IL NOTO BRAND PINKO A RISCHIO CHIUSURA? PREVISTA UDIENZA A NOVEMBRE

Tiene banco e sta scuotendo l’ambiente della moda la notizia che vede coinvolto Pinko, noto marchio italiano di moda fondato nel 1986 da Pietro Negra e Cristina Rubini e differenziatosi per aver portato un abbigliamento ribelle ed elegante, è a rischio liquidità. A lanciare per prima l’allarme e ad accendere i riflettori sulla vicenda, è stato il quotidiano dell’ economia IL SOLE 24ORE dalle cui colonne si legge della difficoltà e della difficile situazione in cui versa l’azienda trascinandosi molti dipendenti che potrebbero trovarsi senza lavoro. A controllare l’azienda di abbigliamento con sede a Fidenza in provincia Parma è Cris Conf che sta attraversando giorni non semplici in attesa del verdetto finale. E’ prevista il 14 novembre l’udienza a Parma per avviare una trattativa con i creditori sulla base della nuova legge fallimentare: ciò che è stato richiesto sono le applicazioni delle misure protettive al patrimonio. Come rilasciato sempre da Sole24 Ore , in caso di esito positivo, Pinko avrà un anno di tempo per concordare con i creditori e scongiurare piani di risanamento draconiani o un concordato preventivo.
Eppure non ci aspettavamo che una grande azienda come quella di Pinko che conta oltre 550 dipendenti, 250 store di cui solo 95 in Cina e che in particolare nel 2021 ha fatturato 240 milioni di euro grazie anche all’e-commerce, potesse ridursi ad una crisi di liquidità. Ma questo purtroppo rientra nel concetto di crisi che il mondo della moda continua a vivere: moltissime generazioni preferiscono spendere poco ma acquistare un numero maggiore di capi d’abbigliamento anche se questi sono costituiti da una qualità decisamente più bassa rispetto a capi firmati.

Nel 2021 Pinko ha sfondato grazie allo stile elegante e sofisticato delle borse adatte per qualsiasi occasione: chiunque in strada, che indossasse un abbigliamento casual o più sofisticato, portava attorno alla propria spalla l’amatissima borsa . A far impazzire ancora di più la clientela, oltre che le varie proposte di colori, sono state borchie e paillettes , provocando entrate sempre più alte da parte di ogni store . Pinko ha già attraversato già delle fasi di crisi, come quella di dieci anni fa quando annunciò un taglio di 40 posti di lavoro. Oltre 220 milioni, sempre secondo il Sole 24 Ore, l’ultimo bilancio disponibile risalente al 2002.
La crisi ha colpito anche Pinko, ma del resto non c’è da stupirsi, visto che la chiusura dei negozi fisici, il calo delle vendite e le interruzioni nella catena di approvvigionamento hanno portato a una crisi significativa. Le aziende hanno dovuto adattarsi rapidamente, spostando l’attenzione verso l’e-commerce e le vendite online. Gli esperti parlano di moda futuristica che ormai sta incorporando tessuti intelligenti, con materiali che possono cambiare colore, consistenza e forma in risposta a stimoli esterni come la temperatura, la luce o l’umidità. Questi tessuti permettono agli stilisti di creare abiti multifunzionali che si adattano alle esigenze di chi li indossa, con la speranza che il settore della moda possa uscire definitivamente da questo momento critico dovuto a molti cambiamenti.

Co.N.A.P.I. NAZIONALE VISITA IL SALENTO

Nell’ambito del programma di rivisitazione delle sedi Conapi, questa settimana ho avuto l’occasione di immergermi nel Salento, un territorio meraviglioso e unico, con una forte tradizione imprenditoriale. L’area è nota per la sua capacità di mettersi in proprio, per la passione nel lavoro e la determinazione a valorizzare il proprio talento. Questo spirito di intraprendenza si manifesta in molteplici attività economiche, dalla solida agricoltura alle crescenti industrie artigianali, commerciali e turistiche.
L’economia salentina ha da sempre trovato radici solide nell’agricoltura, grazie alle favorevoli condizioni climatiche e alla qualità del suolo. La coltivazione di vitigni autoctoni rappresenta una tradizione che non solo si conserva, ma si rinnova. Varietà pregiate come il Negroamaro e il Primitivo sono emblemi di questa terra e contribuiscono a consolidare il nome del Salento tra le regioni vitivinicole italiane più apprezzate. Il settore vinicolo, oltre a rafforzare il legame con le proprie radici, ha saputo affacciarsi ai mercati internazionali, esportando prodotti di eccellenza e richiamando l’attenzione di investitori e turisti amanti del buon vino.

