SI ENTRA NEL VIVO DELLA FESTIVITA’ PASQUALE


LE AZIENDE FANNO UN´ ANALISI SUI PRODOTTI MAGGIORMENTE VENDUTI. IL BILANCIO SUBITO DOPO LA RICORRENZA. METEO E SPOT PUBBLICITARIO AIUTANO A SPINGERE LO SHOPPING.

“BEN VENGANO TUTTE LE INIZIATIVE IMPRENDITORIALI CHE CONTRIBUISCONO A FAVORIRE IL SISTEMA ECONOMICO” AFFERMA IL PRESIDENTE DI Co.N.A.P.I. NAZIONALE MINICHIELLO.

Siamo nel pieno della settimana che precede la Santa Pasqua e come ogni anno si fanno le previsioni sulle le vendite che già si attestano al 25% di aumento rispetto allo scorso anno, viste le richieste dei consumatori alle aziende che hanno una tradizione storica nell’ambito del dolciume, con un aumento della produzione.

Questo dato però nasconde differenze significative tra prodotti e categorie merceologiche, ed andamenti diversi legati a variabili quali il meteo e le promozioni.

Il meteo perché il maltempo, induce i consumatori ad uscire meno e lo shopping di prodotti pasquali può frenare, mentre gli spot rappresentano un elemento essenziale per gli acquisti diretti su particolari articoli legati ad aziende del settore. Per la vendita di vino e carne, si stima che nella settimana di Pasqua aumentano di gran lunga rispetto a periodi al di fuori della ricorrenza.

Infatti se entrambi i prodotti, sono messi in promozione nella settimana pasquale, le vendite aumentano vertiginosamente con esiti quadruplicati. Sono le Uova di Pasqua le vere protagoniste degli acquisti accanto ad essi le colombe e dolciumi legati alla tradizione che influiscono nettamente sulla commercializzazione di altri tipi di cioccolato, come quello dei cioccolatini non dedicati alla festività, il cui acquisto diminuisce notevolmente .

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Secondo gli operatori del settore,

le vendite pasquali del 2024 dovrebbero essere similari a quelle dell’anno scorso, nonostante il mercato stia vivendo dei momenti di incertezza dovuti anche allo scenario internazionale e alle sue problematiche e quindi all´aumento dei costi delle materie prime.

Aumenteranno le vendite di specialità realizzate con ingredienti tipici e processi artigianali ricercati, ma non mancheranno le proposte salutistiche.

Tra gli ingredienti novità per i cosiddetti prodotti pensati per la festività corso, spicca il pistacchio, scelto da molte aziende e che ha un giro di affari di oltre 175milioni di euro. Da non trascurare il commercio online cioè l´e–commerce di prodotti legati alla ricorrenza, che ormai occupa un ruolo generalmente importante anche peri comuni acquisti quotidiani riguardante altri articoli, in netto aumento le vendite legate a prodotti di dolciume legati alla tradizionale festa della Pasqua.

“L’aumento delle vendite non può che soddisfarci –afferma il Presidente di Co.N.A.P.I. Nazionale il dottor Basilio Minichiello– segno che la strategia messa in campo dagli imprenditori risulta essere vincente soprattutto in un momento in cui si parla di occupazione legata all’aumento della produzione.

Ben vengano–continua Minichiello– le iniziative che vanno a contribuire alla crescita di tutto il tessuto economico e sociale pertanto come Co.N.A.P.I. Nazionale resteremo a fianco di tutte le aziende e degli imprenditori che in ogni periodo dell’anno contribuiscono a migliorare il sistema economico anche dei lavoratori”.


AL VIA IL REGOLAMENTO DELL´UNIONE EUROPEA IN TEMA DI INTELLIGENZA ARTIFICIALE


NUOVE REGOLE PER IL MONDO DEL LAVORO.

