IRPEF 2025: LE NOVITA’ DELLA LEGGE DI BILANCIO E GLI IMPATTI SULLE BUSTE PAGA. LA RIFLESSIONE DEL CONSULENTE

Come consulente del lavoro, ho analizzato le novità introdotte dalla Legge di Bilancio 2025 (Legge n. 207/2025), che rappresenta una svolta significativa in ambito fiscale e contributivo per i redditi di lavoro subordinato. Le modifiche apportate avranno un impatto diretto sulle retribuzioni nette e richiedono un’attenta valutazione da parte di datori di lavoro e professionisti del settore per garantire una corretta applicazione delle norme e una gestione ottimale delle buste paga.
Ecco le principali novità in evidenza:
Aliquote IRPEF 2025
Le aliquote restano confermate come segue:
• 23% per redditi fino a 28.000 euro;
• 35% per redditi da 28.000 a 50.000 euro;
• 43% per redditi superiori a 50.000 euro.

Detrazioni IRPEF 2025
Le formule per il calcolo delle detrazioni IRPEF rimangono invariate, con una modifica significativa:
• Per redditi fino a 15.000 euro, l’importo massimo della detrazione aumenta da 1.880 euro a 1.955 euro.

Esonero Contributivo 2025
L’esonero generalizzato sulla quota IVS non è più applicabile dal 2025. Invece, diventa strutturale l’esonero parziale per le lavoratrici madri:
• Valido per lavoratrici con due o più figli;
• Esteso fino al compimento del decimo anno di età del figlio più piccolo, e dal 2027, fino al diciottesimo anno per madri di tre o più figli.
• Limite reddituale: 40.000 euro annui imponibili.
Indennità Aggiuntiva
Viene riconosciuta un’indennità non imponibile ai redditi fino a 20.000 euro:
• 7,1% per redditi fino a 8.500 euro;
• 5,3% per redditi tra 8.500 e 15.000 euro;
• 4,8% per redditi tra 15.000 e 20.000 euro.
Detrazione Aggiuntiva
Per redditi tra 20.000 e 40.000 euro, è prevista una detrazione aggiuntiva:
• 1.000 euro per redditi fino a 32.000 euro;
• Formula proporzionale per redditi da 32.000 a 40.000 euro.

Le modifiche introdotte dalla Legge di Bilancio 2025 evidenziano una tendenza a premiare le fasce di reddito medio-basso, favorendo in particolare i lavoratori con figli a carico e i redditi fino a 20.000 euro. In questo contesto, gli esoneri contributivi per le lavoratrici madri rappresentano una misura di sostegno strutturale significativa, ma con limiti di applicazione in base al reddito annuo imponibile.
Per i datori di lavoro, queste novità comportano la necessità di rivedere con attenzione la gestione delle buste paga e di valutare l’impatto delle nuove disposizioni su eventuali accordi contrattuali, evitando di basarsi esclusivamente sul netto in busta paga a causa delle specificità fiscali e contributive introdotte.
È inoltre importante sottolineare che i lavoratori con redditi complessivi fino a 20.000 euro beneficiano di un incremento diretto grazie all’introduzione dell’indennità aggiuntiva non imponibile. Per i redditi superiori, la detrazione aggiuntiva rappresenta un incentivo significativo, soprattutto per chi si colloca nella fascia tra 20.000 e 32.000 euro.
La Legge di Bilancio 2025 si presenta come un importante strumento di ridefinizione delle politiche fiscali, con l’obiettivo di semplificare il sistema e favorire determinate categorie di lavoratori. Tuttavia, l’applicazione delle nuove norme richiede un’attenta pianificazione da parte di datori di lavoro e consulenti per evitare incongruenze e massimizzare i benefici fiscali.

BUONE INTENZIONI E GRANDI PROMESSE: IL GIURAMENTO DI DONALD TRUMP

ll giorno del giuramento di Donald Trump è stato un momento di grandi aspettative e ambiziosi annunci. Davanti a una folla in trepidazione, l’ex presidente ha delineato la sua visione di una nuova “Era dell’oro” per l’America. Un discorso intriso di promesse che hanno fatto sognare milioni di americani, proiettandoli verso un futuro luminoso.