Negli ultimi anni, il Salento ha visto una rinascita dell’artigianato e del commercio. Giovani artigiani e imprenditori, desiderosi di mettere a frutto le competenze apprese e di tramandare tradizioni familiari, hanno dato vita a piccole imprese che producono ceramiche, tessuti, oggetti in ferro battuto e gioielli. Non è raro passeggiare per i centri storici e incontrare botteghe dove si lavora ancora a mano, con tecniche antiche che hanno radici secolari. Accanto all’artigianato, il commercio ha trovato nuove vie di sviluppo grazie all’e-commerce e all’interesse crescente per il Made in Italy. Questa combinazione di tradizione e innovazione consente agli imprenditori salentini di promuovere e distribuire i loro prodotti sia a livello nazionale sia internazionale.
Uno dei settori che ha conosciuto la più significativa espansione è quello turistico, con particolare enfasi su albergazione e ristorazione. Il Salento è diventato una meta ambita non solo dagli italiani, ma anche dai turisti stranieri che desiderano scoprire un angolo d’Italia autentico e lontano dal turismo di massa. L’offerta ricettiva si è arricchita di agriturismi, bed & breakfast, masserie ristrutturate e hotel di charme, in grado di offrire un’esperienza immersiva nel territorio.

Anche la ristorazione ha saputo rinnovarsi, proponendo piatti che combinano ingredienti locali a tecniche innovative, senza mai tradire la tradizione. I ristoranti e le osterie salentine accolgono i visitatori con piatti genuini, arricchiti da quel tocco mediterraneo che ne esalta i sapori, facendo sentire ogni ospite a casa.
Camminando per le vie di città come Lecce, Brindisi e Taranto, si respira una cultura diversa rispetto al resto dell’Italia. Qui le influenze greco-bizantine si mescolano alla cultura osca, e ciò si riflette non solo nell’architettura e nei monumenti, ma anche nei tratti somatici e negli accenti delle persone. I lineamenti tipicamente greci, la cadenza melodiosa e la parlata morbida sembrano quasi essere un ponte con un Oriente ormai lontano. Questo legame con il passato rende il Salento un luogo affascinante, dove ogni angolo racconta una storia antica e ogni persona accoglie i visitatori con un calore unico. I salentini sono noti per la loro ospitalità e, quando parlano, è facile percepire quella musicalità orientale che rende ogni incontro un’esperienza speciale.
Durante la mia visita, ho incontrato i rappresentanti territoriali delle principali città del Salento: Lecce, Brindisi e Taranto. Questi incontri hanno permesso di mettere in luce le potenzialità e le sfide che le imprese locali devono affrontare. Nonostante il dinamismo che caratterizza la regione, esistono anche difficoltà legate alla burocrazia, alla mancanza di infrastrutture e alla necessità di formazione continua. Tuttavia, è emerso un forte desiderio di collaborazione per valorizzare il territorio e sostenere le nuove generazioni di imprenditori.

Insieme abbiamo concordato che è giunto il momento di organizzare un convegno dedicato a queste realtà, un’opportunità per dare voce ai rappresentanti delle aziende e creare una rete di sostegno reciproco. Un evento di questo tipo potrebbe non solo favorire il dialogo tra imprenditori, ma anche attirare l’attenzione di potenziali investitori e sensibilizzare le istituzioni sulle esigenze specifiche del territorio.
Il Salento, con la sua combinazione di tradizione, cultura e innovazione, rappresenta un esempio di resilienza e di capacità di adattamento. La regione ha saputo trasformare le proprie radici in una risorsa per il futuro, sfruttando al meglio i suoi punti di forza e aprendosi a nuove opportunità economiche. Tra agricoltura, artigianato, turismo e commercio, il tessuto imprenditoriale salentino è un mosaico di competenze, passione e amore per la propria terra. Questo spirito di intraprendenza e di accoglienza fa del Salento una delle gemme del Sud Italia, un luogo in cui chiunque si sentirebbe a casa, accolto con calore e autenticità.