L´ ITALIA PRONTA AD ADOTTARE MISURE PIÙ´ EFFICACI. IL REGOLAMENTO SARA’ ADOTTATO PRIMA DI GIUGNO 2024

Il governo ha predisposto un provvedimento di legge che ha come obiettivo quello di stabilire alcuni principi che determinano le regole complementari a quelle del regolamento europeo che è in via di approvazione e individua le misure più efficaci per stimolare il tessuto produttivo in tema di Intelligenza Artificiale.

Inoltre, si sta lavorando per individuare l’organismo più idoneo a svolgere il ruolo di autorità competente sull’uso delle tecnologie basate sull’intelligenza artificiale.

La Presidente del consiglio, Giorgia Meloni, crede che sia necessario percorrere una strada tutta italiana nell’ambito delle regole da applicare in tema di tecnologia avanzata, costruendo una strada con un unico obiettivo quello cioè di sostenere l’Intelligenza Artificiale come sostegno alla ricerca, alla sperimentazione, a quelle produttive che in Italia sono una realtà ben consolidata e che non hanno bisogno di essere realizzate.

Si tratta di un obiettivo ambizioso –sostiene la Meloni–che ha però bisogno del contributo di tutto il sistema Italia.

Il Regolamento che detta regole all’Intelligenza Artificiale, dovrebbe essere adottato definitivamente prima di giugno 2024, ovvero prima della fine della legislatura europea ed entrerà vigore venti giorni dopo la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale dell’UE e sarà applicato con una tempistica scadenzata.



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Si ricorda

che il testo definitivo è stato approvato il 2 febbraio 2024 dal Comitato dei rappresentanti permanenti dei governi degli Stati membri dell’Unione europea, il principale organo preparatorio del Consiglio Ue e ora dovrà essere approvato formalmente dal Consiglio e anche dalla plenaria del Parlamento europeo in aprile.

Ma quali saranno i soggetti interessati al Regolamento?

Esso si applicherà sia agli attori pubblici che privati all’interno e all’esterno dell’UE, purché il sistema di intelligenza artificiale sia posto sul mercato dell’Unione o il suo utilizzo interessi persone situate nell’UE.

ll regolamento, in aggiunta, non si applicherà alle attività di ricerca, sviluppo e di prototipi precedenti la commercializzazione. Inoltre, il regolamento esclude i sistemi di intelligenza artificiale a scopo esclusivamente militare, di difesa o di sicurezza nazionale, indipendentemente dal tipo di entità che svolge tali attività.

Saranno elencate in un apposito allegato tutte le norme al regolamento che comprenderanno settori come biometria, infrastrutture critiche, istruzione e formazione professionale, lavoro, servizi essenziali, attività di contrasto della criminalità, migrazione e controllo delle frontiere, giustizia e processi democratici.

Mentre per monitorare i sistemi ad alto rischio per l´utilizzo dell´Intelligenza Artificiale, verrà adottato il cosiddetto registro dei rischi che non è altro che uno strumento identificativo dei rischi, al fine di identificare, analizzare e risolvere collettivamente i possibili imprevisti in un progetto.



PARTE LA CAMPAGNA PUBBLICITARIA PROMOSSA DAL MINISTERO DELL’INTERO DELL’ APP DELLA CARTA D’IDENTITÀ.


L’OBIETTIVO È DI DIGITALIZZARE I CITTADINI NEL RISPETTO DELLA PRIVACY E DI SNELLIRE LA BUROCRAZIA

Il Dipartimento per la Trasformazione digitale avvia una maxi campagna di comunicazione insieme con il Ministero dell’Interno e il Dipartimento per l’informazione e l’editoria con l’obiettivo di incentivare l’uso dell’App per la carta d’identità.

Si punta ad ottenere un’identità unica.


Il governo accelera sull’app per la Carta di identità elettronica tanto che è stata presentata proprio da poco la campagna di comunicazione promossa dal Dipartimento per la trasformazione digitale, realizzata per sensibilizzare il cittadino sull’uso della Carta d’identità elettronica, come strumento garantito dallo Stato, per accedere ai servizi pubblici.

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Lo scopo

è quello di creare una Pubblica Amministrazione sempre più semplice con una identità digitale unica.

