sicurezza Le procedure e le schede di sicurezza dei materiali (SDS) contengono informazioni cruciali sui rischi associati ai materiali pericolosi e le procedure per gestirli in sicurezza. L’incapacità di comprendere ed applicare queste informazioni può portare a esposizioni pericolose e conseguentemente ad incidenti sul lavoro.
6 Difficoltà nell’Uso di Attrezzature di Protezione Individuale (DPI) L’uso corretto dei DPI richiede la comprensione delle istruzioni di utilizzo e manutenzione. I lavoratori che non comprendono queste istruzioni possono usare in modo errato i DPI, riducendo la loro efficacia e aumentando il rischio di lesioni. L’analfabetismo di ritorno rappresenta una delle problematiche educative più complesse della società contemporanea.
In un’epoca dominata dalla tecnologia, la diffusione delle informazioni e la necessità di aggiornarsi costantemente, è paradossale osservare un fenomeno che sembra contraddire i progressi raggiunti in campo educativo e della conoscenza. In particolare, nel campo della sicurezza sul lavoro è fondamentale l’esigenza che i lavoratori siano in grado di apprendere efficacemente le informazioni e nozioni che vengono loro trasmesse tramite un corposo programma di formazione ed addestramento finalizzato a garantire la loro incolumità nello svolgimento dei loro compiti. Appare evidente la necessità, in presenza di lavoratori che presentino segnali di analfabestismo di ritorno, di adeguare i contenuti e le metodologie delle attività formative alle loro esigenze. Ciò significherà rivisitare ed adeguare quanto previsto dagli Accordi Stato-Regione per la formazione alla sicurezza sul lavoro inserendo metodiche formative. In conclusione l’analfabetismo di ritorno rappresenta una sfida significativa per la sicurezza sul lavoro. È essenziale che le organizzazioni riconoscano questo problema e adottino misure proattive per assicurare che tutti i lavoratori, indipendentemente dalle loro capacità di lettura e scrittura, possano comprendere e seguire le pratiche di sicurezza. Tale esigenza appare oggi ancora più pressante per l’elevato numero di lavoratori stranieri che vengono impiegati nelle aziende italiane che, oltre a possibili profili di analfabetismo da ritorno o addirittura strutturale, possono evidenziare difficoltà di comprensione a causa di una approssimativa conoscenza della lingua italiana.
Questo non solo migliorerà la sicurezza, ma contribuirà a migliorare la comunicazione tra i lavoratori e tra i lavoratori e i vertici aziendali contribuendo a realizzare un ambiente di lavoro più inclusivo e produttivo. Dovrà essere cura di chi gestisce la sicurezza sul lavoro nell’azienda:organizzare sessioni di formazione continua per assicurarsi che le conoscenze di sicurezza dei lavoratori siano aggiornate, effettuare esercitazioni pratiche regolari per rafforzare la comprensione delle procedure di sicurezza, formare gruppi di lavoro omogenei che includano rappresentanti dei lavoratori per discutere e migliorare le pratiche di sicurezza,realizzare sondaggi e feedback: raccogliendo dai lavoratori impressioni, proposte e suggerimenti per identificare aree di miglioramento e adattare le strategie di formazione. Aderire a questa visione dell’ambiente di lavoro, implementare queste strategie ed essere consapevoli delle problematiche e della sussistenza delle criticità dei processi di apprendimento richiede impegno e risorse, ma è essenziale per garantire un ambiente di lavoro sicuro e inclusivo. Adottare un approccio innovativo, variegato e personalizzato per la formazione sulla sicurezza, che non sia solo di facciata e di rispetto delle normative ma finalizzato realmente a rendere i lavoratori consapevoli e pronti a fronteggiare i rischi ed i pericoli, può aiutare a superare le barriere dell’analfabetismo di ritorno e ridurre significativamente i rischi di incidenti sul lavoro.