L’EXPORT DELL’INDUSTRIA AGROALIMENTARE DEL 2024 E’ IN CRESCITA. LO CONFERMA ANCHE UNA INDAGINE CONDOTTA DAL CENTRO STUDI E RICERCHE DI Co.N.A.P.I. NAZIONALE

I dati dei primi tre mesi del 2024 confermano l’andamento riscontrato nell’ultima parte del 2023 ed evidenziando come ci sia stato un aumento delle esportazioni rispetto all’anno 2023 a fronte di un calo delle importazioni. Tutto questo va a vantaggio dell’ agroalimentare che sta aumentando la produzione di prodotti di qualità tanto da risultare positiva nel primo trimestre. Il Centro Studi e Ricerche di Co.N.A.P.I.Nazionale , ha condotto un’indagine dalla quale emerge che le esportazioni di conserve di pomodoro crescono, in valore e quantità,di oltre il 10% rispetto al primo trimestre 2023 e questo anche grazie al reclutamento della manodopera straniera a cui le aziende hanno dato la possibilità di lavorare reperendo personale qualificato per particolari e specifiche mansioni, dopo una precedente formazione. In generale, tutti i principali prodotti di esportazione segnano aumenti del valore e dei volumi venduti all’estero, che vanno dai formaggi ai dolci, dal vino ai salumi, mettendo in risalto il nostro Paese che continua a conquistare i palati di tutto il mondo. Se sarà confermato infatti il trend dei primi sette mesi dell’anno, l’export di settore raggiungerà a fine 2024 un nuovo record assoluto.

Dunque possiamo dire che l’export dell’industria alimentare, dopo un 2023 in cui ha raggiunto un quota di introiti economici molto elevata, ha raddoppiato in dieci anni il suo valore e ciò conferma quindi una spinta vigorosa per l’intera economia nazionale, con una crescita che a fine 2024, sempre secondo l’indagine condotta dal Centro Studi e Ricerche di Co.N.A.P.I. Nazionale, può raggiungere i 57 miliardi dell’industria alimentare , con una quota aggiuntiva di 4,8 miliardi.
Un risultato straordinario in un contesto internazionale debole, in cui il commercio esprime un modesto +1,6% sull’anno precedente.
Se le stime dell’industria alimentare saranno confermate, ci si sta  avvicinando ad un traguardo mai raggiunto prima. Guardando gennaio-luglio 2024, emerge che fra i prodotti più ricercati all’estero, risultano quelli appartenenti all’enologico, al dolciario, al lattiero caseario, all’oleario, al pastaio, alla trasformazione degli ortaggi.  Mangiare italiano è sinonimo di qualità, raffinatezza, gusto e queste sono doti che mettono d’accordo i Paesi più importanti del mondo. Tra i mercati che amano in modo speciale i nostri prodotti, svettano gli Stati Uniti. In ogni caso primeggia ancora comunque Germania con alcuni prodotti agroalimentari.Le esportazioni di settore 2024 si consolidano anche nei paesi come la Spagna,il Regno Unito e la Francia. L’indagine vuole mettere in evidenza come l’industria agroalimentare stia avendo successi grazie alla qualità dei prodotti che salvaguardano i valori di immagine di un patrimonio inestimabile di cultura, qualità e bontà del Made in Italy.

La psicologia del lavoro: verso nuovi orizzonti di benessere e produttività

Nel panorama del lavoro moderno, cresce la consapevolezza che la qualità di un’impresa sia direttamente proporzionata al benessere psicologico e al livello di soddisfazione dei suoi dipendenti e dirigenti. “Fai un lavoro che ti piace e non lavorerai per tutta la vita” è un pensiero che racchiude un concetto profondo: lavorare con passione non solo migliora la qualità della vita, ma favorisce anche la produttività aziendale.
La psicologia del lavoro, disciplina che studia i comportamenti e i processi mentali delle persone all’interno del contesto professionale, si rivela quindi fondamentale per ottimizzare le risorse umane e raggiungere obiettivi di eccellenza. Questa scienza indaga sulle motivazioni, sugli stimoli e sulle dinamiche che spingono le persone a dare il meglio di sé, puntando a migliorare non solo le performance, ma anche il benessere morale e psicologico dei lavoratori.
Il benessere mentale è infatti un elemento cruciale per mantenere un ambiente lavorativo positivo e stimolante. Un dipendente che si sente apprezzato, supportato e coinvolto nelle decisioni aziendali è più incline a sviluppare un legame emotivo con l’azienda, migliorando la propria motivazione e, di conseguenza, i risultati. La psicologia del lavoro mira a creare questo equilibrio, facendo sì che le persone possano esprimere il proprio potenziale in un contesto che favorisce la crescita professionale e personale.
A livello pratico, le aziende che investono nel benessere psicologico dei propri collaboratori tendono a registrare una riduzione dei livelli di stress e un aumento della soddisfazione e della fidelizzazione del personale. In questo modo, il lavoro diventa non solo un mezzo per ottenere un reddito, ma un’esperienza appagante e significativa. Sostenere i dipendenti nel proprio percorso di crescita, con percorsi formativi e politiche di ascolto e supporto, rappresenta una strategia vincente per ogni realtà che aspiri a crescere.
La psicologia del lavoro, dunque, non solo studia le menti pensanti ma promuove anche quel benessere psicologico che è alla base di un’eccellenza durevole. Quando il benessere e la produttività camminano di pari passo, nascono i risultati straordinari, per l’azienda e per ogni individuo.