Nel frattempo però lo Spid resterà attivo fino al 2026, e con questa proposta si punta a far comunicare meglio il cittadino con le amministrazioni.

La promozione di una App di Carta D’identità, permette di risolvere alcune problematiche inerenti alla identificazione dei cittadini in tempi brevi.

Il Ministero dell’Interno sta già attivando le procedure per l’applicazione e pian piano, aiuterà i comuni e le amministrazioni di tutto il territorio nazionale a rendere applicabile l’App in maniera sicura.

A breve partirà lo spot e l’annuncio sui social e canali Tv.

Ammontano a 43mila i rilasci delle Carte d’identità e questa App aiuterà anche le amministrazioni affinché l’identificazione avvenga in tempi record senza più il rilascio di attestati, per i quali ci vogliono giorni di attesa, soprattutto nelle grandi città, dove per la prenotazione al rilascio possono passare anche più di 30 giorni.

L’obiettivo Importante è diffondere la cultura digitale e imprenditoriale nelle imprese e pubbliche amministrazioni italiane ma al contempo si vuole rendere sicura l’identificazione dei cittadini nel pieno rispetto della loro privacy.


Imprenditori capaci di conquistare il mondo con la qualità

In Italia, 125mila micro e piccole imprese hanno adottato l’intelligenza artificiale per ottimizzare le attività, secondo il Centro studi Confartigianato.

Settori come manifatturiero, servizi e costruzioni sono i più coinvolti.

L’uso dell’ IA riguarda sicurezza informatica, manutenzione, logistica, automazione e altro.

L’Italia si distingue in Europa per l’adozione di robot nelle PMI. Confartigianato sottolinea l’importanza dell’innovazione per affrontare le sfide attuali.

In Italia sono 125mila le micro e piccole imprese che nel biennio 2021-2022 hanno utilizzato l’intelligenza artificiale per ottimizzare la propria attività. Il dato emerge dall’analisi effettuata dal Centro studi Confartigianato in occasione della ‘3ª Giornata della Cultura Artigiana’.



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“Per noi artigiani e piccoli imprenditori l’intelligenza artificiale è un mezzo, non il fine”

spiegano Marco Granelli e Vincenzo Mamoli, presidente e segretario Confartigianato Imprese.

Le piccole e medie imprese pioniere nell’utilizzo dell’intelligenza artificiale sono molto diffuse nel settore manifatturiero, seguono quelle delle attività dei servizi e del comparto costruzioni.

I piccoli imprenditori ricorrono all’intelligenza artificiale per esigenze di sicurezza informatica, controllo dell’accesso ai luoghi, a dati e servizi, ma anche per la manutenzione predittiva, o preventiva, di macchinari e automezzi, per ottimizzare l’utilizzo di energia, per ridurre o migliorare il consumo di materie prime e il trattamento dei rifiuti.

Ma sono in crescita anche le imprese che ne fanno uso nella logistica, automazione dei processi produttivi e vendita on-line, contabilità, finanza e per quanti riguarda prevenzione nella diagnostica e cure mediche.

L’Italia è il terzo paese in Europa per numero di piccole e medie imprese che usano robot, pari all’ 8,3%, contro il 5,6% della media europea.

“I nostri imprenditori – sottolinea Granelli – rappresentano la cultura produttiva made in Italy: profondamente radicati nelle comunità e, contemporaneamente, capaci di conquistare il mondo con l’eccellenza dei loro prodotti, incorporano saperi antichi ed esprimono la biodiversità delle tradizioni dei territori italiani, sempre pronti, però, a rinnovarsi e ad innovare per affrontare le grandi trasformazioni della nostra epoca ed essere attori delle transizioni green e digitale”.


FESTA DEL PAPA’


SONO TANTE LE RIFLESSIONI SUL RUOLO IN FAMIGLIA E A LAVORO.

È CRESCIUTO IL TASSO DI UTILIZZO DEL CONGEDO DI PATERNITA´.

Se oggi sono ancora le donne a dover rinunciare alla carriera o addirittura al posto di lavoro perché il carico di cura familiare, risulta spesso un impedimento alla loro vita professionale, anche nel mondo della paternità c’è qualche conquista in più ed anche in maniera costante.