Tra i punti salienti, Trump ha ribadito il suo impegno a riportare il Paese alla prosperità economica, ponendo l’accento sull’orgoglio nazionale e sulla supremazia tecnologica. Non è mancato uno sguardo rivolto verso le stelle: l’annuncio di un nuovo volo verso Marte ha catturato l’attenzione di tutti, strappando un sorriso a 36 denti a Elon Musk, il visionario imprenditore spaziale. Un segno che l’America non vuole più essere solo una potenza terrestre, ma anche cosmica.

Il punto più solenne del discorso, però, è stato l’impegno a porre fine alle guerre. Con parole cariche di gravità, Trump ha promesso di lavorare instancabilmente per un mondo più pacifico, chiudendo capitoli di conflitto che hanno segnato l’ultimo decennio. Un sogno di molti, che ora si traduce in una promessa politica: meno interventismo e più cooperazione globale.

Se queste parole si tradurranno in fatti, solo il tempo potrà dirlo. Per ora, resta l’immagine di un discorso carico di buone intenzioni, un messaggio di speranza per un’America che guarda al futuro con ambizione, determinazione e una visione oltre i confini del possibile.

“CASE IN VENDITA A 3 EURO IN SICILIA”: L’INIZIATIVA PRESA IN CONSIDERAZIONE GRAZIE ALLO SMART WORKING

Sta attirando l’attenzione internazionale l’iniziativa intrapresa dalla regione siciliana, in collaborazione con i sindaci di diversi piccoli comuni, di mettere in vendita case a prezzi simbolici, spesso a partire da soli 3 euro. Lo scopo è chiaro: ripopolare borghi periferici che negli ultimi decenni hanno visto un progressivo spopolamento, incentivando nuovi residenti, investimenti e attività economiche. Un progetto ambizioso, che ha risvegliato in molti il desiderio di una vita più semplice e a contatto con la natura.

Questa straordinaria offerta abitativa ha già spinto numerose famiglie, soprattutto straniere, a trasferirsi in Sicilia, attratte dalla bellezza dei paesaggi, dal clima mite e dall’opportunità di ristrutturare antiche abitazioni con costi contenuti. Ma non solo: l’avvento dello smart working ha contribuito in modo significativo al successo di questa iniziativa. Grazie alla possibilità di lavorare da remoto, sempre più persone stanno scegliendo di lasciare le grandi città per vivere in luoghi più tranquilli e meno costosi, pur mantenendo il proprio lavoro a distanza.

Il nuovo paradigma del lavoro, rappresentato dallo smart working, sta portando a cambiamenti radicali nella vita di molti lavoratori. Conapi Nazionali, la confederazione che rappresenta le piccole e medie imprese, ha sottolineato l’importanza di questa modalità lavorativa, definendola uno strumento contrattuale altamente innovativo, ormai integrato in molti contratti collettivi firmati dalla confederazione. La possibilità di lavorare da casa o da luoghi lontani dalle tradizionali sedi aziendali offre un doppio vantaggio: da un lato, migliora il benessere dei lavoratori, riducendo lo stress e i costi legati agli spostamenti; dall’altro, consente alle imprese di ottenere risultati migliori grazie a collaboratori più motivati e soddisfatti.

La possibilità di scegliere dove vivere, senza essere vincolati a un ufficio fisico, sta trasformando non solo la vita di singoli lavoratori, ma anche quella di interi territori, come dimostra il caso della Sicilia.

Grazie a queste politiche innovative, i piccoli borghi dell’isola stanno lentamente rinascendo. Le case vendute a pochi euro diventano abitazioni accoglienti, i centri storici tornano a riempirsi di vita, e le comunità locali vedono nuove opportunità di sviluppo. In un mondo che cambia rapidamente, questa iniziativa rappresenta un esempio virtuoso di come tradizione e innovazione possano andare di pari passo, offrendo nuove prospettive per il futuro di territori finora dimenticati.