CINEMA E MODA IN PARTHENOPE| IL DIRETTORE CREATIVO DI YVES SAINT LAUREN ANTHONY VACCARELLO CURA GLI ABITI DEL FILM DI SORRENTINO

A proposito del film “Parthenope” diretto dal regista napoletano Paolo Sorrentino e portato al Cinema di Cannes 2024 di cui abbiamo già parlato in un precedente articolo pubblicato su NEXT, ciò che viene messo in evidenza oltre all’omaggio a Napoli e al cambiamento della giovane donna protagonista, è anche il continuo mutamento ed evoluzione dei look che non possono non catturare l’attenzione di chi guarda il film. Il film purtroppo non ha vinto la famosa Palma d’oro ma è stata Daria D’Antonio, direttrice della fotografia del film di Sorrentino, ad aver vinto il premio CST Artist-Technician, per una cinematografia considerata “perfetta con grazia e bellezza”. Il film di Sorrentino. Parthenope, giovane donna interpretata da Celeste Della Porta, che porta il nome della città antica progenitrice di Napoli, non è né una sirena né un mito, ma una giovane fanciulla da uno sguardo profondo nata negli anni ’50 tra le onde del mare. La ragazza vivendo fino ai giorni nostri e attraversando gli anni ’60, ’70 e ’80 , vive non solo l’evoluzione dell’epoca a livello politico e culturale, ma anche le nuove espressioni di stile e di look incarnati dalla visione del direttore creativo di Saint Laurent Anthony Vaccarello che ha co-prodotto il film.

Parthenope rappresenta l’eroina del viaggio personificazione dell’intera esistenza femminile: dalla classica bellezza al cambiamento, dagli amori inutili a quelli impossibili , dalla spensieratezza allo svenimento, dall’estrema felicità al dolore infinito dove, in ogni scenario, fanno da sfondo abiti sempre diversi che rispecchiano non solo il decennio ma anche lo stato d’animo . In un’epoca come quella degli anni ’60 e ’70 la ragazza indossa abiti scollati, bikini vivaci e orecchini floreali. Già nel decennio dopo la moda cambia e il suo guardarobe evolve seguendo lo stile di quell’epoca: non più vivacità sul suo corpo ma tailleur, camicette e tacchi alti indossati da una Parthenope più donna e adulta. Il film è un percorso interiore della protagonista che crescendo cambia, matura, evolve e prende consapevolezza di sé e con questo anche il suo rapporto con la moda. Sorrentino ha voluto prestare attenzione all’evoluzione, anche nell’abbigliamento, dei suoi personaggi: lo scopo è stato quello di raccontare, indipendentemente dal contesto in cui si trovava, l’identità e il mondo in cui i protagonisti vivevano.
La moda da sempre fa parte delle nostre vite e rappresenta il nostro specchio interiore. Il film ha fatturato solo il primo giorno in sala 735 mila euro grazie a 30 mila presenza. Sta di fatto che il regista ha investito molto sul film e sicuramente il tocco di classe di Vaccarello, il quale sostiene che “con il cinema Saint Laurent resterà nel tempo”, non è stato indifferente. Il film è stato inoltre acquistato dalla A24, casa di produzione e distribuzione indipendente che in seguito al successo con “Everything Everywhere All at Once” ha ricevuto grande attenzione da parte del pubblico ed enorme opportunità per Sorrentino che vedrà il suo nome associato a quello dell’aziende con sede a New York.