Permane un forte squilibro di genere tra i due genitori nella cura dei figli, ma i dati mostrano che la percentuale di padri che usufruisce del congedo di paternità si è più che triplicata fra il 2013 e il 2022.

Nel 2013, infatti, poco meno di 1 padre su 5 ne ha usufruito cioè 51.745 padri, mentre, mentre nel 2022, sono stati più di 3 su 5 cioè 172.797 padri, con poche differenze a seconda che si tratti di genitori del primo secondo o successivo figlio.

Alla sua introduzione, nel 2012 il congedo di paternità prevedeva un solo giorno obbligatorio e due facoltativi, mentre oggi garantisce 10 giorni obbligatori e uno facoltativo ai neo-papà ed è fruibile tra i due mesi precedenti e i 5 successivi al parto.

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Esistono tuttavia ancora forti differenze nell’utilizzo del congedo di paternità, che varia a seconda dell’età, della tipologia contrattuale, della dimensione aziendale, del reddito e dell’area di residenza.

Sebbene l’incremento nell’utilizzo di questo diritto all’astensione lavorativa si registri in tutta Italia, chi ne usufruisce di più vive nelle province del Nord, mentre il tasso si abbassa in quelle del Mezzogiorno.

Dunque il coinvolgimento dei padri nella cura dei figli sta cambiando, seppur lentamente, anche in Italia, a favore di una maggiore condivisione delle responsabilità.

È necessario sostenere questo cambiamento, andare nella direzione di un congedo di paternità per tutti i lavoratori, non solo i dipendenti, garantendo che i datori di lavoro adempiano all’obbligo di riconoscere tale diritto, e fino ad arrivare all’equiparazione con il congedo obbligatorio di maternità.

Una misura, questa, anche a sostegno delle neo-mamme, in un periodo della vita che troppo spesso si rileva difficile e caratterizzato da sentimenti di inadeguatezza e solitudine, come emerge anche da una indagine campionaria promossa nel 2023 da Save the Children” l’Organizzazione internazionale che da oltre 100 anni lotta per salvare i bambini e le bambine a rischio e garantire loro un futuro.

È essenziale incoraggiare i nuovi padri nella piena condivisione della cura dei figli, eliminando, al contempo, i tanti ostacoli che ancora oggi bloccano l’ingresso e lo sviluppo professionale delle madri nel mondo del lavoro e questo lo si può ottenere solo attuando strategie nei rapporti coniugali equilibrati ed equi che danno la possibilità di organizzare il lavoro sia delle mamme che nei papà.


COMMERCIO IN CRISI


CONFCOMMERCIO E CONFESERCENTI DI FRONTE A NUMERI DI CHIUSURE DI NEGOZI SEMPRE PIU´ IN AUMENTO.

LE CAUSE: DESERTIFICAZIONE E VENDITE ONLINE

Secondo un’analisi condotta dal Centro Studi Tagliacarne, il bilancio di una crisi nel commercio è pesante tenendo conto del periodo tra il 2012 e il 2023.

Infatti l’attività commerciale ha perso oltre 111mila negozi al dettaglio di cui 31mila durante la recente crisi. Difficile anche la situazione del commercio ambulante che vede la cessazione di 24mila attività.

Due fattori che contribuiscono alla desertificazione dei centri urbani e alla riduzione del calo dei servizi ai cittadini. Parallelamente si registra l’aumento di 9.800 attività di alloggio e ristorazione, settore che è in evoluzione dal punto di vista dell’imprenditorialità.

Ma in effetti se consideriamo il quadro italiano emerge che tra commercio, alloggio e ristorazione si registra ancora un meno 8,4% delle attività italiane mentre quelle straniere vedono un +30%.

Una dinamica analoga si registra sul fronte dell’occupazione perché la metà degli addetti nell’intera economia, oltre 242mila occupati, impiegati in questi settori sono stranieri.