L’Ispettorato territoriale del lavoro, nel corso del 2024, ha triplicato le attività registrando mille e 70 accessi in tema di vigilanza ordinaria e mille accessi in materia di vigilanza tecnica, grazie anche ai nuovi funzionari entrati in servizio lo scorso anno. Si susseguono incontri e dibattiti tra le parti sociali, il governo e le prefetture alla luce dei recenti, tragici incidenti sui luoghi di lavoro. A Lecce si è riunito con urgenza l’osservatorio provinciale sul tema, alla presenza dei vertici provinciali degli organismi di vigilanza, nonché della Provincia di Lecce e delle associazioni datoriali e organizzazioni sindacali. Dall’incontro è emersa la volontà di porre con urgenza rimedio a tale problematica in quanto si è preso atto che, nonostante l’impegno corale finalizzato ad assicurare le condizioni di sicurezza negli ambienti di lavoro, i dati statistici non risultano confortanti: 15 gli incidenti mortali nel corso del 2024, nonché un aumento di oltre il 35 percento di denunce per malattie professionali (mille e 481), rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (mille e 92).
È stata così condivisa una prima bozza di rinnovo del “Protocollo d’intesa già in atto dal 22 maggio, per il rafforzamento della sicurezza sui luoghi di lavoro nella provincia di Lecce” che sarà implementata con il contributo di tutti gli attori istituzionali e delle parti sociali, con l’obiettivo di dare ulteriore impulso alle iniziative territoriali di formazione che sia da esempio per tutto il territorio Nazionale. Inoltre, in un’ottica di maggiore prevenzione del fenomeno, le aziende saranno sensibilizzate all’adozione di sistemi di rilevazione dei mancati infortuni, affinché vengano attivate misure preventive per impedire il ripetersi degli eventi. Saranno poi valorizzate le buone prassi già sperimentate sul territorio, come quella del Progetto bollino sicurezza cantieri nel settore edile e si valuterà il concreto impatto che l’operatività della cosiddetta patente a punti o a crediti produrrà nelle dinamiche del locale settore edile. Con riferimento ai settori connotati da elevate condizioni di rischio come l’agricoltura e l’edilizia, si procederà a sensibilizzare gli enti locali per assicurare il rispetto dell’ordinanza “anti calore” del presidente della giunta regionale, che sarà verificato anche dagli organismi di vigilanza e che sia da esempio per tutto il territorio Nazionale, in quanto la collaborazione assicurata da tutte le aziende presenti sul territorio italiano, deve servire a garantire un fronte avanzato di tutela e promozione della cultura della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro, con l’ invito ai lavoratori impiegati nei diversi settori produttivi, con particolare riferimento a quelli ritenuti a maggior rischio di infortuni, a denunciare e a segnalare ogni situazione critica.
Sul tema particolarmente delicato che richiede un’attenzione particolare, il Presidente di Co.N.A.P.I. Nazionale, Basilio Minichiello è intervenuto in piu’ occasioni esprimendo piena solidarietà a tutte le Istituzioni che pongono in essere normative che possano garantire una svolta significativa per tutto quanto riguarda la salute e la sicurezza sui luoghi di lavoro. “Di fronte al preoccupante aumento degli incidenti sul lavoro-afferma Minichiello-ribadisco con forza la necessità di un maggiore impegno connotato da concretezza e condiviso da parte di tutte le istituzioni preposte e dal partenariato economico e sociale, a cominciare dall’inserimento di quelle misure attenzionali specifiche per i settori più a rischio come edilizia e agricoltura e a tutto ciò che attiene la prevenzione mirata a contrastare la diffusione delle malattie professionali e degli infortuni sul lavoro”. E’ importante continuare a lavorare perchè le sinergie tra aziende, lavoratori ed Istituzioni diventino un motore indispensabile per fare da argine alla lunga scia di sangue sul lavoro e alle tragiche morti bianche. “Bisogna continuare ad insistere e persistere, bisogna fare gioco di squadra con le istituzioni aprendo una linea di attenzione alla bilateralità, che deve essere considerata uno strumento prezioso per la formazione e informazione sui temi della salute e della sicurezza” conclude il Presidente Minichiello.