L’intraprendenza, la resilienza e la conoscenza: il trinomio dell’eccellenza aziendale

In un contesto economico sempre più complesso e sfidante, tre parole sintetizzano la capacità di un’azienda di distinguersi e affermarsi come eccellenza: intraprendenza, resilienza e conoscenza. Questo trinomio di valori rappresenta un pilastro su cui costruire la forza necessaria per affrontare le sfide odierne con successo e lungimiranza. Non si tratta solo di slogan, ma di valori concreti che, ben bilanciati, possono fare la differenza.
L’intraprendenza è la spinta a non accontentarsi dello status quo, ma a cercare sempre nuove opportunità. Le aziende intraprendenti sanno vedere oltre, captando segnali deboli nel mercato e agendo con coraggio per sperimentare, innovare e aprire nuove strade. È questa attitudine che permette di mantenere un vantaggio competitivo, anticipando i bisogni dei clienti e adattandosi con agilità ai cambiamenti.
La resilienza, invece, è la capacità di rimanere in piedi, di saper reagire positivamente alle difficoltà. In un mondo in cui le crisi economiche, le fluttuazioni del mercato e le sfide geopolitiche sono all’ordine del giorno, la resilienza è l’elemento che permette alle aziende di non arrendersi di fronte ai momenti di difficoltà.

Le organizzazioni resilienti sono quelle che riescono a trovare soluzioni anche nelle avversità, che accettano il cambiamento come parte del percorso e che sanno reinventarsi.
La conoscenza completa il trinomio, rappresentando il bagaglio imprescindibile di competenze e informazioni che permette a un’azienda di prendere decisioni strategiche e consapevoli. Non si parla solo di conoscenze tecniche o specialistiche, ma di una cultura aziendale volta alla crescita continua, all’apprendimento e alla valorizzazione delle competenze. Un’azienda che investe nella conoscenza è un’azienda che costruisce il proprio futuro, che sa adattarsi e migliorare in base alle lezioni apprese e che valorizza il know-how come risorsa primaria.
Insieme, intraprendenza, resilienza e conoscenza formano una combinazione di valori indispensabili, un modello per affrontare le sfide imprenditoriali di oggi con una visione orientata al successo duraturo.

E’ IN VIGORE IL NUOVO DECRETO FLUSSI TRA NOVITÀ E REGOLE PER L’IMMISSIONE DEGLI IMMIGRATI NEL MONDO DEL LAVORO IN MANIERA REGOLARE

E’ in vigore dall’11 ottobre 2024 il nuovo decreto Flussi che intende favorire l’immigrazione regolare di lavoratori stranieri e contrastare sia gli ingressi irregolari che l’utilizzo abusivo dei flussi regolari attraverso nuove procedure di gestione e maggiori tutele contro abusi e sfruttamento.Con il decreto cambiano le regole, le procedure e le tutele dal 1° al 30 novembre 2024. E’ stato anche introdotto uno speciale permesso di soggiorno della durata di 6 mesi prorogabile per le vittime di sfruttamento lavorativo che mette al sicuro i lavoratori che collaborano con le autorità. Obiettivo del Governo è rendere il processo di ingresso e regolarizzazione più efficiente, ridurre le frodi e garantire che le imprese italiane possano trovare la manodopera necessaria nei tempi giusti. Per garantire una maggiore precisione nel definire i fabbisogni di manodopera, viene introdotto l’obbligo di precompilare le domande: sulla base dei dati precompilati saranno effettuati controlli automatizzati per escludere le richieste non conformi.In fase di precompilazione potrà essere adeguata la documentazione richiesta: per il datore di lavoro: documento d’identità in corso di validità, codice fiscale, misura camerale, ultima dichiarazione dei redditi, partita IVA, DURC, mentre per il lavoratore extracomunitario individuato: il passaporto o la copia delle pagine principali con foto e dati identificativi, i dati personali e il suo indirizzo di residenza e di futuro alloggio in Italia e le eventuali qualifiche professionali o certificati, il consolato del paese di origine, cui sarà richiesto il visto di ingresso da parte del lavoratore. In riferimento all’offerta di lavoro, serve il documento attestante la proposta di contratto di lavoro o la lettera di assunzione con dettagli come ad es. il tipo di lavoro, l’orario e la retribuzione prevista.Per le domande relative agli ingressi nel 2025 la prima finestra per la precompilazione si aprirà dal 1° al 30 novembre 2024.
Per quanto riguarda le istanze relative al settore turistico-alberghiero, la precompilazione sarà ammessa dal 1° al 31 luglio 2025. Saranno previsti più click day, scaglionati durante l’anno, specializzati per tipologie di settori, tra cui agricoltura e turismo.