Storie di successo di piccoli imprenditori locali: esempi di vita e ispirazione per tutti

Le storie di successo di piccoli imprenditori locali sono spesso meno visibili rispetto a quelle delle grandi aziende, ma non per questo meno significative. Anzi, dietro a ogni attività di quartiere che prospera c’è un intreccio di valori, sacrifici, relazioni personali e scelte coraggiose che meriterebbe di essere raccontato. Non si tratta solo di costruire un’azienda redditizia, ma di costruire un percorso di vita esemplare, fatto di equilibrio tra lavoro e vita privata, di capacità di creare rapporti autentici e di un’attitudine capace di suscitare emulazione e, talvolta, persino invidia.

Spesso, questi piccoli imprenditori riescono a costruire qualcosa di grande con mezzi limitati e in contesti complessi, mettendo al centro del loro operato il legame con la comunità locale. Si vedono panettieri che, con la loro dedizione, trasformano un semplice forno in un punto di riferimento per il quartiere, o artigiani che tramandano un mestiere antico, rinnovandolo con creatività e innovazione. Ogni impresa ha la sua storia unica, ma tutte hanno in comune il coraggio di partire da zero e la perseveranza di affrontare ogni sfida quotidiana.

La costruzione di un percorso imprenditoriale solido richiede non solo capacità professionali, ma anche una grande abilità nel gestire gli equilibri familiari e sociali. Il successo di molti piccoli imprenditori non si misura solo in termini di fatturato, ma nel rispetto e nella fiducia che riescono a guadagnarsi all’interno della comunità. Non è raro vedere generazioni di clienti affezionati che si affidano allo stesso negozio o laboratorio, non solo per la qualità dei prodotti e servizi, ma per il rapporto umano che si è creato nel tempo.

Queste storie esistono in ogni angolo d’Italia e rappresentano un patrimonio prezioso, fatto di impegno, autenticità e passione. Sarebbe bello, un giorno, poterle raccogliere e raccontare con calma, dando loro la visibilità che meritano. In un mondo sempre più globale e digitale, le storie di piccoli imprenditori locali ci ricordano che dietro ogni attività c’è sempre una persona, una famiglia e una comunità che ha creduto in un sogno e ha lavorato duramente per realizzarlo.

Questi racconti di vita non sono solo un esempio di successo economico, ma anche una lezione su come affrontare la vita con tenacia, onestà e spirito di servizio. Raccontarli richiede tempo, ma ogni minuto speso in questa direzione sarebbe un investimento prezioso, perché dare voce a queste storie significa ispirare nuove generazioni di imprenditori e rafforzare il tessuto sociale del nostro Paese.

Saldi invernali 2025 già iniziati: corsa agli acquisti e monito per gli esercenti

Sabato 4 gennaio 2025 sono ufficialmente partiti i tanto attesi saldi invernali in gran parte delle regioni italiane. Un evento che ogni anno accende l’entusiasmo sia dei consumatori, pronti ad accaparrarsi i migliori capi a prezzi ridotti, sia degli esercenti, che vedono in questo periodo un’occasione irripetibile per incrementare il fatturato.

Con l’inizio delle vendite scontate, le vie dello shopping e i centri commerciali sono tornati a riempirsi dopo un periodo natalizio che, per alcune attività, ha registrato un andamento meno brillante del previsto. I saldi rappresentano una boccata d’ossigeno soprattutto per le attività di vicinato, le quali, grazie alle promozioni, riescono a competere con le grandi catene e l’e-commerce, attirando clienti e rilanciando il commercio locale.

La confederazione Conapi Nazionale ha colto l’occasione per invitare tutti gli imprenditori del settore a mantenere condotte corrette durante le vendite promozionali. Il monito riguarda in particolare il rispetto delle normative sui saldi, come l’esposizione chiara dei prezzi originali e delle percentuali di sconto effettive, senza ricorrere a pratiche scorrette o sconti di facciata che rischierebbero di compromettere la fiducia dei consumatori.

In un contesto economico ancora segnato da incertezze, i saldi invernali rappresentano un’opportunità cruciale per il rilancio del commercio, ma anche un banco di prova per la trasparenza e la correttezza degli operatori. Con un’offerta sempre più variegata e una clientela sempre più attenta e informata, il successo di questa stagione di saldi dipenderà non solo dai prezzi ma anche dalla qualità del servizio offerto.