La ministra del lavoro ricorda gli articoli della Costituzione e aggiunge: “La tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro è una priorità imprescindibile che riporta tutti noi alle prescrizioni degli articoli 232 e 41 della Costituzione, nei quali si afferma il principio assoluto e incondizionato alla tutela della persona umana nella sua integrità psicofisica e che rappresentano i riferimenti per l’impegno che tutti noi assumiamo verso la protezione della salute e della sicurezza di chi lavora”. La ministra del Lavoro, Marina Calderone, lo ha sottolineato agli Stati Generali della Salute e Sicurezza sul lavoro in un suo intervento alla Camera dei Deputati alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. La ministra ha aggiunto: “Le condizioni di sicurezza che preservano la dignità e proteggono l’integrità dei lavoratori sono un nostro dovere, perché la sicurezza sul lavoro è una dimensione essenziale di quella solidarietà che ci unisce, ma è anche un interesse della collettività. Ogni infortunio tocca l’intera società, è una ferita che colpisce la persona insieme alle famiglie, ai colleghi e all’intero tessuto sociale”. Agli Stati Generali alla Camera è intervenuto anche Nicolas Schmit, commissario europeo per il lavoro e i diritti sociali che ha definito quella della sicurezza sul lavoro una “tematica cruciale in l’Italia ed Europa”. Il rispetto effettivo dell’obiettivo della sicurezza sul lavoro, ha proseguito il commissario europeo, “richiede l’impegno comune delle istituzioni europee, delle autorità nazionali e locali, degli imprenditori e, più in generale, delle parti sociali”.
È questo uno dei temi cruciali di Co.N.A.P.I. Nazionale il cui presidente, dottor Basilio Minichiello ne ha fatto una bandiera in quanto la prevenzione e formazione sono i primi elementi per contrastare il fenomeno degli infortuni sul lavoro. “Gli incidenti- afferma Minichiello-inclusi quelli fatali, sono purtroppo ancora numerosi in Europa e soprattutto in Italia e di fronte ai dati allarmanti di continui decessi sui luoghi di lavoro, davvero non ci sono più parole, è l’ora delle azioni”. Il ministro Calderone, che è un tecnico prestato alla politica, sta garantendo la sicurezza dei luoghi di lavoro con misure mai adottate prima, che vanno dall’incremento del quadro sanzionatorio alla patente a crediti all’assunzione di nuovi ispettori, alla copertura assicurativa a tutto il mondo della scuola. Inoltre il Ministro ha ribadito l’invito ad affrontare le criticità attraverso il dialogo, mettendo insieme le rispettive competenze, senza portare le categorie le une contro le altre. “Dobbiamo rapportarci a un tema che riguarda tutti, una responsabilità collettiva” ha affermato. Fare rete con le Istituzioni è determinante per poter trovare sinergicamente soluzioni innovative di fronte ad un problema che sta dilagando. Prioritario deve essere la messa in sicurezza del lavoratore ma anche del datore di lavoro, che certamente è interessato a tutelare il posto di lavoro per non incappare in spiacevoli situazioni. Bisogna pertanto attenersi ai principali interventi che riguardano l’ampliamento dell’obbligo di nomina del medico competente, le modifiche relative alla formazione dei lavoratori, all’ampliamento dei soggetti abilitati alle verifiche periodiche delle attrezzature di lavoro e i relativi obblighi dei noleggiatori ed in ultimo verificare la presenza della patente a punti che rapppresenta la novità in tema di tutela e sicurezza sui luoghi di lavoro.