IMPORTANZA DELLA FORMAZIONE PER LA SICUREZZA SUL LAVORO. “ LA SICUREZZA DEVE ESSERE UNA PRIORITÀ” DICE MINICHIELLO

L’esplosione di un’azienda nel Bolognese dove hanno perso la vita due operai, è solo l’ultimo di una lunga serie di incidenti fatali sul lavoro che continuano a segnare le cronache: solo nei primi due mesi del 2024, secondo gli ultimi aggiornamenti dell’Inail, si è già arrivati a quota 119. È il 19% in più dello scorso anno. Ancora resta fondamentale la Formazione intendendo per essa, un processo educativo tramite il quale vengono trasferiti ai lavoratori e agli altri soggetti appartenenti al sistema di prevenzione e protezione aziendale, le conoscenze e le procedure utili per essere in grado di svolgere in sicurezza i rispettivi compiti e per prevenire i rischi. Per Co.N.A.P.I.Nazionale la sicurezza sul lavoro è un aspetto cruciale per qualsiasi azienda, e la conformità alla normativa è il primo passo per garantire un ambiente lavorativo sicuro e protetto. Per il presidente Basilio Minichiello: “la sicurezza deve essere una priorità permanente, proprio pochi giorni fa e’ stata celebrata la 74esima Giornata per le vittime sul luogo di lavoro e- continua Minichiello- mi rifaccio alle parole del Presidente della Repubblica Mattarella quando afferma che ogni vita persa, ogni vita compromessa chiama un impegno corale per prevenire ulteriori perdite della salute e della dignità di chi lavora”. Ed ancora “Garantire condizioni di lavoro sicure significa rispettare la vita e il valore di ciascuna persona, perché il lavoro è luogo di crescita e realizzazione personale e non può costituire un rischio per la propria incolumità”.

Per Basilio Minichiello bisogna promuovere la cultura della sicurezza, infatti per Co.N.A.P.I. Nazionale la sicurezza nei luoghi di lavoro rappresenta una vera priorità che la si può acquisire solo con una costante informazione e formazione . “Vogliamo che i numeri dell’Inail siano davvero un utile strumento di lettura del fenomeno –afferma il presidente- e che affrontiamo un dialogo costante ed un confronto aperto con le istituzioni per capire quali sono le vie da intraprendere per mirare ad un’azione in cui si combinino con efficacia: consapevolezza, prevenzione e controlli, ma soprattutto responsabilità condivise e partecipazione di tutti alla sicurezza in azienda e sui luoghi di lavoro”. Proprio nei giorni scorsi sono stati diffusi i dati dei primi otto mesi 2024 e non sono confortanti. Complessivamente, tra gennaio e agosto le denunce di infortunio registrate sono state notevoli, con un aumento dello 0,9% rispetto ai primi otto mesi del 2023. I casi mortali sono stati 680 e le patologie di origine professionale sono state 58.857, in aumento del 21,3%. Numeri che rappresentano la più grande tragedia civile italiana per questo ci vuole qualità ed efficienza dei controlli e tanta formazione per evitare una strage giornaliera sui posti di lavoro con un bollettino che si allunga. Le procedure di sicurezza sul lavoro sono una serie di regole e protocolli che guidano il comportamento dei lavoratori e delle aziende per prevenire incidenti e garantire un ambiente di lavoro sicuro.Queste procedure possono includere la valutazione dei rischi, l’identificazione e l’eliminazione dei pericoli, l’adozione di misure di protezione e l’istruzione del personale sulle migliori pratiche di sicurezza. In conclusione implementare procedure efficaci di sicurezza sul lavoro attraverso la formazione è fondamentale e richiede un impegno costante da parte dell’azienda e di tutti i suoi dipendenti, garantendo la partecipazione attiva e la collaborazione di tutti gli interessati, pertanto sono necessari corsi di formazione mirati per la sicurezza sul lavoro in quanto tali procedure rappresentano investimenti importanti per ridurre gli incidenti e proteggere la salute e il benessere dei lavoratori e tutelare anche i datori di lavoro . La formazione mirata sulla sicurezza sul lavoro fornisce ai dipendenti la consapevolezza dei rischi specifici presenti sul luogo di lavoro e delle misure preventive da adottare.

FAST FASHION | ZARA SILENZIOSAMENTE STA CAMBIANDO LA PROPRIA STRATEGIA DI MARKETING?