Secondo le prime stime, la partenza sembra promettente, con un aumento delle presenze nei negozi rispetto agli anni precedenti. Molti consumatori hanno atteso questo momento per fare acquisti mirati, puntando su capi d’abbigliamento di qualità e articoli di tendenza a prezzi finalmente accessibili.

Per gli esercenti, il rispetto delle regole e la capacità di offrire reali occasioni di risparmio saranno fondamentali per sfruttare al meglio il clima di fiducia e il fermento che caratterizza questa stagione. I saldi invernali 2025, oltre a essere un evento di consumo, si confermano così come un’opportunità preziosa per rafforzare il rapporto tra commercianti e clienti, all’insegna della correttezza e della convenienza reale.

NATALE E CAPODANNO : ECCO LE METE PIÚ AMBITE DAGLI ITALIANI

Sempre più vicini alle festività natalizie , gran parte della popolazione ha già deciso dove trascorrerà questo periodo. In generale gli italiani amano trascorrere le festività in luoghi che combinano tradizione, bellezza paesaggistica e opportunità di svago. Le mete più gettonate variano tra destinazioni nazionali ed estere, a seconda delle preferenze per la neve, il mare o la cultura. Per chi ama la montagna e le località sciistiche il Trentino-Alto Adige, la Val d’Aosta e le Dolomiti sono sicuramente le mete più gettonate. Il periodo di Natale rappresenta una delle stagioni più redditizie per le regioni montane grazie all’afflusso di turisti sia italiani che internazionali. I dati sui guadagni variano ogni anno, ma soffermando sul Trentino-Alto Adige, la stagione che va da dicembre a marzo vede un afflusso di circa 2-3 milioni di turisti. Il periodo di natale, che coincide con l’apertura ufficiale della stagione sciistica, è particolarmente forte e secondo alcune stime, il solo settore sciistico può generare oltre 300 milioni di euro durante la stagione invernale.

Il Trentino investe molto nella promozione turistica e nella modernizzazione degli impianti sciistici, generando un circolo virtuoso che alimenta la crescita economica della regione.
Courmayeur, una delle località più iconiche della Val d’Aosta, è una delle mete preferite dagli italiani per trascorrere il Natale. Oltre che essere una delle località sciistiche più rinomate d’Italia, con impianti moderni che attraggono appassionati di sport invernali di ogni livello con vista mozzafiato sul massiccio del Monte Bianco, durante il periodo di Natale Courmayeur si trasforma in un vero e proprio villaggio incantato, con mercatini di Natale che offrono prodotti artigianali, specialità gastronomiche locali e decorazioni festive.
Alcuni italiani, i più tradizionalisti, preferiscono passare le feste nelle città d’arte, come Roma, che offre una combinazione di storia, cultura e atmosfere natalizie uniche, con eventi, mercatini e concerti.; Firenze, meta molto apprezzata per l’arte, il cibo e l’atmosfera festiva o ancora Venezia, magica, con il suo scenario incantato, i mercatini e gli eventi culturali.

Ma anche regioni come Sicilia e Campania durante questo periodo sono mete turistiche per quella parte di popolazione che ricerca un clima più mite , oltre che essere attratto dalla ricchezza storica e gastronomica.
Secondo l’indagine di Facile.it tra Natale e Capodanno saranno 11 milioni e mezzo i connazionali che si concederanno una vacanza con pernottamento di almeno una notte, per una spesa media di 335 euro ed una stima complessiva di quasi 4 miliardi. E, contro a chi preferisce rimanere in Italia, c’è quella fetta di popolazione che ha programmato da molti mesi il famoso Capodanno all’Estero. Capodanno a New York è il sogno di tutti: Times Square è famosa per la celebre discesa della palla durante il count-down di Capodanno. Andare a New York durante il periodo natalizio è un’esperienza magica, ma un viaggio molto costoso a partire dal biglietto aereo, e continuare con alloggio, cibo, spostamenti e attrazioni turistiche. Anche Londra , Vienna e Parigi sono mete ambite durante le festività natalizie.
Le feste rappresentano una stagione di picco con aumenti significativi negli incassi. Tuttavia, va anche detto che l’alta domanda durante il periodo natalizio spesso porta a incrementi nei prezzi, sia per i voli che per alloggi, ristoranti e attrazioni, il che contribuisce ulteriormente ad aumentare i guadagni per molte aziende. Se ben sfruttato, il periodo di Natale può essere decisivo per molti settori economici.