Approvato in questi giorni il Ddl che prevede l’insegnamento della sicurezza nei luoghi di lavoro nell’ambito dell’educazione civica nelle scuole di primo grado. Con 1000 morti nel 2023 e 72.610 malattie professionali riconosciute da Inail, il presidente della XI commissione della Camera e primo firmatario della proposta di Legge, ha sottolineato l’importanza della diffusione, anche attraverso le scuole, della cultura della prevenzione e della sicurezza nei luoghi di lavoro. Dalla relazione annuale 2023, il 14 ottobre scorso, Inail ha presentato alla Camera i casi mortali denunciati oltre che alle malattie professionali. Anche se il trend è in calo, i numeri sono tutt’ora altissimi. Il 2023 si è chiuso con oltre 1000 vittime e 72.610 denunce di malattie professionali. L’idea che dal prossimo anno scolastico non si impari solo matematica, italiano, inglese o informatica, parte da l’On. Walter Rizzetto, Presidente della XI Commissione lavoro, che introduce l’insegnamento e il rispetto sulla sicurezza sui luoghi di lavoro ed i rischi che si incontrano se non si osservano certe norme. Era marzo quando la proposta di Legge del primo firmatario, l’On. Walter Rizzetto, introduceva la modifica alla L92/2019 prevedendo l’insegnamento delle conoscenze di base in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro nell’ambito dell’insegnamento dell’educazione civica e del Diritto del Lavoro nelle scuole, che prevede anche il riconoscimento della testimonianza degli infortunati sul lavoro, passava alla Camera dei Deputati.
Pochi giorni fa, dopo l’analisi al Senato, il Ddl è stato approvato. Ad annunciarlo, lo stesso Rizzetto, in occasione di un incontro istituzionale, dove ha dichiarato: “Mi fa molto piacere annunciare che il 18 ottobre è stata approvata la mia proposta di Legge per l’introduzione, dal prossimo anno scolastico, di lezioni curriculari dedicate alla sicurezza sul lavoro nelle scuole. Questo darà origine anche al coinvolgimento con le organizzazioni sindacali comparativamente più rappresentative sul piano nazionale e le associazioni impegnate nella diffusione della cultura della prevenzione e della sicurezza nei luoghi di lavoro”. Nello specifico, sono gli articoli 2 e 3 quelli piu’ importanti e mirati cosi come l’art. 2 che introduce le conoscenze di base in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro nell’ambito delle linee guida per l’insegnamento dell’educazione civica nelle scuole secondarie di primo grado,prevede la modifica dell’art. 3 comma 1 della L. 92/2019 laddove stabilisce “con riferimento esclusivo alle scuole secondarie di primo grado: conoscenze di base in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro”. L’iniziativa viene garantita anche da un aumento di risorse per ciò che riguarda l’insegnamento dell’educazione civica nelle scuole secondarie di primo grado. Art. 3 che prevede un incremento delle risorse in materia di rafforzamento delle regole di sicurezza sul lavoro e di tutela contro gli infortuni. “Agli oneri derivanti dall’articolo 2-bis, pari a 8 milioni di euro per l’anno 2024 e a 33,4 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2025”
L’esplosione di un’azienda nel Bolognese dove hanno perso la vita due operai, è solo l’ultimo di una lunga serie di incidenti fatali sul lavoro che continuano a segnare le cronache: solo nei primi due mesi del 2024, secondo gli ultimi aggiornamenti dell’Inail, si è già arrivati a quota 119. È il 19% in più dello scorso anno. Ancora resta fondamentale la Formazione intendendo per essa, un processo educativo tramite il quale vengono trasferiti ai lavoratori e agli altri soggetti appartenenti al sistema di prevenzione e protezione aziendale, le conoscenze e le procedure utili per essere in grado di svolgere in sicurezza i rispettivi compiti e per prevenire i rischi. Per Co.N.A.P.I.Nazionale la sicurezza sul lavoro è un aspetto cruciale per qualsiasi azienda, e la conformità alla normativa è il primo passo per garantire un ambiente lavorativo sicuro e protetto. Per il presidente Basilio Minichiello: “la sicurezza deve essere una priorità permanente, proprio pochi giorni fa e’ stata celebrata la 74esima Giornata per le vittime sul luogo di lavoro e- continua Minichiello- mi rifaccio alle parole del Presidente della Repubblica Mattarella quando afferma che ogni vita persa, ogni vita compromessa chiama un impegno corale per prevenire ulteriori perdite della salute e della dignità di chi lavora”. Ed ancora “Garantire condizioni di lavoro sicure significa rispettare la vita e il valore di ciascuna persona, perché il lavoro è luogo di crescita e realizzazione personale e non può costituire un rischio per la propria incolumità”.