Zara, Mango, H&M, Bershka e molte altre società come queste che operano nel fast fashion, sono ormai da qualche anno a questa parte le protagoniste indiscusse della moda e dello shopping della società. Più nello specifico Zara, appartenente a Inditex, uno dei maggiori gruppi di distribuzione al mondo, ha creato negli anni una rete internazionale mettendo il focus sul cliente e concentrandosi su ciò che più interessava a lui. Questa in realtà è la modalità con cui ogni azienda dovrebbe operare per attuare una buona strategia di marketing , in quanto focalizzarsi sulle richieste dei clienti è l’unico modo per rimanere aggiornati sulle nuove tendenze. Infatti soddisfare continuamente le loro richieste creando una clientela fissa porta l’azienda ad una continua crescita all’interno dell’ambito in cui opera.
Da qui la popolarità del marchio Zara, divenuto famoso soprattutto per la velocità con cui riesce a ‘copiare’ le tendenze e le collezioni dei grandi stilisti utilizzando dei prezzi accessibili per chiunque. Zara oggi rappresenta un impero di oltre 20 milioni e secondo un’indagine ha fatturato ben oltre 18,1 miliardo di euro solo tra il 1 febbraio e il 31 luglio 2024 , con un aumento del 7,2% rispetto al medesimo periodo del 2023.


Sarà probabilmente tutta questa fama a voler cambiare il suo posizionamento nel mondo della moda? In base a quanto rilasciato da Amica Magazine, pare che il brand spagnolo stia cercando lentamente e senza fare troppo rumore di cambiare la propria immagine discostandosi dal marchio riconosciuto come accessibile da tutti e veloce. Ciò che ha dato all’occhio è stata innanzitutto la presenza di Stefano Pirati, ex direttore creativo di Yves Saint Laurent, che ha firmato la nuova collezione basata su una stile minimalista e sull’eleganza timeless. Nella campagna pubblicitaria è presente lui stesso con Gisele Bundchen, top model nota per aver lavorato con noti marchi come Vogue Eyewear, YSL , oltre che l’angelo per eccellenza di Victoria’s Secret.
La presenza di personaggi come questi lasciano intendere che la strategia di marketing di Zara stia cambiando e che probabilmente i prezzi non saranno più accessibili per chiunque. Inoltre Zara ha affermato che entro il 2025 tutto il cotone, il lino e il poliestere saranno di natura biologica, sostenibili o riciclati. Questo potrebbe rappresentare un’arma a doppio taglio, perché se da un lato negli anni l’azienda ha attirato attorno a sé una clientela fissa innamorata dei loro capi d’abbigliamento e disposta a spendere qualsiasi cifra pur di rimanere alla moda e seguire le tendenze, dall’altra la restante parte potrebbe completamente abbandonare l’azienda a causa di prezzi eccessivi.
E non solo, perché pare che Zara voglia concentrarsi su punti vendita in località d’èlite come Rue de Rivoli a Parigi, dimostrando come voglia sempre di più avvicinarsi ai grandi marchi del lusso e ritagliarsi uno spazio all’interno del fashion system. Nell’effettivo non sappiamo se i prezzi rimarranno sempre accessibili e se Zara rimarrà sempre Zara che ormai tutti noi conosciamo.


E’ IN FASE DI PERFEZIONAMENTO IL PROTOCOLLO D’INTESA TRA Co.N.A.P.I. NAZIONALE E CONFINTESA PER LA FORMAZIONE DEGLI IMMIGRATI IN TUNISINA