Questi i principali risultati dell’analisi «Demografia d’impresa nelle città italiane», realizzata dall’Ufficio Studi di Confcommercio in collaborazione con il Centro Studi Guglielmo Tagliacarne.

Le chiusure si concentrano soprattutto nei centri storici.

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Secondo l’analisi

nei 120 comuni più grandi negli ultimi 10 anni sono definitivamente spariti oltre 30mila negozi al dettaglio e il commercio ambulante.

Così la densità commerciale è calata da 12,9 negozi a 10,9 negozi per mille abitanti. Un calo del 15,3%. A chiudere sono soprattutto i distributori di carburante, librerie e negozi di giocattoli, ferramenta e arredamento, abbigliamento e calzature.

Le sole attività in controtendenza sono le farmacie e para farmacie, i negozi di telefonia e computer, la ristorazione e l’ospitalità sull’onda del successo di B&B e degli affitti brevi.

Un fenomeno che colpisce indistintamente sia il Nord che il Sud Italia. La crescita dell’e-commerce è la maggiore responsabile della riduzione del numero di negozi ma resta comunque un’opportunità per il commercio “fisico” tradizionale.

Secondo Confcommercio, per evitare gli effetti più gravi del fenomeno della desertificazione nel cuore delle città il commercio di prossimità deve puntare su efficienza e produttività, anche attraverso l’innovazione e la ridefinizione dell’offerta.

Resta comunque fondamentale, l’utilizzo anche di un canale online ben funzionante.

Complessivamente in Italia sono fallite e hanno chiuso 732.067 aziende e la chiusura dipende principalmente anche dalla vendita di prodotti o servizi online.

Infatti, il boom dell´e – commerce non ha certamente aiutato le botteghe tradizionali unitamente all’effetto dato dalla desertificazione dei centri storici sempre meno popolati.

Per il Presidente di Co.N.A.P.I. Nazionale, il dottor Basilio Minichiello, il momento poco favorevole per le piccole attività commerciali, sottolinea come esse vanno supportate ed infatti la Co.N.A.P.I. Nazionale, ha predisposto un piano per aiutare tale settore detto commercio di vicinanza, utilizzando le risorse degli Enti Bilaterali a favore di iniziative messe in atto da piccole attività commerciali segno evidente che si ha la volontà a far sopravvivere, in un momento di piena crisi, molti commercianti che si vedono costretti ad abbassare la saracinesca.


AL VIA LE AGEVOLAZIONI PER I GIOVANI IMPRENDITORI AGRICOLI


TRA QUESTE PREVISTE MISURE PER LA FORMAZIONE L´AGEVOLAZIONE FISCALE

Si parla di agevolazioni per i giovani imprenditori agricoli già da qualche giorno e vediamo, entrando nel vivo dell’argomento, quali sono le importanti novità ed agevolazioni.

Come ormai è noto, le novità arrivano dal Disegno di Legge che è stato approvato il 28 febbraio 2024 in Parlamento e di cui si aspetta la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Sostanzialmente il disegno di legge si compone di tredici articoli, che sono divisi in cinque Capi. Al suo interno sono contenute una serie di misure il cui scopo è quello di incentivare la permanenza dei giovani nel settore agricolo.

Innanzitutto il disegno di legge definisce la figura del giovane imprenditore agricolo il quale deve avere determinati requisiti oggettivi e soggettivi per poter rientrare in questa categoria. I contribuenti si possono definire: impresa giovanile agricola. Vengono considerati come tali le imprese e gli imprenditori che esercitano esclusivamente l’attività agricola.

Per definirsi tali deve ricorrere una delle seguenti condizioni: il titolare deve essere un imprenditore agricolo con un’età compresa tra i 18 ed 41 anni, nel caso di una società di persone o di una cooperativa almeno la metà dei soci deve essere costituita da imprenditori agricoli sempre con un’età compresa tra i 18 ed i 41 anni per le società di capitali, almeno la metà del capitale deve essere sottoscritta da imprenditori agricoli con un’età compresa tra i 18 ed i 41 anni.