Per Basilio Minichiello bisogna promuovere la cultura della sicurezza, infatti per Co.N.A.P.I. Nazionale la sicurezza nei luoghi di lavoro rappresenta una vera priorità che la si può acquisire solo con una costante informazione e formazione . “Vogliamo che i numeri dell’Inail siano davvero un utile strumento di lettura del fenomeno –afferma il presidente- e che affrontiamo un dialogo costante ed un confronto aperto con le istituzioni per capire quali sono le vie da intraprendere per mirare ad un’azione in cui si combinino con efficacia: consapevolezza, prevenzione e controlli, ma soprattutto responsabilità condivise e partecipazione di tutti alla sicurezza in azienda e sui luoghi di lavoro”. Proprio nei giorni scorsi sono stati diffusi i dati dei primi otto mesi 2024 e non sono confortanti. Complessivamente, tra gennaio e agosto le denunce di infortunio registrate sono state notevoli, con un aumento dello 0,9% rispetto ai primi otto mesi del 2023. I casi mortali sono stati 680 e le patologie di origine professionale sono state 58.857, in aumento del 21,3%. Numeri che rappresentano la più grande tragedia civile italiana per questo ci vuole qualità ed efficienza dei controlli e tanta formazione per evitare una strage giornaliera sui posti di lavoro con un bollettino che si allunga. Le procedure di sicurezza sul lavoro sono una serie di regole e protocolli che guidano il comportamento dei lavoratori e delle aziende per prevenire incidenti e garantire un ambiente di lavoro sicuro.Queste procedure possono includere la valutazione dei rischi, l’identificazione e l’eliminazione dei pericoli, l’adozione di misure di protezione e l’istruzione del personale sulle migliori pratiche di sicurezza. In conclusione implementare procedure efficaci di sicurezza sul lavoro attraverso la formazione è fondamentale e richiede un impegno costante da parte dell’azienda e di tutti i suoi dipendenti, garantendo la partecipazione attiva e la collaborazione di tutti gli interessati, pertanto sono necessari corsi di formazione mirati per la sicurezza sul lavoro in quanto tali procedure rappresentano investimenti importanti per ridurre gli incidenti e proteggere la salute e il benessere dei lavoratori e tutelare anche i datori di lavoro . La formazione mirata sulla sicurezza sul lavoro fornisce ai dipendenti la consapevolezza dei rischi specifici presenti sul luogo di lavoro e delle misure preventive da adottare.
E’ stato Enrico Lo Conte presidente Co.N.A.P.I. Avellino ad aprire i lavori del Seminario svoltosi venerdì scorso presso il Circolo della Stampa di Avellino sottolineando l’importanza della formazione nelle aziende, a seguire Carmine del Sorbo presidente dei Consulenti del Lavoro di Avellino che ha subito presentato i lavori. Presente l’on. Michele Gubitosa il quale, riconoscendo il ruolo importantissimo dei Consulenti del Lavoro e delle Associazioni datoriali, ha mostrato piena disponibilità nel farsi portavoce a livello istituzionale delle esigenze che nascono dal basso. L’on. Gubitosa ha avvertito l’esigenza di agevolare le aziende nella loro attività e nei programmi formativi, a cominciare proprio dalla necessità di snellire procedure complesse. Al tavolo di confronto il Presidente di Co.N.A.P.I. Nazionale Minichiello che ha omaggiato l’iniziativa del seminario in quanto questi incontri servono “per poter dare un supporto ai professionisti-ha detto Minichiello e continuando ha aggiunto- per dare informazioni alle aziende affinché si sensibilizzano maggiormente su un tema così importante e così