Si rafforza sempre più il rapporto tra Co.N.A.P.I. Nazionale e Confintesa grazie ad una sinergia che li vede impegnati su molti fronti già da qualche tempo per vari accordi raggiunti in tema di lavoro. E’ in fase di costruzione quello che sara’ un nuovo protocollo d’intesa che vedrà impegnate le due parti in tema di formazione professionale dei lavoratori in Tunisia , dove la Confederazione Nazionale Artigiani e Piccoli imprenditori, guidata e rappresentata dal Presidente Nazionale Basilio Minichiello, ha già posto le basi del progetto formativo degli extracomunitari che saranno successivamente immessi nel mondo del lavoro con lo scopo di soddisfare la richiesta di manodopera specializzata di tante aziende che ne hanno bisogno. Si tratta di un lavoro che è stato studiato nei minimi dettagli ispirato al Piano Mattei per l’Africa il quale come ben si sa, è il progetto strategico di diplomazia, cooperazione allo sviluppo e investimento dell’Italia per rafforzare e rinnovare i legami con il continente, che già da questa estate appena trascorsa il presidente Minichiello unitamente al Presidente di Co.N.A.P.I. Lombardia e vice presidente E.lav Lombardia Academy, Massimo Palermo, hanno avviato un processo formativo che prevede vari step attenendosi a tutte le indicazioni che il Governo ha previsto sia per lo sviluppo di nuovi progetti che per il sostegno attivo ad iniziative già in corso, condividendo con gli Stati africani le fasi di elaborazione, definizione e attuazione, con l’obiettivo di portare un effettivo valore aggiunto alla popolazione locale. Il progetto è stato introdotto in occasione del Convegno “Cooperazione, Sviluppo, Formazione e Inserimento Lavorativo delle Persone Immigrate. Opportunità e Sfide per il Presente” organizzato da Co.N.A.P.I.Nazionale e dal Centro Studi e Ricerche svoltosi il 26 settembre scorso presso la Camera di Commercio Irpinia-Sannio, nell’ambito del quale è stata presentata una prima elaborazione di dati raccolti in tema di immigrazione . L’evento ha visto un’ampia partecipazione di artigiani, imprenditori, consulenti ed esperti del settore, con la presenza di un tavolo istituzionale e tecnico di alto livello per mostrare i risultati preliminari dell’indagine i quali hanno suggerito che l’integrazione dei lavoratori immigrati nel mercato del lavoro richiede un impegno congiunto tra imprese, associazioni e istituzioni. Il settore aziendale svolge un ruolo fondamentale nella promozione dell’integrazione sociale ed economica, contribuendo così allo sviluppo di un mercato del lavoro più equo e inclusivo. Successivamente la confederazione datoriale di Co.N.A.P.I. Nazionale rappresenta dal dottor Basilio Minichiello, ha consegnato nell’ambito del G7 svoltosi a Mirabella Eclano (Av),il documento programmatico al questore, al prefetto di Avellino e al ministro Piantedosi, quest’ultimo ha accolto infatti favorevolmente il progetto dichiarandosi pronto a sostenere le iniziative di Co.N.A.P.I. Nazionale . Ora è la volta di consegnare il progetto formativo previsto dal Piano Mattei alla commissione competente del Ministero del Lavoro , solo così si potrà dare il via libera alle attività di reclutamento di giovani, che verranno inseriti nei percorsi formativi selezionati. Le attività formative si svolgeranno ad Hammamet, in Tunisia, presso la nuova sede di Conapi Tunisia dove si svolgeranno tutte le attività formative con l’obiettivo di creare concrete opportunità di lavoro per giovani tunisini che progettano di trasferirsi in Italia per lavorare. “Nel contempo -afferma Minichiello-il nostro progetto contribuirà a soddisfare una parte della domanda di manodopera specializzata, come saldatori, autisti, idraulici e panettieri, che il mercato del lavoro italiano non riesce a coprire adeguatamente”. Inoltre il Presidente continua : “È importante sottolineare che non vedo questo progetto come una minaccia per i miei concittadini disoccupati. Molti di loro, infatti, non si accontentano di svolgere questo tipo di impieghi. Piuttosto, credo che l’iniziativa possa portare benefici significativi alle aziende italiane, consentendo loro di colmare il gap di manodopera e di aumentare la produttività”. Si intensificano le riunioni e i confronti tra il Presidente di Co.N.A.P.I. Nazionale Basilio Minichiello, il dottor Massimo Palermo, per condividere con più parti il lavoro che porterebbe al raggiungimento di una intesa con il Segretario Generale Prudenzano. Attualmente il giuslavorista di Co.n.a.pi ed E.lav, Mirella Giovino sta perfezionando i termini del Protocollo grazie anche al direttore del Centro Studi e Ricerche di Co.n.a.pi, Antonio Zizza, che è altrettanto protagonista del lavoro di approfonditi studi riguardanti l’immigrazione. L’ auspicio è quello di rafforzare i rapporti con Confintesa per rendere possibile una partnership con la stessa molto importante per la realizzazione del progetto. Infatti presso il polo di Hammamet potrebbe essere eventualmente presente in maniera stabile il CAF ed il patronato, riferimento essenziale per i lavoratori operanti in quel determinato luogo. La formazione prevede non solo l’apprendimento della lingua italiana ma riguarderà particolari settori che vanno dalla ristorazione alla logistica e autotrasporti. “Il mio auspicio-conclude il dottor Minichiello-è che questo progetto, oltre a promuovere la crescita economica, favorisca anche una migrazione regolare e produttiva. Speriamo, infatti, di aprire nuove opportunità per tutti, sia per chi cerca lavoro che per le imprese che necessitano di personale qualificato. Una collaborazione tra Italia e Tunisia che potrebbe diventare un modello di integrazione e sviluppo per il futuro”