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È stato istituito un apposito fondo per favorire il primo insediamento dei giovani in agricoltura. La dotazione prevista risulta essere pari a 15 milioni di euro a partire dall’anno in corso: lo scopo di questi fondi è il finanziamento di programmi ben precisi.

L’obiettivo di queste iniziative deve essere, appunto, quella di favorire il primo insediamento dei giovani nel settore agricolo, nel pieno rispetto della normativa in materia di aiuti di Stato. Il Fondo potrà finanziare i seguenti interventi:

  • L’Acquisto dei terreni e delle strutture che si rendono necessarie per avviare un’attività imprenditoriale agricola;
  • L’acquisto dei vari beni strumentali.

Dovrà essere data la priorità a quelli destinati ad accrescere l’efficienza dell’azienda ed introdurre delle innovazioni dei prodotti, delle pratiche di coltivazione e di manutenzione naturale dei terreni. Ma anche al processo di coltivazione dei prodotti utilizzando delle tecniche di precisione; l’ampliamento dell’unità minima produttiva; l’acquisizione di complessi aziendali che risultino essere già operativi.

Agevolazioni anche per la formazione per il giovane imprenditore agricolo il quale ha la possibilità di optare per un regime fiscale agevolato. Perché il regime fiscale agevolato possa essere riconosciuto è necessario che quanti beneficiano della misura non abbiano esercitato l’attività d’impresa agricola nel corso dei tre anni precedenti.

Devono, inoltre, aver assolto agli obblighi previdenziali, assistenziale ed amministrativi che sono previsti dalla legge.

L’agevolazione non deve aver avuto ad oggetto il trasferimento di aziende preesistenti ai giovani imprenditori agricoli o a enti neo costituiti rispetto da precedenti imprese giovanili agricole.

PRONTA LA SFIDA DEL MAGAZINE DI Co.N.A.P.I.

PARTE CON LA RUBRICA INSIDER 4.0 CHE SI OCCUPA DI ECONOMIA E DI INFORMAZIONI IMPRENDITORIALE. LA SFIDA CONTINUA CON COSTUME E SOCIETÀ, MUSICA, MODA, SPETTACOLO, TEATRO E CON TG NEWS.

Il Magazine di Co.N.A.P.I. Nazionale, lancia un´ importante sfida avendo ottenuto riscontri e apprezzamenti e per questo avverte la necessità di ampliare l’orizzonte delle conoscenze attraverso approfondimenti ed indagini editoriali. E´ oggi tra le tante realtà editoriali web esistenti , una certezza ben radicata e conferma la sua vocazione all’innovazione volendo proseguire l’attività di ampliamento di contenuti editoriali e servizi del portale del Magazine sempre più in maniera concreta e reale con lo scopo di ampliare il contenitore non solo di informazione economica, offrendo ai lettori notizie su diverse realtà imprenditoriali che hanno radici profonde capaci di contribuire al benessere di tante famiglie, ma il magazine si arricchirà di approfondimenti e analisi di qualità occupandosi di Moda, Cinema, Teatro, Cultura, Musica e tendenze. Il progetto editoriale si avvale della redazione giornalistica interna di Magazine Co.N.A.P.I. Nazionale e di una rete di collaboratori dal valore aggiunto come Rosario Vitale che cura immagini, montaggio e area pubblicitaria e al valido supporto di Fabiola Santamaria.

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Esso si rivolge

al pubblico in maniera seria e allo stesso tempo comprensibile e di impatto. Saranno i giovani i veri protagonisti che si avvarranno del nuovo linguaggio e del mondo che va sempre più verso un cambiamento sostanziale grazie all’Intelligenza Artificiale che diventa protagonista in ogni settore. Inauguriamo questo nuovo ciclo con la Rubrica INSIDER 4.0 che ha come obiettivo quello di portare a conoscenza del lavoro delle imprese e di tante aziende che operano sul territorio e che ogni giorno fanno i conti con le proprie fatiche, sacrifici ed investimenti anche nei momenti di crisi che il mondo dell’economia ne è soggetto. Ogni datore di lavoro, cerca di attuare le condizioni migliori per i propri dipendenti sia da un punto di vista economico che di sicurezza e di certezze, dando fiducia ed abbracciando progetti stimolanti e di crescita.