NELLE FESTE COMPRIAMO SOTTO CASA!

Gli ultimi anni sono stati particolarmente difficili per i piccoli esercizi commerciali. La chiusura di migliaia di negozi di vicinato ha portato con sé disperazione, perdita di posti di lavoro e un impoverimento del tessuto sociale delle nostre città e paesi. La grande distribuzione, con i suoi prezzi competitivi e la comodità dell’acquisto online, ha cambiato radicalmente le abitudini dei consumatori, spesso a discapito della qualità e del legame umano. In questo scenario, i piccoli negozi, da sempre punto di riferimento per le comunità, si trovano a lottare per la sopravvivenza.

Conapi Nazionale ha deciso di lanciare una campagna di sensibilizzazione che invita i cittadini a tornare, almeno durante le feste, a fare acquisti nei negozi sotto casa. Non si tratta solo di un gesto di solidarietà, ma di un modo per preservare un patrimonio culturale e sociale che rischia di andare perduto. Le luci delle vetrine, i profumi inconfondibili del torrone artigianale, del cioccolato o della vaniglia, i suoni dei mestieri artigianali: tutto questo è parte integrante della nostra identità.

Fare acquisti nei negozi di vicinato non significa solo comprare un prodotto, ma vivere un’esperienza che coinvolge tutti i sensi. Il sorriso del macellaio, il richiamo del pasticciere, l’odore del pane appena sfornato sono ricordi preziosi per molti e realtà ancora vive in alcune comunità. Questi luoghi non sono semplici esercizi commerciali: sono punti d’incontro, dove le persone si conoscono, si scambiano auguri e storie, e contribuiscono a mantenere viva l’anima dei nostri centri abitati.

La campagna di Conapi ci ricorda che ogni acquisto fatto sotto casa è un investimento nella vitalità delle nostre città. I piccoli negozi sono il cuore pulsante dei quartieri e dei borghi, luoghi dove le tradizioni e le relazioni umane trovano spazio per prosperare. Spegnere le loro luci significa impoverire non solo il panorama urbano, ma anche la qualità della nostra vita.

In questo periodo di feste, quindi, facciamo una scelta consapevole: compriamo sotto casa. È un modo per sostenere le piccole imprese e per regalare a noi stessi e alle future generazioni la bellezza di centri abitati vivi, ricchi di odori, colori, suoni e sorrisi. Un gesto semplice, ma dal valore immenso.

NELLA GIORNATA MONDIALE CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE, CO.N.A.P.I. NAZIONALE HA ADERITO ORGANIZZANDO UN WEBINAR AZIENDALE. AGIRE CONTRO LA VIOLENZA DI GENERE PER MINICHIELLO RAPPRESENTA UN IMPEGNO COLLETTIVO INDISPENSABILE.

Il 25 novembre si celebra la Giornata Mondiale contro la violenza sulle donne ed è dal 1999 che, per volere dell’ONU, ogni anno in questa data si celebra la Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Una giornata simbolica, ma soprattutto un monito per ricordare che questa violenza è ancora realtà troppo diffusa. In tanti Paesi, tra cui l’Italia, sono state organizzate manifestazioni, mostre, cortei, sit-in, convegni e installazioni per ricordare le vittime e per affrontare il tema della violenza di genere. Anche Co.N.A.P.I. Nazionale in collaborazione con E.Lav. , ha organizzato un webinar aziendale trasmesso in diretta su tutte le pagine di Co.N.A.P.I. e sul canale You Tube, fortemente voluto dal Presidente dottor Basilio Minichiello che ha dato a tutti la possibilità di partecipare per aderire ad un momento di riflessione e consapevolezza partendo dal contesto aziendale, per affrontare il delicato tema riguardante il lavoro inteso come strumento di emancipazione a tutela di tante donne che subiscono violenza soprattutto tra le mura domestiche.