sentito, quale quello della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro”. Il Presidente Minichiello ha anche ringraziato l’on. Gubitosa per l’interesse mostrato nell’ascoltare le istanze del territorio e delle associazioni di categoria. Inoltre il dott. Minichiello ha altresì evidenziato l’importanza di una organizzazione datoriale per le aziende e l’utilità per i professionisti, quale quello dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro. Affrontato il tema oggetto del Seminario, il Presidente ha evidenziato l’interesse della formazione obbligatoria e l’esigenza di poterla potenziare, anche attraverso l’utilizzo di nuovi modelli formativi. “Ogni volta che succede un incidente in un’azienda-ha continuano il presidente Minichiello-si mette a rischio la vita economica stessa delle aziende”. Di qui l’importanza della formazione, ancor prima che la persona venga inserita nell’attività lavorativa. Tra i tanti interessanti interventi va sottolineato quello del dottor Antonio Zizza (Centro Studi e Ricerche Co.N.A.P.I. Nazionale)il quale ha ricordato l’importanza della formazione nelle aziende, sia quella obbligatoria prevista dal legislatore, che quella facoltativa, necessaria allo sviluppo e al progresso delle aziende. A riguardo, è stato ripreso un Rapporto pubblicato di recente dal Centro Studi “Formare per Trasformare”, evidenziando quanto la formazione sia la condizione necessaria per lo sviluppo imprenditoriale.
Nel corso della relazione sono stati illustrati alcuni dati sulla formazione continua raccolti dal Centro Studi, evidenziandole caratteristiche e la propensione imprenditoriale a finanziare programmi di formazione iniziale e continua. Inoltre, alla luce dell’ultima pubblicazione, “Immigrazione e Lavoro”, è stato affrontato – attraverso uno specifico focus – il tema della formazione delle persone immigrate e l’esigenza di immaginare, soprattutto in materia di salute e sicurezza, corsi previ in lingua locale o quanto meno in inglese e in francese: questo strumento, ha precisato Zizza, “consente una maggiore inclusione ovvero integrazione”. Molto interessante l’intervento di Cipriano Ficedolo, Avvocato Penalista d’impresa e General Counsel, che con capacità di sintesi ha affrontato il tema della responsabilità amministrativa delle imprese e la sicurezza nei luoghi di lavoro. L’Avv. Ficedolo ha trattato in maniera specifica la riforma della crisi d’impresa e le forme per prevenire la crisi d’impresa attraverso metodi che non riguardano solo la stabilità amministrativa ovvero fiscale, ma anche la tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. L’Avvocato ha inoltre evidenziato il tema della responsabilità dei lavoratori: “quando parliamo di sicurezza nei luoghi di lavoro, il primo responsabile della sicurezza è il dipendente: il dipendente è il primo che si deve autotutelare”, anche ai fini di proteggere il proprio lavoro. Ficedolo ha evidenziato l’esigenza di fare formazione, ma anche di applicare nella pratica le cose studiate in aula. L’Avvocato ha illustrato in maniera approfondita l’importanza del modello organizzativo in ogni azienda, stimolando anche un dibattito tra il tavolo dei lavori e i presenti al seminario. Mario Della Sala, Avvocato e già ispettore del Lavoro, ha evidenziato nel suo intervento l’importanza della certificazione dei contratti, necessario a stabilire la natura del rapporto di lavoro al fine di evitare anche diversi contenziosi. Numerosi sono stati i temi trattati dall’Avv. Della Sala, dai tirocini formativi ai contratti di appalto.
Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha pubblicato i numeri delle richiesta di Patente pervenute nei primi 7 giorni di ottobre. Infatti attraverso il portale dei servizi dell’Ispettorato nazionale del Lavoro e’ emerso che sono state emesse 32.977 patenti a crediti per imprese e lavoratori autonomi, altre 5.491 domande risultavano salvate in bozza. Inoltre sono arrivate 272.497 autocertificazioni tramite PEC. La Patente a Punti in edilizia rappresenta un passaggio cruciale per l’evoluzione del settore, e la scadenza del 31 ottobre 2024 è ormai imminente. È fondamentale che tutti gli operatori, datori di lavoro e lavoratori autonomi, completino per tempo la procedura online per evitare disguidi e continuare a operare senza interruzioni. Chi non si adegua rischia di trovarsi fuori dal mercato dal 1° novembre, con conseguenze gravi sia dal punto di vista economico che legale. Il provvedimento regola la modalità di richiesta della “patente a crediti” per le imprese e i lavoratori autonomi operanti nei cantieri temporanei o mobili. Essa è infatti un sistema di qualificazione per le imprese edili basato su un punteggio iniziale di 30 crediti, con la possibilità di accumularne fino a 100 nel corso degli anni. La patente sarà obbligatoria per tutte le imprese e i lavoratori autonomi che operano nei cantieri temporanei o mobili, sia italiani che esteri. Possono quindi richiedere la patente sia le imprese stabilite in Italia, sia quelle stabilite in un altro Stato membro dell’UE (per le imprese non UE, è necessaria l’autocertificazione del possesso di documenti equivalenti riconosciuti dalla legge italiana).Sono esonerati i fornitori di materiali e chi svolge prestazioni di natura intellettuale. Per ottenere la patente,come più volte ribadito,è necessario presentare una domanda online all’Ispettorato Nazionale del Lavoro, fornendo documentazione relativa, tra l’altro, all’iscrizione alla Camera di Commercio, alla regolarità contributiva (DURC), alla conformità fiscale e alla designazione del responsabile della sicurezza. Infine si ricordi che a partire dal 1° novembre p.v. non sarà possibile operare in cantiere in forza della trasmissione della autocertificazione/dichiarazione sostitutivaa mezzo PEC, essendo indispensabile aver effettuato la richiesta di rilascio della patente tramite il portale. La patente ha una validità continuativa, ma il punteggio può essere modificato nel tempo e la decurtazione dei crediti avviene in caso di violazioni delle normative sulla sicurezza, mentre i crediti possono essere incrementati attraverso investimenti in sicurezza, adempimenti formativi e certificazioni volontarie.Le informazioni contenute nella patente sono conservate per tutta la sua validità e per un periodo massimo di 5 anni in caso di sospensioni o decurtazioni.
Si svolgerà un interessante seminario il 18 ottobre presso il circolo della stampa di Avellino organizzato da Co.N.A.P.I. Avellino sotto la guida del Presidente Enrico Lo Conte, nell’ambito del quale si toccheranno e approfondiranno particolari argomenti per tutto ciò che riguarda gli ambienti di lavoro. I punti dai quali si parte saranno la formazione dei lavoratori in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro che rappresenta un aspetto fondamentale per garantire un ambiente occupazionale sicuro e conforme alle normative vigenti rispondendo e partecipando dalla domanda: “ la formazione dei lavoratori sulla sicurezza è obbligatoria? Si intende mostrare attraverso un confronto professionale e proficuo come la formazione dei lavoratori in materia di salute e sicurezza è sempre obbligatoria in ogni azienda di qualsiasi settore, in cui sia presente un dipendente. Essa costituisce una delle principali misure di sicurezza per la prevenzione degli infortuni sul lavoro. Inoltre l’obbligo di fornire un’adeguata formazione agli operai riguarda il datore di lavoro, ma per contro il lavoratore ha l’obbligo di partecipare alla formazione sulla sicurezza organizzata dall’azienda.Il lavoratore deve essere informato e formato in materia di salute e sicurezza prima dello svolgimento delle attività lavorative, pertanto lo stesso neo assunto deve ricevere un’informazione e una formazione sui rischi e sulle misure di sicurezza prima di essere adibito alla sua mansione.