Per tutte queste ragioni la redazione di Co.N.A.P.I. MAGAZINE, vuole ringraziare la famiglia Minichiello composta dal Presidente di Co.N.A.P.I. Nazionale il dottor Basilio Minichiello, all’editore Pasquale Minichiello e al manager amministrativo Lucia Di Pietro per aver creduto e sostenuto le iniziative di crescita del Magazine.

PARI OPPORTUNITÀ

DIVERSITA´ ED INCLUSIONE NEL MONDO DEL LAVORO, Co.N.A.P.I. NAZIONALE GARANTISCE L´ INCLUSIONE E LE OPPORTUNITA´ DI FORMAZIONE E SVILUPPO PROFESSIONALE DEL GENERE FEMMINILE.

La diversità e l´inclusione, sono sfide sempre più urgenti all’interno degli ecosistemi aziendali, non solo perché la loro piena adozione ha riscontri più che positivi in termini di produttività e competitività, ma anche perché sono requisiti importantissimi nei processi di reclutamento del personale e per la reputazione aziendale le quali stanno recependo con consapevolezza queste indicazioni: l’85% dei direttori del personale ritiene che la propria azienda promuova attivamente la diversità e l’inclusione, nello specifico, il 52% esprime una risposta chiaramente positiva, il 33% risponde sì, ma non abbastanza, mentre il restante 15% risponde negativamente. Oltre il 60% dei rispondenti conferma che nella propria azienda ci sono donne con ruoli fondamentali e di responsabilità, un altro 33% risponde affermativamente. Complessivamente, quindi, il 93% dei direttori del personale da un’indicazione positiva, seppur con alcune distinzioni. Solo il 7% afferma di no. Questi i dati principali emersi dall’indagine promossa da un pool di esperti dell´ Aidp (Associazione Italiana per la Direzione del Personale) guidati dal professor Umberto Frigelli sulla parità di genere in azienda, a cui hanno risposto circa 700 direttori del personale, di cui oltre il 63% donne.

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Nel dettaglio,

alla domanda “le vostre politiche aziendali sono orientate sulla promozione della parità di genere?” oltre il 53% ha risposto di sì, il 19% sì, ma non abbastanza e i 17% ha risposto di no. Rispetto alla partecipazione a iniziative o programmi aziendali che mirano a prevenire la discriminazione di genere il 51% ha risposto affermativamente, contro il 49% che ha dato un’indicazione negativa. Anche per il Presidente di Co.N.A.P.I. Nazionale, Basilio Minichiello, nella propria azienda viene favorito un dialogo aperto sulla diversità e l’inclusione e ritiene che vi sia supporto nell´aziende nei confronti delle donne in maternità o con responsabilità familiari. Inoltre, continua Minichiello, nella propria azienda sono garantite le pari opportunità di formazione e sviluppo professionale per il genere femminile ed esistono politiche di flessibilità per i dipendenti con particolare attenzione alle donne. Nel report stilato da chi ha condotto l´indagine , emerge un altro importante aspetto che riguarda la violenza psicologica sul personale e le discriminazioni. Solo l’87% dei direttori del personale non è a conoscenza di atti di bullismo o maschilismo nei confronti delle donne nella propria azienda, contro il 13% che esprime una risposta affermativa. Il 72% ritiene che nella propria azienda chiunque possa agire liberamente per segnalare e fare emergere fenomeni di discriminazione di genere, per il 16% bisognerebbe fare di più contro il circa l’8% che esprime un parere negativo.

Per il dottor Basilio Minichiello, nella propria azienda è fondamentale monitorare eventuali atti di discriminazione o bullismo , al fine di arginare immediatamente il problema a difesa e tutela sia di chi subisce tali atti, ma anche per salvaguardare l´immagine dell´azienda i cui valori si fondano soprattutto sul rispetto della persona in quanto tale.