L’ evento ha avuto proprio come titolo : LOTTA ALLA VIOLENZA CONTRO LE DONNE : IL LAVORO COME STRUMENTO. Secondo i dati del Ministero dell’Interno, tra il 1° gennaio e il 17 novembre 2024, 51 donne sono state uccise dal partner o ex partner, rispetto a soli 7 uomini. Dati che sono stati confermati anche dal Centro Studi e Ricerche di Co.N.A.P.I. Nazionale. Questo significa che nell’87,9% dei casi di femminicidio, la vittima è una donna. La ricerca ha confermato che nei primi sei mesi del 2024, sono stati denunciati 8.592 atti persecutori cioè il 74% delle vittime tutte donne, 12.424 casi di maltrattamenti su familiari o conviventi, vale a dire l’ 81% tutte vittime donne e 2.923 violenze sessuali con un abbondante 91%di vittime sempre tutte donne. Sebbene si sia registrato un calo degli atti persecutori (-8%), delle violenze sessuali (-2%) e dei maltrattamenti (-5%) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, la quota di vittime donne rimane invariata, suggerendo che i dati potrebbero riflettere solo una diminuzione delle denunce, non degli episodi. Anche i reati introdotti dalla legge “Codice Rosso”, la n. 69/2019, mostrano tendenze preoccupanti. Nel primo semestre 2024 si sono verificati 698 casi di revenge porn(+12,6% rispetto al 2023) e un forte aumento delle violazioni dei provvedimenti di allontanamento o divieti di avvicinamento (+31,6%). Sono stati segnalati 40 episodi di deformazione del volto e 13 matrimoni forzati. Il 1522, numero gratuito per le vittime di violenza e stalking, ha ricevuto quasi 33.000 chiamate nei primi sei mesi del 2024, confermando l’importanza di strumenti di supporto in un contesto di emergenza persistente. Il 25 novembre si vogliono ricordare tutte le vittime, occasione questa per affrontare il tema della violenza di genere. Il lavoro , viene visto come un elemento fondamentale perché una donna possa sentirsi emancipata e quindi piu’ forte per affrontare situazioni di violenza all’interno delle mura domestiche in modo particolare di fronte ad uomini che fanno pesare la condizione di sottomissione economica del proprio partner che subisce vessazioni psico-fisiche. I dati sull’occupazione femminile fotografano però un’Italia ancora in fondo alla classifica europea. Eppure, come è stato sottolineato, il lavoro rimane la principale fonte di riscatto per le donne a cui si guarda nella battaglia contro la violenza di genere.

L’Italia si trova ancora agli ultimi posti in Europa per quanto riguarda il lavoro delle donne, infatti i dati Istat, che trovano conferma nella ricerca del Centro Studi di Co.N.A.P.I., evidenziano che c’è un tasso di occupazione femminile al 55% (contro una media europea del 69,3%), di una differenza di genere con 19,8 punti percentuali a sfavore delle donne e che le donne occupate sono circa 9,5 milioni (contro circa 13 milioni di uomini) nonostante si ha la consapevolezza che il lavoro rappresenta una via d’uscita fondamentale per le donne che si trovano in situazioni di violenza domestica. La dipendenza economica dal partner ostacola spesso la loro possibilità di interrompere relazioni abusive. L’emancipazione socio-economica femminile diventa quindi un tassello fondamentale nella lotta contro la violenza di genere, perché la dipendenza economica dal proprio partner è uno dei fattori che spinge molte donne a non interrompere le relazioni violente nelle quali si trovano, ostacolando di fatto la loro uscita da situazioni di violenza domestica. Pertanto l’emancipazione socio-economica femminile rappresenta un tassello importante nella lotta alla violenza di genere e per evitare di imbattersi in questo tipo di violenza, ogni donna deve cercare di costruirsi la propria individualità senza mai permettere a un’altra persona di impossessarsi della propria indipendenza. Resta prioritario un percorso che coinvolga le aziende che devono prendere consapevolezza dell’inclusione di momenti formativi, di spazi di confronto e di sensibilizzazione così come come l’obiettivo che si è prefisso il webinar organizzato da Co.N.A.P.I. Nazionale, che ha dato l’opportunità a tutti i partecipanti di riflettere sul tema. Si avverte la necessità di formare ogni livello aziendale le quali potranno individuare segnali d’allarme, promuovere il rispetto e garantire un ambiente lavorativo sicuro e di supporto. Il Webinar ha avuto lo scopo di coinvolgere un vasto pubblico, in quanto la partecipazione ha significato unirsi in un movimento di cambiamento culturale che non lascia spazio al silenzio o all’indifferenza.