Per il Presidente di Co.N.A.P.I. Nazionale il dottor Basilio Minichiello, che siederà al tavolo tecnico e’ estremamente importante attenersi a tutte le norme di sicurezza e di formazione sui luoghi di lavoro in modo particolare su quelli maggiormente a rischio, “Quando si parla di sicurezza sul lavoro-dice Minichiello-si deve far riferimento all’insieme di misure, provvedimenti, valutazioni e monitoraggi che bisogna mettere in atto all’interno dei luoghi di lavoro per tutelare la salute e l’integrità dei dipendenti, proteggendoli dai rischi presenti ma per tutelare anche l’azienda che ne resta coinvolta”. Pertanto il presidente Minichiello invita a porre maggiore interesse su un argomento che deve essere approfondito giorno dopo giorno per attuare un programma che vada a dare maggiore sicurezza ai titolari delle aziende e ai lavoratori . La Co.N.A.P.I è pronta a collaborare ed invita tutti a porre in essere un programma serio e concreto. Un altro tema che verrà affrontato nell’ambito dell’incontro al Circolo della stampa di’ Avellino , è quello della Patente a Punti che rappresenta uno strumento normativo fondamentale volto a migliorare il monitoraggio e la regolamentazione dei cantieri edili in Italia.
Questo sistema, obbligatorio dal 1° novembre 2024, si basa su una serie di criteri volti a incentivare il rispetto delle norme di sicurezza sul lavoro e delle regole di gestione del cantiere. Il suo meccanismo è simile a quello della patente di guida: i datori di lavoro e i lavoratori autonomi che operano in edilizia ricevono un punteggio iniziale che può essere ridotto in caso di violazioni, ma che può essere incrementato con il rispetto delle norme e la partecipazione a corsi di formazione specifici. Ogni operatore dovrà quindi ottenere questa patente prima di poter lavorare in cantiere. Sebbene fosse stato inizialmente previsto un periodo di transizione in cui era possibile autocertificare i requisiti tramite PEC, l’INL ha specificato che l’autocertificazione non sostituisce il rilascio della patente vera e propria. A partire dal 1° novembre 2024, soltanto coloro che avranno presentato l’istanza formale tramite il Portale dei Servizi potranno lavorare legalmente nei cantieri. Tuttavia, l’INL ha chiarito che l’autocertificazione ha solo un valore temporaneo e che non sostituisce la richiesta formale della Patente tramite il Portale dei Servizi. In altre parole, l’autocertificazione rappresenta una fase preliminare del processo, ma per operare regolarmente dal 1° novembre 2024, è necessario completare la procedura online. Dopo aver ottenuto la patente, datori di lavoro e lavoratori autonomi devono monitorare costantemente il proprio punteggio. Ogni violazione delle norme di sicurezza comporterà una riduzione del punteggio, mentre la partecipazione a corsi di aggiornamento e la conformità agli standard di sicurezza permetterà di incrementarlo.
Sarà l’occasione per mettere l’accento anche su di un argomento che è stato oggetto di dibattito non solo nel Convegno organizzato il 26 settembre scorso da Co.N.A.P. I.Nazionale presso la Camera di Commercio Irpinia/Sannio, ma anche nel corso del G7 appena conclusosi a Mirabella Eclano (Av) sull’introduzione nel mondo del lavoro degli extracomunitari dove sono stati approfonditi argomenti riguardanti l’occupazione, la formazione, la sicurezza , la tutela della salute degli immigrati reclutati nelle aziende che richiedono manodopera, aderendo al Piano Mattei che per il Presidente Minichiello si tratta di una iniziativa molto importante messa a punto dall’attuale governo, da un punto di vista socioeconomico in quanto contribuisce a regolamentare l´arrivo di tanti immigrati che potranno essere messi in regola attraverso una certificazione che attesta gli avvenuti step che il Piano prevede. Sono questi i punti forza su cui ha preso corpo tutto il confronto e la costruzione di un documento che il Centro Studi e Ricerche di Co.N.A.P.I. Nazionale ha messo a punto approfondendo a 360 gradi tutte le questioni per immettere nel mondo occupazionale gli immigrati in maniera legale e produttiva mettendo in evidenza anche la grande opportunità che le aziende potranno ottenere, consegnato documento consegnato poi al ministro Matteo Piantedosi.
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