MATTARELLA NOMINA 25 CAVALIERI DEL LAVORO

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha conferito l’onorificenza di Cavaliere del Lavoro a 25 imprenditori e manager che si sono distinti per il loro contributo all’economia nazionale. Questa prestigiosa onorificenza, istituita nel 1901, è riservata a chi, con il proprio impegno, ha promosso l’eccellenza nei settori dell’agricoltura, dell’industria, del commercio, del turismo, dei servizi, dell’artigianato, del credito e delle assicurazioni.

Le candidature per il titolo di Cavaliere del Lavoro possono essere presentate non solo su base individuale, ma anche dalle associazioni di categoria. Una commissione valuta i meriti e l’impatto delle attività svolte dai candidati, tenendo conto del valore economico e sociale del loro operato. L’accesso all’onorificenza non è limitato ai soli cittadini italiani, ma può essere esteso anche a imprenditori stranieri, se il loro contributo ha avuto un impatto significativo per il paese.

Tra i 25 Cavalieri nominati quest’anno si trovano rappresentanti di vari settori economici. Ci sono imprenditori agricoli che hanno introdotto pratiche innovative e sostenibili, industriali che hanno valorizzato il made in Italy sui mercati internazionali, esponenti del settore turistico che hanno promosso l’Italia come meta d’eccellenza, e manager del settore finanziario che hanno contribuito alla crescita dell’economia con una gestione responsabile delle risorse.

Con questa nomina, Mattarella ha voluto sottolineare l’importanza del lavoro e dell’iniziativa imprenditoriale come pilastri fondamentali dello sviluppo del paese. I nuovi Cavalieri del Lavoro rappresentano un modello di impegno, passione e innovazione, valori che contribuiscono a rendere l’Italia competitiva nel contesto internazionale.

E’ IN FASE DI PERFEZIONAMENTO IL PROTOCOLLO D’INTESA TRA Co.N.A.P.I. NAZIONALE E CONFINTESA PER LA FORMAZIONE DEGLI IMMIGRATI IN TUNISINA

Si rafforza sempre più il rapporto tra Co.N.A.P.I. Nazionale e Confintesa grazie ad una sinergia che li vede impegnati su molti fronti già da qualche tempo per vari accordi raggiunti in tema di lavoro. E’ in fase di costruzione quello che sara’ un nuovo protocollo d’intesa che vedrà impegnate le due parti in tema di formazione professionale dei lavoratori in Tunisia , dove la Confederazione Nazionale Artigiani e Piccoli imprenditori, guidata e rappresentata dal Presidente Nazionale Basilio Minichiello, ha già posto le basi del progetto formativo degli extracomunitari che saranno successivamente immessi nel mondo del lavoro con lo scopo di soddisfare la richiesta di manodopera specializzata di tante aziende che ne hanno bisogno. Si tratta di un lavoro che è stato studiato nei minimi dettagli ispirato al Piano Mattei per l’Africa il quale come ben si sa, è il progetto strategico di diplomazia, cooperazione allo sviluppo e investimento dell’Italia per rafforzare e rinnovare i legami con il continente, che già da questa estate appena trascorsa il presidente Minichiello unitamente al Presidente di Co.N.A.P.I. Lombardia e vice presidente E.lav Lombardia Academy, Massimo Palermo, hanno avviato un processo formativo che prevede vari step attenendosi a tutte le indicazioni che il Governo ha previsto sia per lo sviluppo di nuovi progetti che per il sostegno attivo ad iniziative già in corso, condividendo con gli Stati africani le fasi di elaborazione, definizione e attuazione, con l’obiettivo di portare un effettivo valore aggiunto alla popolazione locale. Il progetto è stato introdotto in occasione del Convegno “Cooperazione, Sviluppo, Formazione e Inserimento Lavorativo delle Persone Immigrate. Opportunità e Sfide per il Presente” organizzato da Co.N.A.P.I.Nazionale e dal Centro Studi e Ricerche svoltosi il 26 settembre scorso presso la Camera di Commercio Irpinia-Sannio, nell’ambito del quale è stata presentata una prima elaborazione di dati raccolti in tema di immigrazione . L’evento ha visto un’ampia partecipazione di artigiani, imprenditori, consulenti ed esperti del settore, con la presenza di un tavolo istituzionale e tecnico di alto livello per mostrare i risultati preliminari dell’indagine i quali hanno suggerito che l’integrazione dei lavoratori immigrati nel mercato del lavoro richiede un impegno congiunto tra imprese, associazioni e istituzioni. Il settore aziendale svolge un ruolo fondamentale nella promozione dell’integrazione sociale ed economica, contribuendo così allo sviluppo di un mercato del lavoro più equo e inclusivo. Successivamente la confederazione datoriale di Co.N.A.P.I. Nazionale rappresenta dal dottor Basilio Minichiello, ha consegnato nell’ambito del G7 svoltosi a Mirabella Eclano (Av),il documento programmatico al questore, al prefetto di Avellino e al ministro Piantedosi, quest’ultimo ha accolto infatti favorevolmente il progetto dichiarandosi pronto a sostenere le iniziative di Co.N.A.P.I. Nazionale . Ora è la volta di consegnare il progetto formativo previsto dal Piano Mattei alla commissione competente del Ministero del Lavoro , solo così si potrà dare il via libera alle attività di reclutamento di giovani, che verranno inseriti nei percorsi formativi selezionati. Le attività formative si svolgeranno ad Hammamet, in Tunisia, presso la nuova sede di Conapi Tunisia dove si svolgeranno tutte le attività formative con l’obiettivo di creare concrete opportunità di lavoro per giovani tunisini che progettano di trasferirsi in Italia per lavorare. “Nel contempo -afferma Minichiello-il nostro progetto contribuirà a soddisfare una parte della domanda di manodopera specializzata, come saldatori, autisti, idraulici e panettieri, che il mercato del lavoro italiano non riesce a coprire adeguatamente”. Inoltre il Presidente continua : “È importante sottolineare che non vedo questo progetto come una minaccia per i miei concittadini disoccupati. Molti di loro, infatti, non si accontentano di svolgere questo tipo di impieghi. Piuttosto, credo che l’iniziativa possa portare benefici significativi alle aziende italiane, consentendo loro di colmare il gap di manodopera e di aumentare la produttività”. Si intensificano le riunioni e i confronti tra il Presidente di Co.N.A.P.I. Nazionale Basilio Minichiello, il dottor Massimo Palermo, per condividere con più parti il lavoro che porterebbe al raggiungimento di una intesa con il Segretario Generale Prudenzano. Attualmente il giuslavorista di Co.n.a.pi ed E.lav, Mirella Giovino sta perfezionando i termini del Protocollo grazie anche al direttore del Centro Studi e Ricerche di Co.n.a.pi, Antonio Zizza, che è altrettanto protagonista del lavoro di approfonditi studi riguardanti l’immigrazione. L’ auspicio è quello di rafforzare i rapporti con Confintesa per rendere possibile una partnership con la stessa molto importante per la realizzazione del progetto. Infatti presso il polo di Hammamet potrebbe essere eventualmente presente in maniera stabile il CAF ed il patronato, riferimento essenziale per i lavoratori operanti in quel determinato luogo. La formazione prevede non solo l’apprendimento della lingua italiana ma riguarderà particolari settori che vanno dalla ristorazione alla logistica e autotrasporti. “Il mio auspicio-conclude il dottor Minichiello-è che questo progetto, oltre a promuovere la crescita economica, favorisca anche una migrazione regolare e produttiva. Speriamo, infatti, di aprire nuove opportunità per tutti, sia per chi cerca lavoro che per le imprese che necessitano di personale qualificato. Una collaborazione tra Italia e Tunisia che potrebbe diventare un modello di integrazione e sviluppo per il futuro”